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Occasione di sviluppo per le Serre: l’Accademia italiana di Scienze forestali classificherà l’abete bianco

Importante novità per la crescita economica delle zone interne del Vibonese. L’associazione temporanea di scopo - composta dall’Accademia italiana di Scienze forestali di Firenze, i Comuni di Serra San Bruno, Spadola e Brognaturo, le aziende agricole “La foresta” e “Ferdinandea” – sta per raggiungere l’obiettivo: la classificazione dell’abete bianco, tipico delle Serre (ad oggi risulta classificato solo l’abete alpino). L’operazione, concretizzata secondo quanto ha spiegato il sindaco Bruno Rosi anche grazie ad “un finanziamento di circa 180mila euro da parte della Regione Calabria (fondi Por)”, consentirà l’utilizzo di questo tipo di legno nell’edilizia, con benefiche ricadute economiche per il comprensorio montano. “L’Accademia – ha precisato il primo cittadino – sta effettuando dei test per verificare la resistenza e i risultati sembrano essere ottimi. Il limite europeo è infatti di 240 kg per centimetro quadrato, mentre l’abete bianco si attesta fra i 360 e i 540 kg per centimetro quadrato. Quindi, ampiamente sopra la soglia e questo lascia intendere che l’abete bianco sarà classificato nella posizione più alta (S1). L’intesa pubblico-privata – ha concluso Rosi – sta portando a risultati tangibili. La certificazione scientifica dell’abete bianco, che ne permetterà l’impiego nelle progettazioni per l’edilizia, farà incrementare in maniera significativa il suo valore”.

Serra, consiglio comunale flash (senza minoranza): approvato l’assestamento di bilancio

In mancanza di contrasti (Lo Iacono esce all’inizio del civico consesso; assenti Carmine Franzè e Raffaele Callà, oltre a Rosanna Federico, Mirko Tassone e Giuseppe Raffele), la maggioranza approva in rapida sequenza i previsti punti all’ordine del giorno: “Lettura ed approvazione dei verbali della seduta precedente”, “Servizio di tesoreria – Approvazione scheda di convenzione. Atto di indirizzo”, “Sentenze esecutive. Riconoscimento debiti fuori bilancio”, “Ratifica deliberazione di giunta comunale n. 105 del 30/10/2015 ad oggetto: ‘Integrazione e variazione delle schede tecniche del programma triennale ed elenco annuale delle opere pubbliche 2015/2017. Approvazione”, “Ratifica deliberazione di giunta comunale n.115 del 25.11.2015 ad oggetto: ‘Variazione al bilancio di previsione 2015/2017”, “Assestamento generale di bilancio per l’esercizio 2015 ai sensi dell’articolo 175, comma 8 del D.Lgs. 267/2000”. Nessun dibattito, durata del consiglio comunale inferiore ai 5 minuti.

Trema la terra nelle Serre: terremoto con epicentro Fago Savini di Sorianello

Non c’erano ancora le prime luci dell’alba quando l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un terremoto di magnitudo 1.9 (profondità 45.5 km) con epicentro in località Fago Savini di Sorianello. Complice l’orario (erano le 5.39), la popolazione non ha avvertito la scossa che, peraltro, non ha prodotto danni a persone o cose. Il territorio calabrese continua, dunque, ad essere interessato da movimenti tellurici che fanno alzare il livello di attenzione degli esperti e della popolazione.

Senza lavoro e troppi rischi: ecco perchè tutti scappano dal Vibonese

Della certificazione dell’Istat che oggi ha presentato il rapporto “Migrazioni  internazionali e interne della popolazione residente” e lo studio sui “Conti economici territoriali”, entrambi riferiti al 2014, noi calabresi non ne avevamo bisogno. Perché chi insiste a queste latitudini i problemi non li conosce: li vive quotidianamente. E li affronta uscendo spesso sconfitto da una sfida improba. Non è facile andare avanti in una terra che si ama, ma che non offre grandi occasioni di crescita umana e professionale. I numeri sono lì, ci inchiodano ad una realtà difficile: la Calabria con 12.300 euro di reddito pro-capite è la regione più povera d’Italia, il Vibonese presenta addirittura la più evidente perdita di residenti su base nazionale (-4,2 per mille). Le motivazioni sono sin troppo semplici da individuare: trovare un lavoro regolarmente retribuito sembra un sogno anche a dispetto dei titoli accademici ottenuti, crearselo da sè espone a pericoli non solo di carattere finanziario. Già, perché in un angolo di mondo in cui abbiamo poco da spartirci dobbiamo convivere con le più importanti organizzazioni criminali. Dobbiamo inoltre fare i conti con quei tagli che ormai intervengono in ogni settore, dalla sicurezza alla sanità, dalla previdenza sociale alla giustizia. Come fa un giovane a rimanere in queste condizioni quando comprando un biglietto di sola andata può sperare di raggiungere altrove quelle soddisfazioni che qui non hanno ragione d’esistere nemmeno nei pensieri più fantasiosi? Certo, ci sono i legami familiari a produrre una riflessione prima delle partenze, ma da soli non possono bastare per trattenere quelle risorse umane che poi dimostrano di essere competitive nelle aree più sviluppate. Eppure le potenzialità non mancano per avviare una crescita economica e sociale. Non siamo in grado di sfruttarle probabilmente perchè a prevalere in questo contesto sono coloro che usano molto la forza e poco la correttezza. Chi è dotato di competenze rimane fuori dai processi decisionali perchè chi utilizza metodi poco ortodossi lo blocca assai prima della meta. E, visto che ormai il sistema è conosciuto, si preferisce la fuga alla lotta in condizioni impari. All’agone politico molti laureati non ci pensano proprio: le delusioni hanno fatto scuola. Il futuro, oltre al presente, non è insomma roseo e provare a cambiare il destino non pare, al momento, fattibile. Il vero punto è che prima di tutto va cambiata la mentalità di una comunità abituata a premiare i vizi e non le virtù.

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