Il commissario ad acta per il Piano di rientro Massimo Scura ha ridisegnato la dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati (pubblici e privati) con il decreto n. 30/2016 che va a modificare il decreto n. 9/2015. Quanto agli “Ospedali di zona disagiata” vengono definiti “strutture a basso volume di attività con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza, con un numero di casi troppo basso per garantire la sicurezza dei ricoveri anche in relazione ai volumi per il mantenimento dello skill e delle competenze e che incidono pesantemente sulle tipologie di investimento richieste dalla sanità moderna”. Devono essere “dotati di:
· un reparto di 20 posti letto di Medicina generale con un proprio organico di medici ed infermieri;
· una Chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week surgery, la copertura in pronta disponibilità per il restante orario, da parte delle équipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;
· un Pronto Soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come previsto dal D.M. 30/01/1998 e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo”.
“Appare necessario – viene specificato – prevedere la possibilità di eseguire indagini con trasmissione di immagine collegata in rete al centro Hub o Spoke più vicino ed indagini laboratoristiche semplici in Pronto Soccorso. Deve essere predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’Ospedale di zona disagiata al centro Spoke o Hub. È prevista la presenza di una Emoteca. Il personale deve essere assicurato a rotazione dall’Ospedale Hub o Spoke più vicino. Negli Ospedali di zona disagiata – viene aggiunto – è prevista la presenza di un ambulatorio di Oncologia funzionalmente integrato con lo Spoke di riferimento al fine di evitare ai pazienti oncologici dei relativi territori i disagi dovuti agli spostamenti per i controlli oncologici. Viene mantenuto il Laboratorio analisi esclusivamente per i degenti. L’organico medico dell’Ospedale di zona disagiata è così dimensionato:
· quattro medici di Medicina generale (presenza di un medico 12H 5GG la settimana + 6H 2GG alla settimana + reperibilità) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;
· cinque medici di Chirurgia generale (16 ore 7 GG la settimana + reperibilità notturna) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;
· cinque medici anestesisti (16H 7GG la settimana + reperibilità notturna) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento;
· cinque medici di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (presenza di un medico 24 H 365 GG l’anno e con la Medicina generale che partecipa all’attivazione della Guardia attiva) che fanno riferimento alla struttura complessa del DEA di riferimento”.
Dunque, al “San Bruno” ci saranno:
· cinque posti in Day surgery chirurgico;
· venti posti in Medicina (18 + 2 in Day hospital; 9 posti di Emodialisi);
· venti posti per Recupero e Riabilitazione;
· venti posti per Lungodegenti.
Rimane la discussa postilla secondo cui “il nuovo presidio (di Vibo) è maggiore dei posti letto programmati e sostituisce totalmente l’attuale offerta pubblica dell’area interessata”.