Bruttissime notizie per i cittadini serresi che, a circa un mese di distanza dal Natale, hanno ricevuto il “pacco” in anticipo.
Non si tratta di un regalo, ma di un’autentica mazzata: il pagamento a saldo della tassa sui rifiuti contiene un aumento considerevole, che aggiunge nuovi disagi alle famiglie. Oltre alla “bolletta” nella busta inviata dal Comune c’è però un altro foglio: si tratta della lettera del sindaco Luigi Tassone, che, senza mezzi termini, individua i responsabili dell’aggravio in Bruno Rosi e nella sua Giunta.
“La mancata attivazione, da parte dell’Amministrazione Rosi – spiega nella missiva il capo dell’Esecutivo – di un serio sistema di raccolta differenziata ha portato la nostra cittadina a subire oltre al danno anche la beffa. Il danno è lo scempio che Serra San Bruno ha subito dalle vicende ormai a voi tutti note, rammento a me stesso i cumuli di immondizia sparsi per tutto il paese insieme alla discarica a cielo aperto presso ‘l’isola ecologica’; la beffa perché i serresi stessi ora si trovano gravati di un ulteriore aumento della tassazione che arriverà ad essere mediamente oltre il 60% in più rispetto all’anno precedente. Il non aver perseguito e spinto la raccolta differenziata – aggiunge Tassone – da parte dell’Amministrazione Rosi, ha comportato che i costi relativi al conferimento nelle discariche regionali autorizzate siano notevolmente aumentati. Conferire solo rifiuti ‘indifferenziati’ in quantitativi annualmente sempre maggiori, ha causato che il costo di conferimento, che era fino a qualche anno fa pari a 90 euro a tonnellata, è arrivato, oggi, ad essere invece di circa 169 euro per tonnellata”. Tassone richiama poi il resoconto del Dipartimento Ambiente e rileva che “la percentuale di raccolta differenziata raggiunta dal comune di Serra San Bruno è stata prossima allo zero” con conseguente “applicazione della tariffa massima di conferimento anche per il 2016”. A ciò andrebbero aggiunti “i maggior oneri derivanti dagli interventi straordinari necessari alla rimozione dei rifiuti preso il Centro comunale di raccolta”.
“Il commissario prefettizio – sottolinea Tassone - ha quindi provveduto nel suo periodo di gestione, seguito alla caduta dell’Amministrazione comunale presieduta dal sindaco Bruno Rosi, alla determinazione delle tariffe, per come la legge impone, sulla base appunto dell’importo di previsione di spesa per l’anno 2016”. Il sindaco, che invita la popolazione a collaborare per migliorare “ulteriormente la differenziazione dei rifiuti prodotti in casa” nell’ottica dell’avvio di un “percorso virtuoso”, attribuisce le responsabilità ad “una gestione inadeguata, scellerata e poco attenta” e specifica che “l’attuale amministrazione non può essere considerata ‘colpevole’ ma, suo malgrado, semmai solo e semplicemente esattrice”.
Questi ultimi passaggi, però, sono finiti nel mirino degli altri schieramenti in quanto il contenuto della lettera viene considerato border-line nel senso che l’aspetto politico sembra, a tratti, sovrastare quello istituzionale. E, forse, sarebbe stato più opportuno non allegare le “riflessioni” del sindaco alla “bolletta”. O, meglio, sarebbe stato preferibile mandarle a parte, da altra sede e con un’intestazione della lettera diversa.