Vaccinazioni, “Per Serra insieme” chiede chiarezza: “Troppe voci su presunte ingiustizie. E il sindaco faccia conoscere la reale situazione del contagio”
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"Una organizzazione migliore delle procedure di prenotazione del vaccino, stimolando e coinvolgendo i medici di base che possono essere la vera arma vincente contro il diffondersi del virus, anche garantendo l’assistenza a quei malati che possono essere curati a casa, tanti dei quali persino fragili, che già versano in precarie condizioni di salute ed economiche”.
È quanto chiede il gruppo “Per Serra insieme” che vuole conoscere tutti i dettagli relativi alla gestione delle vaccinazioni a partire dal “numero di medici di base di Serra che hanno dato la disponibilità ad assistere i contagiati a casa e, soprattutto quanti lo fanno oggi e quanti si sono resi disponibili a vaccinare a casa i loro pazienti, specie quelli non deambulanti o comunque fragili”.
In particolare, gli esponenti della minoranza domandano al sindaco “come mai nei paesi limitrofi si organizzano i tamponi rapidi domiciliari e a Serra oramai non più” e perché “tutto tace”. Considerato che “ciò rende ancor più difficoltoso un immediato tracciamento” e che “famiglie, con figli, che da oltre 1 anno non dispongono di reddito da lavoro potrebbero non avere i soldi per fare i tamponi (per un nucleo di 4 persone servono 240 euro)”, il gruppo “Per Serra insieme” vuole sapere dal primo cittadino quale sia “la reale situazione del contagio a Serra” e “cosa sta facendo per rendere più celere la ricezione degli esiti dei tamponi” visto che ci sono “persone che aspettano da settimane di sapere se siano o meno positive”.
Dunque, “servono fatti, non parole o proclami” e sono indispensabili “comportamenti caratterizzati da serietà, impegno e concretezza”.
Il gruppo chiede inoltre ai rappresentanti delle istituzioni sanitarie locali di “difendere il loro territorio” e di “pretendere maggiori attenzioni, risorse ed impegno da parte del commissario dell’Asp”.
I rappresentanti di “Per Serra insieme” rilevano inoltre “la diffusione di voci, secondo le quali si starebbe procedendo con la vaccinazione di persone che non possono vantare alcun diritto di precedenza a discapito di ultraottantenni o malati in condizioni di particole fragilità”.
“Se ciò fosse vero – sottolineano - ci troveremmo di fronte ad una grande ingiustizia se non ad una gestione clientelare dei vaccini da parte di pochi individui, evidentemente poco propensi al rispetto dei diritti delle persone più deboli”.
Altre richieste sono quella diretta al commissario dell’Asp Bernardi, concernente “la fornitura di personale e di attrezzature necessarie per far istituire a Serra San Bruno un servizio di vaccinazione quotidiano”, e quella rivolta al sindaco per “rendere disponibile un locale, secondo noi adatto a tale scopo, quale la palestra della scuola media che si trova peraltro adiacente anche agli ambulatori del Distretto dove ora si svolgono tali operazioni”.
“Ciò – sostengono i componenti del gruppo di opposizione - renderebbe più sicure e veloci le operazioni di vaccinazione e consentirebbe di vaccinare la popolazione serrese, e non solo, nel minor tempo possibile, anche con il prezioso e disinteressato contributo delle associazioni di volontariato”.
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