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Immobilismo e peccati capitali: Reggio butta dalla finestra milioni di euro

Quasi due milioni di euro: a tanto corrisponde l'ingente somma di denaro scivolata dalle mani dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria che avrebbe potuto utilizzare queste risorse per rendere meno accidentato il percorso verso standard medi di vivibilità. I progetti per i quali l'Unione Europea aveva stanziato una cifra così considerevole, che sarebbe stata poi la Regione Calabria ad erogare, erano tali da trasformare in maniera significativa la fisionomia di una città che attende, ormai da troppo tempo, un rilancio degno di tal nome. Disporre nel cuore del capoluogo di un polmone verde come Parco Caserta che elevasse vigorosamente la sostenibilità ambientale o la possibilità di restituire spazi vitali mediante la concretizzazione dell'idea del "Bike sharing" resteranno confinati nella triste, quanto lunga, lista dei desideri irrealizzabili. Un epilogo paradossale per un'Amministrazione Comunale che vaga con il cappello in mano lamentando, un giorno sì e l'altro pure, l'assenza anche solo delle briciole a causa di presunte responsabilità caricate sulle spalle alle precedenti gestioni di Palazzo San Giorgio. In fondo, per non buttare nel cestino questo flusso di denaro, sarebbe bastato dare avvio alle opere prima della scadenza prevista, fissata nella fine dello scorso mese di giugno. Come se non bastasse, a mettere un argine all'insipienza non sono stati sufficienti nemmeno i due mesi successivi, costituenti l'appendice temporale inserita ad hoc per i ritardatari. Anche questi sessanta giorni sono passati inesorabili, senza che un dito si muovesse nella direzione giusta. Qualunque commento non renderebbe l'idea di quanto gravido di conseguenze possa essere un comportamento marchiato dal'ignavia, vero peccato capitale di una qualsiasi classe dirigente che aspiri, con quanta responsabilità non è dato sapere, a guidare una comunità. Tutto il resto, impreparazione ed inadeguatezza comprese, è l'ovvio derivato di quel male endemico che affossa ogni speranza sotto lo scacco infernale di burocrazia incapace e politica immobile. 

 

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