Commisssario alla sanità, Nicolò (Fi): "Logiche da manuale Cencelli"
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“La disputa sul nome del prossimo Commissario alla sanità acuisce lo stato di difficoltà in cui operano aziende ospedaliere, servizi territoriali e strutture convenzionate. Tutto questo, a carico della qualità delle prestazioni e dell’assistenza alle persone”. Lo afferma in una nota il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. “La querelle - come altrimenti definirla? - tra il Pd e il Ncd sul profilo del commissario, dimostra in tutta evidenza – prosegue Nicolò – il carattere vero della maggioranza allargata, saldatasi esplicitamente su opportunità e logiche da ‘Manuale Cencelli’. Si spiegano così i ritardi del Governo Renzi nel nominare il nuovo Commissario. Eppure dalle aziende ospedaliere e dal territorio, giorno dopo giorno, esplodono contraddizioni e disservizi tenuti a bada esclusivamente dalla volontà e dalla deontologia professionale del personale medico e paramedico, spesso senza direttive chiare e senza strumenti adeguati. Uno stato di incertezza in cui è fatale che lieviti persino la percentuale degli errori. Non è mia intenzione produrre una polemica ‘tout court’ su questioni davvero ataviche che affliggono la sanità calabrese, ma il balletto tra Ncd e Pd per l’assegnazione dell’incarico di Commissario prevale rispetto ai bisogni della collettività. Con un Governo ‘amico’ a Roma, cosa impedisce una rapida e qualificata decisione? Sembra invece prendere corpo, giorno dopo giorno e con livelli incandescenti di polemica, un latente ed incontrollabile confronto-scontro tra Pd e Ncd, connotato certamente da una sorta di ibridismo politico e ideale. La scelta del Commissario, dunque – sottolinea Alessandro Nicolò – è solo una delle manifestazioni più evidenti dello stato dei rapporti tra i due partiti, che di fatto, però, sta tenendo in scacco la rete sanitaria. E’ chiaro che il dibattito tra esponenti del Pd e del Ncd non può prescindere da una analisi politica: può il Ncd continuare a fare da puntello alla galassia guidata dal Pd, sia a livello centrale che in questa regione? E per quanto tempo le convulsioni interne del partito di Matteo Renzi potranno ancora essere mediate? L’auspicio - che è anche un appello - è che il Ncd ritrovi presto il suo ruolo nella coalizione di centrodestra, per rilanciare un rapporto fecondo e per indicare una strada alternativa al centrosinistra, su programmi e valori, per costruire insieme un progetto di sviluppo che renda il Paese meno vulnerabile e più coeso socialmente. La sfida è alta – conclude Alessandro Nicolò – e la nostra volontà è di raccoglierla con senso di responsabilità ridando fiducia alla forze migliori dell’Italia”.
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