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Rosanna Federico e il coraggio della ribellione

La politica – l’arte del calcolo e della strategia – da ieri è divenuta qualcosa di più “umano”. A ricordarci che non sempre basta la forza delle posizioni per imporre le idee è stato il lungo e sofferto comunicato stampa di Rosanna Federico con il quale sostanzialmente viene sancita una separazione. Forse animata dal ribelle spirito femminile, la già candidata a sindaco per la lista “Città degli abeti” ha trovato il coraggio di abbandonare le rive sicure di una compagine che governa a livello regionale e nazionale per lanciarsi in mare aperto. Senza certezze, senza destinazioni sicure, ma sulle ali della libertà intellettuale che le va riconosciuta, ha raccolto le energie per dire quello che alcuni pensano ma non dicono: non si può fare politica con entusiasmo se non ci si sente parte di un progetto, se non si dà il proprio contributo al processo democratico che porta ad una sintesi condivisa. Rosanna Federico non ha abbandonato le sue idee di centrosinistra nè ha cancellato la sua recente storia politica: ha semplicemente detto ció che pensa nei termini in cui lo pensa assumendosi fino in fondo la responsabilità delle sue parole e delle sue azioni. Perché già da oggi la sua vecchia casa non esiste e non ne esiste nemmeno una nuova. C’è un futuro carico di interrogativi, fatto di scommesse e di dubbi. Ma anche di concetti chiave finora rimasti inespressi: il peso elettorale è un conto, la convinzione di poter contribuire al miglioramento della propria comunità un altro. La sfida, però, è solo all’inizio. Perchè dopo aver guadagnato la scena con il rumore delle assenze, ora Rosanna Federico deve dimostrare di saper stare sullo scivoloso palco della politica con il suono delle proposte e delle azioni. Deve affrontare un mondo in cui non sempre bastano la preparazione e la correttezza per rimanere indenni. Deve saper sedere a tavoli in cui spesso non si gioca con un unico mazzo di carte. Deve saper lottare, saper perdere e saper vincere. Del coraggio tirato fuori ieri, insomma, ci sarà ancora (e tanto) bisogno.

Comunali Serra, Rosi in bilico: “Disponibile a candidarmi, ma sono un uomo di partito”

Nessuna certezza, ma nemmeno nessuna tensione. Il sindaco Bruno Rosi, ospite della trasmissione “On the news” di Radio Serra, ha camminato sul filo dell’equilibrio affrontando l’argomento relativo alle prossime elezioni amministrative. “Io sono un uomo di partito – ha affermato il primo cittadino – ed ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi, ma sono quello che non si tira indietro quando si potrebbero paventare delle difficoltà”. Il tutto condito da una precisazione (“dagli incontri svolti è emerso che il candidato sarò io, a meno che non faccia un passo indietro”) e da una controprecisazione (“se il partito deciderà di non puntare su di me, non ne farò un dramma e lavorerò per la lista che si andrà a costruire”). Nelle battute iniziali del programma Rosi ha ricordato i “5 anni intensi” di amministrazione caratterizzati dalla “visita del Santo Padre, dall’eccezionale nevicata del 2012, dall’alluvione del 2013, dalla tappa del Giro d’Italia e dalle verifiche della commissione d’accesso”, eventi che lo hanno “fortificato accrescendo il bagaglio di esperienze umane”. Il sindaco ha poi sottolineato, oltre ai problemi conseguenti alle mancate entrate derivanti dalla vendita dei lotti boschivi, di “non aver ereditato progetti dall’amministrazione precedente, tranne la prima annualità del Piar” e di aver avuto “un ottimo rapporto” con assessori, consiglieri e dipendenti. Soprattutto “il rapporto con Nazzareno Salerno è ottimo”. Bacchettate invece al centrosinistra che “deve spiegare agli elettori i reali motivi della caduta dell’amministrazione Lo Iacono” e che “fino ad un mese e mezzo fa pensava di aver vinto”. “La differenza tra noi e loro è semplice. Da questa parte – ha sostenuto Rosi utilizzando una metafora - non c’è nessuno che dice il pallone è mio e si gioca a quello che dico io, ma il pallone è di tutti e tutte le proposte vengono vagliate”. Annunciato infine “un rinnovamento radicale nella lista”.

Serra. Bando Vigili, il comandante Mannella chiarisce: “Data e luogo dell’orale previsti nell’Avviso”

Dopo le lamentele di alcuni fra coloro che avevano presentato la domanda di partecipazione relativamente all’ “Avviso di selezione pubblica per colloquio per l'assunzione a tempo parziale (18 ore settimanali) e determinato di 14 agenti di Polizia municipale - categoria C – posizione economica C” circa le difficoltà a conoscere le modalità di svolgimento del concorso, arrivano le precisazioni del comandante facente funzioni della Polizia municipale Nazzareno Mannella che spiega che “all’atto della riapertura dei termini, giorno 11 dicembre, abbiamo espressamente previsto la data della pubblicazione dell’elenco degli ammessi (11 gennaio), nonchè la data (15 gennaio) ed il luogo (palazzo Chimirri) dello svolgimento della prova orale. Tutto scritto e pubblicato in maniera inequivocabile. A riprova di ciò va detto che alla prova orale ha preso parte anche una candidata proveniente da Palermo”.

Incendio a Fabrizia: le lacrime e i pensieri del giorno dopo

Ci sono giorni che segnano irrimediabilmente la vita delle persone: i pochissimi punti fermi che la realtà offre svaniscono in una manciata di minuti come se il destino avesse deciso di procurare gravi ferite anche alla speranza. Nella mente di chi il dramma lo vive da vicino si affollano pensieri cupi. E ora, come si fa ad andare avanti? Le famiglie che nell’incendio che ha sconvolto Fabrizia hanno lasciato i loro scarni averi ed un pezzo della loro storia si sentono perdute. Sopravvivere in una terra difficile come quella calabrese è già un’impresa ai tempi d’oggi: anche prima della fine del mese le tasche sono vuote, mentre la certezza matematica di nuove (inevitabili) spese inchioda i padri di famiglia ad un contesto sempre più grigio. Quando a queste situazioni già complicate si aggiungono eventi nefasti, allora ci si rende concretamente conto di quanto sia sottile quel filo che regge l’equilibrio quotidiano. Basta una svista, la sottovalutazione di qualche “impegno domestico” ritenuto secondario o un colpo della sorte e il marasma occupa la scena. È in questi momenti che deve emergere quel senso di comunità che spesso appare flebile nell’epoca moderna. Sia la popolazione del comprensorio serrese a dare una mano a chi ieri ha perso tutto, lo faccia presto ed in maniera decisa. Ricordando che la dignità e la morale valgono più di qualche spicciolo.

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