Serra, per l’amministrazione comunale il Piano di riequilibrio era una “Scelta necessaria"
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“La scelta non certo indolore di adottare il Piano di riequilibrio affonda le sue radici in una situazione di criticità, generatasi nel corso dei decenni, che deve essere necessariamente affrontata con senso di responsabilità, evitando strumentalizzazioni e cadute di stile”.
L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi Tassone, motiva l’importante passo compiuto con l’approvazione in Consiglio comunale precisando che “la decisione punta ad evitare il dissesto”.
“Il Piano – sottolinea la maggioranza – non andrà ad incidere negativamente sui cittadini: tutti i finanziamenti ottenuti e tutti i progetti saranno portati avanti, così come i punti programmatici. Non ci sarà un impatto sulle bollette di acqua e rifiuti, che hanno una copertura propria, né tantomeno ci saranno riflessi sulle occasioni di sviluppo ed occupazione come quelle offerte dal Piano di sviluppo rurale. Quanto alla situazione di ex Lsu/Lpu, continueremo a rimanere attenti e vigili e anche su questo aspetto ribadiamo che non ci saranno ripercussioni”.
Sviscerata “l’assenza di impatto” sulla comunità, gli amministratori rimarcano di “non andare alla ricerca di colpevoli”, non tirandosi indietro però nel replicare a “coloro che in maniera scorretta tentano di gettare fango e ombre sul nostro percorso amministrativo”.
“Noi – evidenziano – siamo sempre stati chiari sulla situazione finanziaria, e non è certo negli ultimissimi mesi o negli ultimissimi anni che vanno ricercati i motivi delle criticità. Abbiamo amministrato secondo il principio del ‘buon padre di famiglia’, non abbiamo contratto mutui o causato debiti fuori bilancio. Abbiamo invece riconosciuto debiti fuori bilancio di gestioni precedenti. Non addossiamo colpe a chi ha dato vita ad opere utili alla collettività, che sono state motivi di alcuni di questi debiti. Ma non possiamo accettare che qualcuno cerchi di buttarla in caciara confondendo le acque. A chi si sente giudice supremo ed immacolato e ci ricollega, seppur indirettamente, in mala fede a queste difficoltà finanziarie, siamo costretti a ricordare che se vuole scoprire eventuali responsabilità può cercarle in casa propria, ammettendo che i ruoli di vicesindaco o assessore sono stati svolti per tanti anni da loro stretti congiunti. Chi oggi dalla minoranza sale sul pulpito, dovrebbe invece stare in silenzio. Se qualche consigliere di minoranza fosse stato più presente in Consiglio comunale, avrebbe avuto contezza della situazione. Noi – concludono – siamo stati chiari e trasparenti, auspichiamo che anche gli altri lo siano”.
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