È stato un cammino lungo, tortuoso, che ha portato quasi a perdere la pazienza e la speranza. Ma finalmente sul Burc n. 2 del 13 gennaio sono apparse le prime confortanti notizie. Per comprendere i sentimenti vissuti dai diretti interessati è utile riavvolgere il nastro e tornare indietro. La storia inizia il 24 giugno 2011 quando viene pubblicato l’avviso pubblico “Case accessibili – Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili” con una dotazione finanziaria di 5.220.000 euro. L’assessore al Lavoro ed alle Politiche sociali dell’epoca Francescantonio Stillitani lo annuncia con orgoglio, certamente inconsapevole del tragitto accidentato che seguirà. Sono gli stessi funzionari che si accorgono delle difficoltà a gestire “un bando nato male” il cui iter viene costellato da tecnicismi e continue richieste. Le integrazioni documentali si susseguono, di conseguenza si rendono necessarie delle proroghe. Si scatena la rabbia dei beneficiari perchè il tempo passa ed i fondi non arrivano. Ed, intanto, chi ha avviato i lavori deve pagare le ditte che li hanno eseguiti. Nella cittadina della Certosa nel mirino finisce il Comune, si parla di “inadempienze”. La realtà è peró diversa. Ed è lo stesso decreto di trasferimento dei fondi a chiarirlo nel passaggio in cui viene specificato che “a tutt’oggi a causa di problemi amministrativi che hanno comportato lungaggini e difficoltà operative emerse nella gestione degli interventi, si rende necessario trasferire l’anticipazione dell’80%, al fine di non inficiare sull’ottimizzazione dei servizi di assistenza verso una utenza debole quale è quella dell’handicap in situazione di gravità”. Al Comune di Serra San Bruno, al quale è stata assegnata la somma complessiva di 92.757,74 euro, con il decreto 15749 del 21 dicembre 2015 pubblicato proprio sul Burc del 13 gennaio, vengono trasferiti a titolo di anticipazione “59.842,19 euro ovvero l’80% di 74.802,74 euro”. Meglio tardi che mai.