Chiaravalle, Gregorio Tino (FI) replica all'assesore Foti: "Solo menzogne che alimentano la collezione di brutte figure"
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Non si fa attendere la replica di Gregorio Tino alle dichiarazioni al vetriolo con le quali l’assessore comunale di Chiaravalle Centrale Claudio Foti, ha commentato la sua investitura a capogruppo azzurro in consiglio comunale.
“Non ho mai avuto il piacere e l’onore, in verità nemmeno l’intenzione – scrive Tino in una nota - di conoscere l’On. Flora Sculco che d’altronde rispetto; né, tantomeno, ho mai nutrito l’interesse di passare dall’altra parte dove, forse, tanti altri carissimi amici, con i quali corrono maggiori affinità politiche e culturali, sarebbero stati ben lieti di accogliermi!”.
Alla smentita, il neo capogruppo di Forza Italia, fa seguire una stoccata all’indirizzo di Foti la cui “ ennesima menzogna – scrive - probabilmente serve per la stupenda collezione di brutte figure che con impegno, dedizione e pervicacia sta cercando di completare talvolta facendo scomodare, come nel recente caso dell’On. Mirabello, i destinatari delle sue millanterie”.
“Bisognerebbe analizzare – aggiunge Tino - il profilo di chi si ritiene politico di razza solo perché ad ogni stormir di foglie prende carta e penna e con animo sereno, la bava in bocca e gli occhi di brace, sputa veleno, offende gli avversari, calunnia le persone con le stesse falsità che ripete cacofonicamente da tempo, ritenendo in questo modo di poter intimidire e spaventare qualcuno, o ancora sperando di costringere al silenzio chi si oppone, senza esitazioni o timori, all’andazzo squalificato, becero e dannoso che, insieme alla Sua carinissima compagnia, sta portando avanti!
Ma a parte la frustrante ansia di prestazione ormai incurabile, appare tuttavia strano che si erga proprio lui, esponente di una amministrazione che un giorno si mostra vicino agli On.li Aiello ed Esposito, un altro fa i selfie con l’On. Bova, un altro ancora invita a patetiche manifestazioni i deputati di Cinque Stelle e, per finire, (forse) si concede il brindisi nella sede del Pd di Soverato accanto ad esponenti provinciali di quel partito, insomma dovunque e con chiunque fuorché con Forza Italia e con il centro destra; proprio Foti, insomma, sente l’urgenza di tutelare “i politici con la p maiuscola”, come ama definirli, nel loro tardivo, disperato e scomposto tentativo di rientrare nel nostro Partito”.
L'atto d’accusa, precede alcuni interrogativi: “Quale interesse hanno lui e la sua maggioranza per esercitare una difesa cosi accorata? Quali vantaggi sperano di ottenere? E come mai gli apprezzamenti alla mia persona ed il monito all’On. Tallini non li ha formulati tre mesi fa in occasione della mia nomina a coordinatore comprensoriale? Non è che dietro a questa messa in scena c’era il disegno di trasmigrare tutti insieme, amorevolmente, armi e bagagli, in una posizione più felice e alla ricerca di migliori fortune?”
“In attesa di risposte serie e pertinenti – conclude Tino - nella speranza di poter vedere, finalmente, questi leoni rampanti confrontarsi coraggiosamente in consiglio comunale senza nascondersi dietro ad una tastiera o nel puerile di qualche disegno animato o peggio, nell’anonimato di messaggini squallidi, potremmo parlare del cattivo funzionamento del sistema fognario che, ogni tanto, da qualche tombino sempre aperto rilascia questo fetore al quale ormai, purtroppo, la gente non fa più caso!”
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