Elezioni provinciali, Tassone contro Di Bartolo: "Totalmente inadeguato a svolgere il ruolo di segretario provinciale"

«Ci sono aspetti rispetto ai quali non si può più tacere. Il dato, d’altronde, è lampante, è chiaro che l’azione messa in campo dal segretario provinciale Giovanni Di Bartolo, che ha agito in estrema solitudine e senza la preventiva concertazione e condivisione, abbia svilito e marginalizzato completamente il Partito democratico».

E’ quanto afferma il dirigente regionale del Pd, nonché consigliere comunale di Serra San Bruno, Luigi Tassone.

«Il segretario provinciale del Partito democratico - continua Tassone - ha di fatto teorizzato e accentuato la debolezza minoritaria cui in molti vorrebbero relegare il nostro partito. Innanzitutto, ha svalutato autorevoli figure istituzionali, ha svilito i sindaci del Pd, partito che ricordo essere la prima forza del centrosinistra, ai quali non è stata chiesta un’eventuale disponibilità alla candidatura. Inoltre, ha calpestato la democrazia interna e le regole basilari su cui si basa un partito democratico per definizione come il nostro, atteso che la direzione provinciale non si è mai espressa sulla candidatura civica e non politica, come definita dallo stesso candidato, e che di fatto, nonostante i tentativi di aggiustare il tiro, travalica il campo progressista e riformista che, invece, doveva essere la nostra stella polare non negoziabile. Sia chiaro, pur non ritenendola dunque una proposta delimitabile al campo del centrosinistra, per spirito di disciplina mi adeguerò alle decisioni assunte. Ma chiusa questa fase non è più procrastinabile un’attenta riflessione: Di Bartolo si è dimostrato totalmente inadeguato a svolgere il ruolo, mi auguro che sappia trarne le dovute conseguenze altrimenti la questione relativa al nostro partito e alla evidente carenza di leadership deve essere affrontata senza ulteriori tentennamenti».

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