Tirocini bando scuola, Laura Ferrara (M5S): “un bando nato male e finito peggio”
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«Continuano gli effetti negativi delle fallimentari politiche attive promosse dal governo regionale targato Oliverio». Così l’eurodeputata Laura Ferrara, riferendosi ai circa 600 tirocinanti degli istituti scolastici calabresi.
«Disoccupati - spiega la Ferrara - che a giorni concluderanno i tirocini formativi nelle scuole così come previsto dal bando le cui finalità erano: “assicurare alle scuole calabresi la possibilità di avvalersi delle prestazioni di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga e di disoccupati, al fine di concorrere a creare condizioni favorevoli all’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità grave; dare la possibilità, ai lavoratori disoccupati, di essere avviati in percorsi di formazione, svolgendo un’attività lavorativa di indubbia valenza socio – professionale e beneficiando di un indennità di partecipazione ai servizi formativi”».
«Questo bando - ricorda la Ferrara - non nacque sotto una buona stella. Un programma annunciato, come al solito, in pompa magna a giugno 2016, dall’allora assessore al ramo, Federica Roccisano e dal governatore. Seguì un iter burocratico lento e contorto, avviato solo ai primi di settembre del 2016 con l’emanazione da parte della Regione Calabria di specifico bando. I tirocini partirono un anno dopo, quindi a settembre del 2017, per ultimarsi il 22 novembre di quest’anno. Va da sé che alla Regione Calabria, oltre a procedere con i soliti ritardi, non sono nemmeno in grado di farsi bene i conti. I percorsi di formazione e orientamento, che vedono i beneficiari impegnati con soggetti vulnerabili, a cui andrebbe garantita continuità e assistenza, terminano dopo due mesi dall’inizio delle scuole, quando sarebbe stato più ragionevole concluderli alla fine dell’anno scolastico, quindi nel mese di giugno. Alcuni genitori di studenti disabili ci stanno segnalando le difficoltà che questa brusca interruzione comporterà nel sereno proseguimento dell’anno scolastico per i propri figli. Così come gli stessi beneficiari del bando lamentano di aver svolto nelle scuole, non un percorso di formazione, ma una vera e propria attività lavorativa senza, ovviamente, il compenso e le tutele previdenziali proprie di un normale lavoratore».
«Non crediamo più alla bugia narrata da Oliverio secondo cui lui erediterebbe dalle passate amministrazioni le tantissime vertenze di migliaia e migliaia di stagisti e tirocinanti calabresi. Lui stesso, e questo bando è solo un esempio, ha portato avanti, in piena continuità con il passato – conclude l’europarlamentare – politiche volte a ingrossare la sacca di precariato e che certamente non si configurano come misure concrete di politica occupazionale».
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