Il presidente Oliverio a Ferramonti di Tarsia per il Giorno della Memoria
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"Il Giorno della Memoria non è la consumazione di un rito. Non deve esserlo. Ricordare significa avere conoscenza della storia, via fondamentale per costruire il futuro. Senza la conoscenza delle proprie radici, di quello che c'è dietro di noi, della nostra vita, delle nostre comunità, dei nostri popoli, dell'umanità l'uomo è senza bussola. Una bussola della quale abbiamo bisogno soprattutto in questa fase della storia”. È quanto ha affermato il presidente della Regione Mario Oliverio intervenendo stamane in occasione del Giorno della Memoria a Ferramonti di Tarsia. “Le vicende della storia - ha ripreso Oliverio - si ripropongono a volte con vesti diverse, con una diversa scala tragica. Questa giornata, qui a Ferramonti, ricorda una fase, una pagina drammatica del '900 e per l'Europa. Ricorda il fascismo, il nazismo, un continente lacerato da contrapposizioni; ricorda la privazione delle libertà. Dopo quella stagione, anche grazie al sangue versato, è stato messo un seme: il seme della libertà, della democrazia, della costruzione di una dimensione nuova dell'Europa. Oggi, quella dimensione è collocata in una fase tumultuosa del mondo. Milioni di persone si spostano verso altre realtà, verso l'Europa, verso l'Occidente e spostandosi alimentano paure, le quali, a loro volta, alimentano sentimenti xenofobi. Proprio in questi giorni si sta discutendo se mettere in forse il trattato di Schengen, fatto di gravità inaudita, poiché Schengen è un tassello importante nel processo di consolidamento dell'Europa, della dimensione di libertà di pace e di democrazia”. “È importante che la giornata della memoria sia vissuta 365 giorni all'anno. In questo senso le scuole - ha detto Oliverio rivolgendosi ai tanti giovani presenti - devono ritornare ad essere palestre di trasmissione della conoscenza della storia, per mettere basi solide perché i processi di dimensione di libertà, di democrazia, di allargamento della coesistenza e della coesione possano consolidarsi”. “Siamo in un luogo, Tarsia - ha detto ancora Oliverio - che ha rappresentato una pagina dolorosa ma anche, attraverso le comunità locali, l'affermazione dei valori dell'accoglienza della solidarietà che hanno contribuito molto a dare un senso alla vita, anche nella grande drammaticità di quella fase, per tanti uomini, tante donne, tanti ragazzi. Oggi Tarsia si ripropone come punto di riferimento e di riproposizione dei valori dell'accoglienza, rispetto alla quale la nostra regione ha una storia della quale andare orgogliosi. Vogliamo assicurare questi valori, perché l’Europa non avrà futuro se non si affermerà l'Europa dell’inclusione sociale, del rispetto della dignità umana, di realtà che attraverso una iniziativa attiva vuole contribuire a dare soluzione alle nuove contraddizioni, perché le paure possano trovare risposta in un cammino di speranza di fiducia, di costruzione di un futuro diverso”. “Ecco perché è importante questa giornata - ha concluso il governatore - ed è importante che questo luogo diventi ancora di più un punto di riferimento. In questo senso noi investiremo, anche risorse dei fondi comunitari, perché questo centro sia strutturato sì da poter far vivere ai giovani e alle nuove generazioni la storia, perché valori come quelli della libertà vengano accresciuti, per un futuro di dignità e di vita civile”.
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