Storie di ‘ndrangheta e gente che resta in Calabria: stasera su Rai1 “Cose Nostre”

Stasera andrà in onda, in prima serata su Rai1 (ore 21.25), una puntata speciale di "Cose Nostre",  la trasmissione che lo scorso inverno ha raccontato le storie dei giornalisti costretti a vivere sotto scorta per aver denunciato gli affari delle mafie.  In questo appuntamento, secondo quanto viene reso noto dal sito della Rai, “si conosceranno le storie di  imprenditori, amministratori  e semplici cittadini che si sono opposti sul territorio alla violenza della ‘ndrangheta pagando un prezzo altissimo, ma scegliendo di  rimanere  a vivere nella propria terra. Fra questi ci sono Antonino Bartuccio, ex  sindaco di Rizziconi, che vive sotto scorta per aver denunciato le ingerenze delle cosche nel suo paese. Bartuccio non è più sindaco perchè a Rizziconi nel 2011, sotto la spinta della ‘ndrangheta, si sono dimessi tutti i consiglieri comunali e la giunta si è sciolta. Gaetano Saffioti, imprenditore di Palmi nel settore edile, che vive sotto scorta da più di 15 anni, ovvero da quando non si è voluto piegare al volere delle cosche Bellocco-Piromalli, subendo ogni atto di intimidazione e ogni tipo di minaccia. Viviana Balletta, vedova  di Fortunato De Rosa, l'oculista ucciso a Canolo, perché  ha chiuso il passaggio del suo campo alle cosiddette ‘vacche sacre’, le mandrie della ‘ndrangheta che hanno il privilegio di pascolare  libere in ogni proprietà. Il dottor De Rosa ha denunciato questa arroganza ed è stato ucciso in un agguato mentre tornava a casa in macchina. Oggi la vedova di Fortunato de Rosa vive ancora a Locri e continua a coltivare i terreni di Canolo sull’Aspromonte. Antonino De Masi, imprenditore di Gioia Tauro, lavora nell’area portuale nonostante abbia subito minacce e attentati, fra cui 44 colpi di kalashnikov esplosi sul suo capannone. L'azienda De Masi, negli anni ’90, è stata la prima a chiudere per mafia in seguito a un attentato dinamitardo. Oggi la famiglia De Masi vive blindata e continua a produrre in Calabria. Ogni storia sarà raccontata in prima persona dal protagonista e verrà contestualizzata nel territorio con filmati e interviste. Nel corso della trasmissione si ascolteranno anche le voci del Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho e del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Il programma si propone di accendere i riflettori sulla Calabria, una terra bellissima, poco raccontata, alla quale pochi criminali vogliono rubare il futuro”. “Cose Nostre” è un programma di Emilia Brandi e di Giovanna Ciorciolini, Mauro Caporiccio, Riccardo Pintori, Carlo Puca. La regia è di Andrea Doretti.

Calabria “Terra di nessuno”: l’imprenditore De Masi e il giornalista Albanese stasera su Rai3

Terra di nessuno é il titolo del terzo appuntamento con le inchieste morali di Domenico Iannacone. Al centro del viaggio della trasmissione di Rai3 “I dieci comandamenti”, che andrà in onda stasera alle 23, c’è un pezzo d’Italia abbandonato a se stesso. Iannacone torna in Calabria nella Piana di Gioia Tauro e nelle campagne di Rosarno per raccontare i problemi e le storie di chi ci vive. Secondo quanto è stato verificato, “a quattro anni dalla rivolta degli immigrati le condizioni di vita dei braccianti agricoli non sono cambiate: miseria e sfruttamento regolano la vita di migliaia di persone che ogni anno si riversano nelle campagne per i raccolti stagionali. Da una parte la povertà e dall’altra la solidarietà: Bartolo, un  piccolo commerciante della zona, sta dedicando la sua vita agli immigrati  senza chiedere nulla alle istituzioni”. Quello che emerge dal lavoro giornalistico è che “nella Terra di nessuno vivere e lavorare onestamente è quasi impossibile”. Tante sono le storie intrise di dolore che si materializzano in una regione in cui la libertà e la giustizia a volte sono obiettivi difficili da raggiungere. Michele Albanese, ad esempio, è “un giornalista che da un anno vive sotto scorta per aver denunciato con i suoi articoli le cosche della ‘ndrangheta locale. Oggi ha perso la libertà di fare il suo lavoro e di raccontare la verità”. Antonino De Masi  è “un imprenditore che si è sempre ribellato al pizzo e alla sopraffazione e prima di lui suo padre. La sua azienda, una piccola eccellenza nel campo della meccanica agricola, ha subito innumerevoli attentati. Oggi la sua famiglia si è dovuta allontanare dalla Calabria per motivi di sicurezza, mentre lui resiste insieme ai suoi operai. Per continuare a produrre però è dovuto intervenire l’Esercito, il suo stabilimento da mesi è presidiato notte e giorno dai militari”. Salvatore Barbagallo,  invece, “ha perso tutto. Faceva l’imprenditore  ed ora vive in povertà. La ‘ndrangheta lo ha per anni perseguitato fino a farlo fallire. Per vivere oggi è costretto a fare il badante e a  chiedere aiuto alla Caritas”. “La Terra di nessuno – come viene spiegato nel promo - non è un luogo immaginario ma una parte del nostro Paese abitata da uomini e donne che attraverso le loro storie chiedono di non essere dimenticati”.

 

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