Elezioni comunali, “Per Serra Insieme” ufficializza simbolo e candidati: «Siamo la lista dell’orgoglio serrese»
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Sono stati ufficializzati ieri pomeriggio dal candidato alla carica di sindaco Biagio Figliucci la composizione della lista e il simbolo di “Per Serra Insieme”, presente al nastro di partenza alle Amministrative che si svolgeranno il 20 e 21 settembre prossimi a Serra San Bruno.
L’aspirante primo cittadino - il quale ha partecipato, insieme ad alcuni candidati, alla trasmissione “Noi che”, su RS98 - rispondendo alle domande della conduttrice Daniela Maiolo, ha svelato i nominativi di coloro i quali lo affiancheranno nella scalata allo scranno più alto di palazzo Carmelo Tucci.
Eccoli in ordine alfabetico: Maria Elisabetta Campese, Bruna Capone, Giuseppe Ferragina, Valeria Giancotti, Walter Lagrotteria, Vito Regio, Maria Spatula, Franca Turano, Carlo Valente, Fiorella Liberata Vellone, Domenico Zaffino e Vincenzo Bruno Zaffino.
«Questa - ha detto Figliucci - è la lista dell’orgoglio serrese, perché siamo tutti giovani, con tanto entusiasmo addosso. Volti nuovi, affiancati da due figure esperte e navigate come Walter Lagrotteria e Valeria Giancotti che, vista la loro esperienza amministrativa, riusciranno a fornire un contributo importante a tutta la squadra».
Il candidato a sindaco, nel corso del suo intervento, ha descritto inoltre le caratteristiche del simbolo, «composto da due semicerchi: in quello superiore vi è il nome della lista “Per Serra Insieme”, che sormonta la stilizzazione di un abbraccio, al cui interno c’è la scalinata del Santuario regionale di Santa Maria del Bosco; nel semicerchio inferiore vi è il tricolore, con il nome del candidato a sindaco scritto in bianco e bordatura nera.
«Da qui - ha aggiunto Figliucci - da questa immagine vogliamo ripartire per rilanciare tutto. È inutile fare finta di niente: la situazione a Serra non è delle migliori. È impensabile che, nel 2020, ancora si parli del problema dell’acqua, di sicurezza stradale, della pulizia del paese, del Psc (Piano strutturale comunale) o di una Ztl curata a dovere».
Sulle ragioni che hanno portato alla sua candidatura, Figliucci ha spiegato che «c’era un gruppo che stava lavorando a questo progetto e qualcuno ha avuto l’idea di scegliere me come candidato a sindaco. Non nego che all’inizio, da parte mia, c’è stata una riflessione ponderata, soprattutto per la responsabilità che sentivo addosso. Alla fine, però, ritengo di aver percorso la strada giusta. Ho accettato con entusiasmo; ho chiesto l’appoggio di mia moglie e mia madre, due veri pilastri della mia vita e, ottenuto questo sostegno, mi sono catapultato in quello che io stesso considero un lavoro. Mi candido per svolgere un servizio nei confronti della comunità, come del resto faccio tutti i giorni e, insieme a tutti i candidati a consigliere, faremo del nostro meglio per ridare credibilità a Serra San Bruno».
Oltre all’aspirante primo cittadino, in studio erano presenti anche altri componenti della lista, tra cui Valeria Giancotti: «Nell’amministrazione guidata dall’ex sindaco, Luigi Tassone - ha affermato la candidata alla carica di consigliere comunale - insieme a Walter Lagrotteria e Brunella Albano, colleghi e compagni di viaggio in quell’esecutivo, abbiamo svolto un lavoro assiduo, di presenza, portando avanti dei progetti importanti che non vediamo l’ora di rimettere in piedi. Anche per questo motivo ho deciso di scendere nuovamente in campo. Perché con Biagio Figliucci? Intanto perché è un candidato nuovo, un grande professionista, un docente di Matematica e Fisica che ogni giorno si rapporta con i giovani. Il nostro obiettivo - ha concluso Giancotti - è quello di combattere affinché il nostro territorio, fortemente depauperato e sprovvisto di tanti servizi, possa tornare a essere vivo».
A giudizio della giovane candidata, bisogna «rimettere in piedi quei tanti servizi che, ormai, non ci sono più; quelle tante funzionalità che si sono perse e, quindi, occorre rispolverare quei progetti a cui noi abbiamo tenuto fortemente».
Successivamente è stata la volta di Fiorella Liberata Vellone e Giuseppe Ferragina. Nel porre l’accento sulla «grinta» che contraddistingue il gruppo guidato da Biagio Figliucci, Vellone ha avvertito la necessità di «attuare qualcosa di pratico. La gente è stanca delle solite promesse. Dalla politica si aspetta concretezza ed è ciò che faremo nel momento in cui ci insedieremo alla guida del palazzo municipale».
Lo stesso concetto è stato espresso da Ferragina, secondo cui Serra, nel corso degli ultimi 20 anni, «piuttosto che fare passi avanti, è andata indietro. È questo il principale motivo che mi ha spinto a metterci la faccia e a candidarmi. Il mio intento è cercare di dare ai miei figli e alle future generazioni un paese vivibile. Quindi, se devono andare via, lo dovranno fare per una scelta di natura personale, non per dovere».
A chiudere gli interventi sono state altre due candidate, Maria Spatula e Franca Turano, anche loro alla prima esperienza politica.
«La professione di ostetrica - ha affermato Turano - mi porta a confrontarmi giornalmente con le problematiche della gente. Nel corso degli anni sono stata una spettatrice inerme del depauperamento di tutto ciò che, volutamente, è stato portato via dalla nostra comunità. Basti pensare alla fine che ha fatto il nostro ospedale. Ho notato nella gente un senso di sfiducia, di malessere, di abbandono. Ho deciso di accettare questa sfida per impegnarmi principalmente nel mio campo, quello socio-sanitario, nel quale ho acquisito nel tempo le giuste conoscenze. Cercherò di mettere in pratica tutta questa energia, avrò l’effetto di uno tsunami».
Maria Spatula si è soffermata, invece, sui «disservizi», collegandosi a tal proposito alle «tante strutture soppresse» nel corso degli anni.
«L’ospedale “San Bruno” - ha asserito - è un po’ come un corpo senz’anima: se una persona dovesse avvertire un malore, rischia addirittura di non trovare un’ambulanza. Ci sono tante cose da rivedere e migliorare, ma da serrese non posso minimamente pensare che i miei figli, un domani, non avranno la facoltà di scegliere se vivere o no a Serra. Questo vorrei non accadesse».
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