Vaccino Covid, Di Natale (IriC): "In Calabria regna l'approssimazione"
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"Se la Calabria è l'ultima regione d'Italia per percentuale di dosi somministrate, con una misera percentuale del 76,3%, un motivo ci sarà e, sebbene qualcuno prosegua nell'asserire che va tutto bene, la campagna di vaccinazione nella nostra regione presenta troppe zone d'ombra motivo per cui, con interrogazione a risposta scritta, ho chiesto ufficialmente alla Giunta Regionale di avere dei chiarimenti sulle modalità di condotta della gestione delle dosi di vaccino, e di conoscere quali siano i reali criteri di distribuzione".
Lo afferma il Segretario-Questore dell'assemblea regionale, Graziano Di Natale, facendo sue le perplessità di sindaci, addetti ai lavori e cittadini, disorientati dalla gestione delle vaccinazioni nella Provincia di Cosenza, ed in particolar modo nel distretto del Tirreno Cosentino.
"Apprendo -spiega Di Natale, senza voler alimentare allarmismi- che in Provincia di Cosenza sono arrivate circa diecimila dosi Pfizer, e che soltanto 1800 sarebbero dilazionate da Amantea a Tortora dove la richiesta sarebbe, invece, di circa 2500 fiale per soggetti in attesa della seconda dose. Sebbene sembrerebbero in arrivo altre fiale 'Moderna', sono assolutamente convinto che non si possa gestire con approssimazione qualcosa di così delicato. Lo scetticismo dei cittadini è tanto. I sindaci non sanno più a che Santo appellarsi per avere i vaccini, e perdono tempo a stilare date e calendari per poi rinviare
perché non hanno certezze".
Come se quanto sopra elencato non bastasse, il Vicepresidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta così prosegue: "Tantissime seconde dosi verranno somministrate oltre la soglia dei 21 giorni indicati, altri soggetti fragili, attendono ancora di ricevere la prima. Tutto ciò attesta una gestione fallimentare, al momento, da parte di chi dovrebbe fare e non fa".
Il consigliere regionale, eletto tra le fila dell'opposizione, denuncia, inoltre, clamorosamente: "Sembrerebbe che i vaccini, consegnati alle Aziende sanitarie provinciali, sarebbero di egual numero per tutti. Qualora venisse confermato questo modus operandi evincerebbe chiaramente che la Provincia di Cosenza, più popolosa delle altre, sarebbe clamorosamente penalizzata. Chiedo alla giunta regionale di chiarire questo aspetto fondamentale, e di farlo immediatamente".
Di Natale lancia l'ennesimo appello: "Tutto ciò è inammissibile. Siamo all'anno zero. La campagna di immunizzazione doveva essere gestita in maniera differente, con meticolosità e trasparenza invece, mio malgrado, non funziona nulla. Auspico che, per vaccinare i cittadini, non si concretizzi una pacchiana
e deleteria situazione dove chi arriva per ultimo alloggia male. I Calabresi, i territori -conclude- pretendono risposte concrete, e chi deve darle, farebbe bene a farlo nel minor tempo possibile".
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