Caro energia, Chiefari (Fipe Confcommercio): "Rischio chiusura per diverse attività"
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“L’aumento dei costi energetici sta assumendo il profilo di una vera emergenza economica che, in mancanza di interventi significativi, potrebbe portare alla chiusura di diversi operatori.”
Questo è il monito lanciato da Nicola Chiefari, Delegato Fipe (Federazione italiana pubblici Esercizi) di Confcommercio Catanzaro area di Soverato e titolare di una importante struttura ricettiva.
“È necessario che i cittadini siano a conoscenza della situazione di difficoltà che le imprese continuano a vivere a seguito del susseguirsi prima dell’emergenza sanitaria legata al covid e, subito dopo, delle conseguenze relative al conflitto ucraino.
Con questo obiettivo, nei giorni scorsi, Fipe Confcommercio ha ideato e promosso l’iniziativa “Bolletta in vetrina”, chiedendo agli esercenti di esporre gli importi delle bollette con il confronto tra 2021 e 2022, informando, così, consumatori e cittadini sul difficile momento che le imprese stanno vivendo.
Secondo uno studio di Confcommercio, infatti, tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare, mediamente, punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas. A tutto questo si aggiunge l’inflazione e la conseguente riduzione del reale potere d’acquisto delle famiglie.
Noi imprenditori proseguiamo con tenacia le nostre attività tentando di lavorare sulla marginalità, assorbendo in parte i costi e riducendo di conseguenza la quota di profitto; tuttavia le variazioni di prezzo di materie prime rilevanti per le strutture ricettive, associate all’esplosione dei costi energetici, rischiano di vanificare ogni sacrificio, con pesanti ripercussioni sulle imprese, sull’economia in generale e, di conseguenza, anche sui livelli occupazionali.
Fipe Confcommercio è costantemente impegnata in tavoli di confronto con il Governo, ma appare evidente che le misure fin qui adottate non sono sufficienti a riportare la situazione entro livelli di sostenibilità; per questo motivo, nell’ambito del decreto “Aiuti”, la nostra federazione ha chiesto il potenziamento dei crediti d’imposta già a partire dal terzo trimestre di quest’anno.
Ma lo sforzo comune dovrebbe essere quello di provare a produrre nuova ricchezza da distribuire, di seguito, sui tre fattori determinanti della produzione: capitale, lavoro e investimenti.”
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