Autonomia differenziata, Lo Schiavo: "Il presidente Occhiuto difenda la Calabria"
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«Più che entrare nel merito di ciò che contengono o, al contrario, non contemplano le dichiarazioni programmatiche del presidente Occhiuto, preferisco concentrare l’attenzione su ciò che ci aspetta nei prossimi anni anche alla luce dell’attuale emergenza sanitaria. Vi è in Calabria un grave problema sanitario e non possiamo dimenticare ciò che è accaduto nei mesi scorsi quando non siamo riusciti a spendere i fondi Covid per aumentare i posti nelle terapie intensive della regione. Se oggi siamo in Zona gialla, ciò è dovuto all’incapacità della politica. Un’incapacità di cui bisogna tenere conto per cercare di rimediare agli errori e ai ritardi».
Lo ha detto ieri il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo De Magistris presidente) nel corso del suo intervento nell’assemblea di Palazzo Campanella relativamente alla discussione delle linee programmatiche presentate in aula dal presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto.
«Tra i temi più urgenti – ha detto Lo Schiavo – c’è quello dell’Autonomia regionale differenziata. L’incontro tra il ministro Gelmini e il governatore Zaia non lascia intravedere nulla di buono se l’obiettivo è quello di avere più risorse e funzioni a beneficio di alcune regioni e a discapito di altre. C’è il rischio concreto di portare avanti un federalismo sbilanciato che rappresenterebbe un colpo al cuore per il Sud Italia e per la Calabria. Quindi mi chiedo: il presidente Occhiuto sarà il presidente dei calabresi? Metterà in atto una difesa delle politiche di coesione e di solidarietà nazionale? O sarà, invece, esponente di primo piano di una forza di governo che porta avanti logiche diverse? In sostanza ci chiediamo: quale sarà il ruolo della Calabria nei prossimi mesi rispetto al tentativo messo in atto dalle Regioni del Nord di rompere il patto di solidarietà nazionale? Quale l’idea rispetto alla concretizzazione dei Lep che devono essere uguali in tutto il territorio nazionale? Quale la visione sullo sviluppo della regione, sul ruolo strategico degli enti pubblici in Calabria, sulla governance pubblica negli asset strategici?».
Lo Schiavo ha aggiunto: «l’ultimo rapporto Svimez mette in evidenza le grandi disparità sociali che conosciamo bene, non è il caso di soffermarsi troppo su ciò che tutti noi abbiamo sotto gli occhi. Dobbiamo, piuttosto, avere una visione di sistema partendo, anche, da alcuni aspetti interessanti sul profilo tecnologico, sulla defiscalizzazione, sulle residenze fiscali legate alle Zes. Ma la vera sfida è come riuscire ad attirare investimenti sulle infrastrutture immateriali, oltre che su quelle materiali, investimenti su capitale umano, formazione, ricerca, università e scuola, innovazione. Questa è la sfida decisiva per la Calabria».
Quindi, il consigliere regionale si è soffermato sul lavoro. «La dignità del lavoro, la lotta al precariato - ha detto Lo Schiavo -, rappresentano temi urgenti e sentiti. Padri di famiglia che chiedono occupazione per i propri figli sono l’emblema del fallimento di intere classi dirigenti. Mai più bisognerà speculare sul bisogno, sulla disperazione, sulle clientele. Si cambi passo, si scelga il merito, si prediligano criteri oggettivi e di trasparenza. Senza merito e competenze la Calabria non potrà mai decollare».
Infine, il ruolo dell’occupazione. «Lei, presidente Occhiuto - ha affermato -, non ha bisogno di un governissimo come quello nazionale. Ha una maggioranza solida, non le servono le larghe intese. Ha invece bisogno di un’opposizione che la possa pungolare per fare meglio, che insista sul miglioramento delle proposte e dei metodi. Perché non faccia la fine di Aureliano Buendia, il colonnello di Cent’anni di solitudine di Garcia Marquez, che vedeva i suoi ordini eseguiti ancor prima che fossero impartiti, individuando in questo i contorni del suo fallimento».
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