Mangialavori: "Elezioni subito"
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«La sovranità popolare appartiene al popolo”. Non si tratta di un’accademica riflessione a metà strada tra il diritto e la politica. Ma è invece il principio cardine che orienta sia il diritto che la politica. Ed è espresso dalla Costituzione italiana. E questa “sovranità” è stata regolarmente esercitata la scorsa domenica. Il “No” referendario è stato indirizzato, chiaramente, sia al progetto di modifica costituzionale targato Boschi-Renzi, sia all’attuale governo nazionale. Nella democrazia, tale “sovranità” ha risvolti chiari ed irreversibili. Il corpo elettorale, insomma, nella sua espressione propositiva ha chiesto: immediata legge elettorale per l’elezione del Senato ed elezioni politiche a brevissimo». Lo afferma in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori che prosegue: «Per quel che concerne la prima, va detto che non è necessario attendere la pronuncia della Corte Costituzionale. Un espediente, tale attesa, volto unicamente ad annacquare il senso di un voto molto chiaro. La riforma elettorale per l’elezione del Senato, se non c’è posizione ostruzionista, si può fare in termini assai limitati».
Il consigliere forzista si esprime poi sul ruolo di Forza Italia. «Essa è nata, rimane e non può che rilanciare la sua vocazione alternativa al centrosinistra. Non è il momento di consociativismi, prassi alla quale Forza Italia è sempre stata estranea. Ma è, invece, il tempo di riprendere le redini dell’iniziativa politica e presentare una proposta di governo solida, moderna e, si ribadisce, distante anni luce da quella stentatamente portata avanti dall’attuale coalizione di centrosinistra».
Secondo Mangialavori, dunque, «prefigurare scenari apocalittici, in caso di un adieu alla politica dell’attuale capo di governo, non servirà a scongiurare l’applicazione di un altro principio basilare: l’azione di governo si regge sul consenso popolare. Il principio di rappresentanza non può più essere mortificato. E le inderogabili esigenze della governabilità vanno sempre contemperate con esso. La politica ha i suoi tempi; questa è la stagione del voto e di un progetto ben differente da quello attuale, volto a cambiare il tessuto culturale e socioeconomico nazionale».