Sanità, il gruppo Fdi in Consiglio regionale a sostegno della manifestazione dei sindaci
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“La mobilitazione dei sindaci calabresi che chiedono tra l’altro il superamento del commissariamento e il ritorno delle competenze in materia di sanità alla regione, dimostra come su questioni di fondamentale importanza come quelle che riguardano la salute dei cittadini non devono giocarsi battaglie politiche, ma occorre farsi guidare dal buonsenso e dalla volontà di perseguire il bene comune”.
È quanto affermano i consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Filippo Pietropaolo (capogruppo), Giuseppe Neri e Luca Morrone.
“La straordinaria prova di unità dei sindaci calabresi - proseguono i rappresentanti di Fdi - capaci di condividere una battaglia comune al di là del colore di appartenenza, è l’attestazione della capacità di interpretare e rappresentare un moto di ribellione che proviene dalla comunità calabrese che è stanca di una sanità mantenuta in una situazione di perenne inefficienza, stanca di essere considerata una realtà da terzo mondo, stanca di scelte imposte dall’alto che premiano l’appartenenza e non la competenza, che mortificano le straordinarie professionalità calabresi e che negli anni hanno dimostrato di garantire soltanto l’aumento della mobilità passiva a favore delle regioni del centro nord. Oggi il governo sta perseverando sulla strada dell’occupazione militare della sanità calabrese, con un nuovo decreto che presenta evidenti profili di incostituzionalità, scatenando una guerra tra i partiti della maggioranza per il controllo di un settore che assorbe gran parte del bilancio regionale. Anziché intervenire per rimuovere le criticità del sistema sanitario, determinate dagli stessi commissari governativi, che hanno spinto il presidente Conte a dichiarare la zona rossa in Calabria, i partiti della maggioranza di governo fanno a botte per conquistarsi postazioni di potere, chi affondando le mani nella gestione con fedelissimi buoni per ogni ruolo, chi giocandosi le carte dell’impatto mediatico e del fervore ideologico. Interessi che nulla hanno a che vedere con il diritto dei calabresi ad avere le migliori cure nella propria terra. Siamo accanto ai sindaci e pronti a sempre più determinate forme di protesta”.
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