Il Movimento sociale - Fiamma tricolore intitola la sezione provinciale di Catanzaro a Nando Giardini
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Riceviamo e pubblichiamo
"Certo che il suo funerale celebrato l’otto settembre può sembrare l’ultima beffarda sfida a quanti non hanno saputo mantenere, nel corso della loro esistenza, la barra dell’onore e della coerenza sempre dritta. E tra questi anche quanti si sono accaniti rispetto al “Presente!” sulla scalinata della chiesa.
Era chiaro che ai tanti “antifascisti in assenza di fascismo” (chiedo umilmente scusa al Camerata cui ho rubato l’azzeccata definizione assieme ad altre citazioni che farò nel resto di questa nota) non è sembrato vero di imbastire una stupida, ed antidemocratica, polemica sul rito del “Presente” - tradizione di origine militare utilizzata in tantissime parti del mondo per onorare un defunto, utilizzata persino dai compagni del poeta Neruda che, durante il suo corteo funebre, intonarono “Camarade Pablo Neruda Present!”, e nell’occasione si inchinò di fronte alla morte persino il dittatore Pinochet -. A voi tutti lascio il giudizio umano e politico, a me resta l’onore e l’orgoglio di avere partecipato, assieme a tanti che lo hanno conosciuto e che hanno avuto la fortuna di raccogliere i suoi insegnamenti ed il suo immenso esempio, al rito funebre ed al successivo “Presente!” (personalmente questo vale come consapevole “autodenuncia”). Siamo stati in tanti, e ci saremmo stati lo stesso quasi tutti, a salutarlo nel modo che lui desiderava anche perché non più tardi di febbraio ci avevate detto – con la sentenza n° 8108 della Corte di Cassazione, mica del giudice di pace di un qualsiasi Tribunale, con tutto il rispetto per chi ricopre tale carica – che tale rito non era reato se eseguito a titolo commemorativo.
Quanto accaduto ha un po’ offuscato, e magari era proprio questo il loro obiettivo, l’altro “rito” che si usa quando una persona “và oltre”: il ricordo, l’elogio ed il rimpianto che possono condensarsi in questo breve aneddoto. Durante gli “anni di piombo” capitava spesso a noi ragazzi di lanciarci in elogi alla violenza nell’attività politica, ma in quelle occasioni egli ci ammoniva sostenendo che la violenza non portasse mai a niente di buono, che poteva accadere di doversi difendere e lo si doveva fare, ma per vincere nella lotta politica occorrevano le idee. Quanta umanità e verità in quelle parole, soprattutto rispetto ai tanti cattivi maestri che allora, come purtroppo ancora oggi, avvelenano il clima politico e sociale in particolare tra i giovani.
Per Nando Giardini tutto ciò non è certamente uno scontato cerimoniale ma un sentito e sincero omaggio ad una persona perbene, un politico attento, un Uomo coraggioso con una fervida intelligenza. La sua vita, sin da giovanissimo, fu esempio di altruismo, coraggio e disciplina. Il Tenente dei Bersaglieri Giardini alla fine della guerra si schierò, senza esitazioni, in quella che fù definita “la parte sbagliata” pagandone le conseguenze (arresto, carcere, condanna e, infine, grazia) e rivendicando coerentemente quella scelta per tutta la sua vita. Una vita operando nella pubblica amministrazione; negli scranni della Politica del Consiglio Comunale di Catanzaro (pur essendo nato a San Pietro in Guarano era orgogliosamente “catanzarese”) e del Consiglio Regionale; apprezzato e rispettato anche dai più acerrimi avversari politici ed amato e seguito da quanti militavano nella sua stessa parte; una intelligenza vivida e curiosa che lo ha portato a girare gran parte del mondo ed a scrivere diversi libri, tra cui quello in cui ha descritto l’esperienza della resistenza fascista nel Sud Italia del dopoguerra, compreso la galera degli 88; frizzantino e amorevole anche nei rapporti familiari, laddove amiamo ricordare i deliziosi “battibecchi” con l’indimenticabile “signora” Vittoria, importante e imprescindibile riferimento della sua vita come sempre accade alle grandi Donne.
Adesso accade anche che in tanti si sono affrettati - meglio organizzati di noi che non abbiamo segreterie politiche né addetti stampa a busta-paga ma facciamo Politica solo per passione rimettendoci del nostro - a mettere il cappello su una eredità ideale che appartiene invece a tutti noi che abbiamo vissuto l’esperienza di essergli stati accanto e di aver “rubato” un pezzettino della sua esperienza. A loro suggeriamo, se davvero hanno a cuore il passaggio del suo testimone alle future generazioni, di impegnarsi affinchè tutto quanto è raccolto e disseminato nella sua casa (libri, oggetti provenienti da tutto il mondo, foto e, soprattutto, appunti manoscritti) che raccontano la sua vita ed il suo poliedrico attivismo non venga disperso e smembrato ma, raccolto e catalogato, diventi un Museo che, vi assicuriamo noi che lo abbiamo “vissuto”, sarebbe veramente più interessante ed educativo di tante altre realtà che oggi vengono tenute in vita solo per “estorcere” danaro allo Stato. Nel nostro piccolo la Segreteria Provinciale del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore ha deciso di intitolare la Sezione Provinciale di Catanzaro a quello che è stato valente dirigente e militante e ne era formalmente ancora Presidente Regionale Onorario, e per lui ancora lanciamo il nostro 'Camerata Giardini:Presente!'".
Natale Giaimo - Portavoce della segreteria provinciale del Msi-Fiamma tricolore
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