Reddito di autonomia, Nucera: "Lombardia operativa, la Calabria cosa aspetta?"
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“La Lombardia approva il reddito di autonomia per i più poveri, ma la Calabria prende tempo, perché?” E’ l’incipit di una riflessione del capogruppo de ‘La Sinistra’ in Consiglio regionale Giovanni Nucera, che spiega: “La giunta regionale lombarda ha approvato la sperimentazione per il reddito di autonomia, che di fatto inizia oggi con 50 milioni di euro disponibili fino alla fine dell’anno e altri 200 milioni nel 2016. Si tratta di un insieme di ‘azioni mirate’ per le fasce di cittadini più deboli. E’ previsto un assegno di autonomia dal primo dicembre per anziani e disabili non autosufficienti e a rischio di esclusione sociale e per famiglie con reddito Isee fino a 10 mila euro. La Regione Lombardia stima di dare a 1000 famiglie un voucher di 400 euro al mese per 12 mesi. Inoltre, ci sarà un bonus bebè, a partire dall’8 ottobre, di 800 euro una tantum per i secondi nati e di 1000 euro dal terzo figlio in poi, per chi ha un reddito Isee fino a 30 mila euro annui. Altro contributo per famiglie in condizione di fragilità socio-economica sarà finalizzato a al pagamento dell’affitto; anche in questo caso si tratta di un assegno una tantum di 800 euro per chi ha un reddito Isee tra 7 mila e 9 mila euro e vive in uno dei 155 comuni della regione ad alta tensione abitativa (la stima è di 6 mila famiglie all’anno)”. Aggiunge Nucera: “Per i disoccupati da oltre 3 anni, invece, la misura prevista è il ‘progetto di inserimento lavorativo’ per cui dal 15 ottobre, chi non lavora da più di 36 mesi e ha un reddito Isee fino a 18 mila euro, riceverà per sei mesi 300 euro al mese per favorire il reinserimento lavorativo, attraverso corsi di formazione e orientamento. Si calcola che oltre 5 mila persone usufruiranno di questo contributo. Per la maggior parte delle misure stabilite dalla giunta lombarda - bonus bebè, bonus affitti e assegni di autonomia per anziani disabili - vale il requisito della residenza minima in Lombardia da 5 anni. Un limite che non vale per l’assegno di reinserimento lavorativo, poiché in questo caso le risorse arrivano dal Fondo sociale europeo. Nessuna restrizione, invece, sul fronte della cittadinanza: potranno quindi accedervi sia cittadini italiani sia stranieri”. Dinanzi a questo provvedimento, il capogruppo de “La Sinistra” afferma: “Se una regione ricca come la Lombardia vara questo pacchetto di misure per favorire l’inclusione sociale, non capiamo perché la Calabria, la regione più povera d’Italia, non voglia e in fretta sperimentare misure simili, come noi chiediamo fin dall’inizio della legislatura. A chi continua a dirci che il reddito minimo è impossibile in Calabria, rispondiamo che, al contrario, è possibile e anche urgente. Se la Lombardia attiva il Fondo sociale europeo, perché la Calabria non utilizza i fondi per loro natura destinati all’inclusione sociale? In Lombardia si occupano della povertà con provvedimenti mirati alle categorie più in difficoltà. Noi, in Calabria, con il progetto di legge sul reddito minimo, già approvato all’unanimità in III Commissione, prevediamo un sostegno mirato alle famiglie più povere, circa 25mila. Perciò - conclude Nucera - cosa si aspetta per procedere? Citando il grande Primo Levi, mi rivolgo alla Giunta regionale e chiedo: se non ora, quando?”.
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