Discarica di Sant'Onofrio: un problema che riguarda tutti
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell'ing. Nicola Iozzo
La Giunta Regionale della Calabria ha approvato da poco il piano regionale dei rifiuti. Tale piano prevede, tra l’altro, la suddivisione del territorio Regionale in cinque zone o ambiti territoriali ottimali (ATO). Gli ATO sono suddivisi a loro volta in sotto ambiti o Aree Di Raccolta Ottimale (ARE ), la provincia di Vibo ricade nel 4° ambito.
Ogni ambito deve potere trattare la quantità di rifiuti prodotti realizzando impianti di compostaggio, definiti con l’eufemismo di eco impianti per non usare la vecchia terminologia che un impatto negativo sui cittadini, con un sistema misto pubblico privato. In pratica è consentito realizzare impianti anche ai privati in quanto quelli pubblici non sono sufficienti a trattare tutti i rifiuti prodotti. Tale decisione della Giunta Oliviero è stata molto criticata perché potrebbe celare la volontà di favorire i privati a discapito delle discariche pubbliche con conseguente e possibile aumenti dei costi di smaltimento a carico dei Comuni e quindi dei cittadini.
In questa ottica s’ inserisce la vicenda della discarica che dovrebbe sorgere nel comune di S.Onofrio al confine con il territorio di Vazzano e della Valle Del Mesima. C’è in atto una querelle tra i due comuni e tra chi vuole realizzare l’impianto e chi invece è contrario. Pochi sono i dati tecnici a disposizione per dare una valutazione dell’impianto che dovrebbe essere realizzato. Se, tuttavia, la discarica ha una capacità di trattamento di 400.000 mila metri cubi di rifiuti (dato che si evince da notizie di stampa), pari circa a 75 tonnellate, e se si considera che la quantità di rifiuti pro-capite annuo di ogni cittadino ammonta mediamente a circa 3 metri cubi, è facile intuire che l’impianto ha una potenzialità nettamente superiore alla quantità di rifiuti prodotti dagli abitanti del solo comune di S.Onofrio.
Il progetto, al vaglio della Regione per le autorizzazioni previste, pertanto, per i problemi della qualità della vita e d’impatto ambientale che impianti del genere comunque comportano, coinvolge tutti i paesi della Valle del Mesima e tutti i suoi cittadini e quindi è giusto che essi esprimano, dopo aver esaminato il progetto esecutivo, un loro parere, indipendentemente dal fatto che il rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie spetti per legge alla Regione ed al comune di S.Onofrio. Occorre inoltre valutare quanto negativamente possa incidere la realizzazione della discarica sulle potenzialità e la vocazione naturale di quel territorio ,sui suoi possibili futuri insediamenti produttivi e sulle sue ricadute occupazionali , e se già esistono piani programmati di sviluppo da parte dei Comuni e della Provincia.
Un referendum consultivo è quantomeno necessario.
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