Emendamenti salva-Province, Censore: “Dal PD misure concrete e garanzie ai cittadini”
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“Dai vari e recenti tavoli tecnici, dai lavori parlamentari e per stessa ammissione dei rappresentanti del Governo, è costantemente emersa la necessità di muoversi lungo due direttrici per tentare di attutire i risvolti della complessa situazione, e non solo finanziaria, che riguarda le Province interessate dal processo di attuazione della legge 56/2014. La prima ha un’incidenza immediata, stante l’impellente necessità di fornire risposte tempestive ai dipendenti dinanzi lo spettro mobilità per il personale in esubero e alla mancata e reiterata corresponsione degli stipendi. L’altra, invece, rivolta al medio e lungo termine, riguarda gli interventi da mettere in campo per assicurare la tenuta dei servizi essenziali e la garanzia degli stessi diritti a tutti i cittadini”. È quanto afferma il deputato del PD Bruno Censore, commentando una serie di emendamenti alla Legge di Stabilità presentati dal Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera del Deputati. “L’incremento dello stanziamento aggiuntivo per le Province previsto dal disegno di legge di stabilità di 95 milioni di euro per il 2016 e di 70 milioni annui per il periodo 2017-2020, l’assegnazione di una parte del fondo per i dipendenti cosiddetti ‘soprannumerari’ alle Province che non riescono a garantire il mantenimento della situazione finanziaria corrente per l’anno 2016, la possibilità, per l’Anas, di occuparsi della manutenzione delle strade trasferite alle Province e alle Città metropolitane in attuazione del D.Lgs 112 del 1998; e ancora: la possibilità, per Province e Città metropolitane, di redigere il bilancio di previsione per la sola annualità 2016, la proroga della moratoria dei mutui con la possibilità di applicare ai bilanci preventivi oltre agli avanzi liberi e destinati anche quelli vincolati e la deroga, al solo fine di consentire la ricollocazione dei dipendenti delle Province, al divieto di assunzione di personale previsto in caso di mancato rispetto dell’indicatore dei tempi medi nei pagamenti, del Patto di stabilità interno e dei termini per l’invio della relativa certificazione non rappresentano – prosegue Censore - soltanto espedienti per garantire il mantenimento degli equilibri finanziari ma per attutire la grave incertezza occupazionale determinata dallo spettro della messa in mobilità del personale e l'insostenibile disagio per i lavoratori legata alla non puntuale corresponsione degli stipendi che – conclude il deputato del PD – oltre a tradursi in un numero sempre maggiore di famiglie che si vengono a trovare in condizioni di vita insostenibili, in contesti territoriali particolari, come quello Vibonese e Crotonese, rischierebbero di assumere contorni funesti sul piano economico, occupazionale e sociale”.
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