Coronavirus, Calabria: la Fiamma tricolore chiede a Santelli di riaprire le aziende e avviare la “Fase 2”
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Riceviamo e pubblichiamo
"La Segreteria regionale del Movimento sociale - Fiamma tricolore, preso atto dell’inutilità degli atti ad oggi compiuti dal governo al fine di sostenere famiglie e imprese in quella che sarà la più grave crisi economica mondiale della storia, chiede al governatore della Calabria Jole Santelli di riaprire subito le attività economiche e commerciali in Calabria passando direttamente alla fase 2 di cui tanto si parla in questi giorni.
Aperture contingentate di aziende e imprese commerciali con l’attuazione del distanziamento sociale e tutte le precauzioni sanitarie del caso.
I dati statistici sono estremamente chiari: ad oggi la Calabria, nonostante gran parte dei suoi positivi dipendano dal disastro di Conte e soci del 7 marzo scorso, viaggia alla media del 1% di tamponi positivi al giorno contro il 9-10% della media nazionale e quasi il 20% in Lombardia. E’ ormai palese che per il 3 maggio nulla sarà risolto e sarà un miracolo se la Lombardia raggiungerà quello che oggi è il dato nazionale.
Non si capisce allora perché, mentre in regioni come il Veneto si avvia la fase 2 ed in Lombardia si riaprono molte aziende (che in realtà non hanno mai chiuso), la Calabria, dove i casi di nuovi positivi si contano sulle dita di una mano, si debba proseguire con una chiusura che sta distruggendo il già debole tessuto socio economico della regione.
La Fiamma tricolore si fa portavoce di tante piccole attività, del popolo delle partite Iva ancora una volta tradito da uno Stato che non solo le costringe quotidianamente a una tassazione disumana ma che tra i famosi e mitologici 600 euro e i fantamiliardi annunciati dal presidente Conte non un euro ha ancora fatto arrivare nelle tasche di famiglie e imprese.
Pertanto si chieda subito al governo, o si agisca in autonomia, l’avvio della fase 2 che poteva, ma può essere ancora, per il meridione meno colpito dalla pandemia, e per la Calabria in particolare, un’opportunità che il destino ci presenta ancora una volta per poter sviluppare l’economia della nostra regione in un momento in cui il nord viaggia a velocità ridotta".
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