Trasversale delle Serre, il Comitato: l'Anas nega l'accesso ai documenti

“Per Anas, evidentemente, i cittadini non devono sapere”. Lo dichiara, una nota, la vicepresidente del “Comitato Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, Silvia Vono.

“Negato l’accesso ai documenti sulla Trasversale richiesto dal presidente antindrangheta Arturo Bova, dal presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, dal senatore Nicola Morra, dall’on. Paolo Parentela e da numerosi sindaci e cittadini rappresentati dal Comitato” prosegue nel suo intervento. E ancora: “Fiumi di caffè negli uffici di Anas. Sveglia e attenta la società di Stato: all’opera per deviare l’ondata popolare condotta dal Comitato che vorrebbe mettere il naso in affari top secret?”.

“Con un sussulto di trasparenza - sottolinea Silvia Vono - alla pari del muro di cinta di una fortezza lacustre, Anas tiene al riparo i documenti ma pubblica tramite alcuni sindaci un cd con la hit parade delle intenzioni di progettazione e finanziamenti. In sostanza si è passati dalla carta al vinile ma parole e musica appartengono alla solita canzone. Insomma, è ripartita la giostra: altri 50 anni di promesse in campagna elettorale dai soliti Cetto laqualunque che ci annunceranno sviluppo e progresso grazie alla nuova (già vecchia) strada e alla pioggia, di soldi nostri, che puntualmente spesi, svaporeranno”.

Da questo ragionamento ne consegue che “Anas Calabria deve essere commissariata”. “In oltre 50 anni sono stati spesi, invano, una montagna di soldi dei cittadini - conclude la vicepresidente del Comitato - ormai gravati da tasse insostenibili, per viaggiare sempre e comunque su strade fatiscenti, strade mai completate e tratti che si sbriciolano mentre ancora risuona il botto dello spumante per l’inaugurazione. È inaccettabile che di fronte, quantomeno, allo spreco irresponsabile di tempo, opportunità e denaro pubblico venga negata la visione dei documenti per comprenderne le ragioni e i responsabili. Per tutto ciò, dato per scontato che i Cetto di turno non firmeranno per il commissariamento di Anas Calabria, chiediamo di firmare e di reperire firme ai sottoscrittori della richiesta di accesso già disattesa da Anas, a tutti i gruppi politici di qualsiasi schieramento, ai cittadini ed in particolare al circolo Pd di Soverato che annovera quale presidente il delegato provinciale di Enzo Bruno alla viabilità. Ovviamente di chi aderisce alla raccolta e di chi si trincera tra le braccia di Anas daremo conto alla gente. Per il comitato della Trasversale, i cittadini devono sapere”.

 

Chiaravalle Centrale, lo “strappo” di Arturo Bova riscuote consensi

Lo “strappo” del consigliere regionale Arturo Bova riscuote consensi a Chiaravalle Centrale.

La sua recente decisione di abbandonare il Pd, per passare a Mdp, viene salutata positivamente, in particolare, dal giovane ex militante renziano Saverio Barbieri (una laurea in ingegneria sulle spalle e svariati ruoli nel sociale e nel volontariato).

“Arturo Bova è, innanzitutto, un amico. Condivido in pieno le sue argomentazioni” commenta Barbieri, lasciando presagire sviluppi organizzativi imminenti anche su base locale. “Bova ha perfettamente ragione - prosegue Saverio Barbieri - quando dice che nel Pd è venuto a mancare il confronto, quello basato sui territori. E' venuta meno la discussione nei circoli, il confronto con la gente, oltre che con i competitori politici”.

Proprio la “crisi” dei circoli è l'aspetto che sta più a cuore a Barbieri, evidentemente deluso dalle esperienze maturate a contatto con il Pd locale. “Anche per me, come per Arturo, la politica è passione, formazione, idee, confronto e sintesi. Elementi essenziali per costruire una comunità, in particolar modo se si parla di vivere all’interno di un partito politico” sottolinea il giovane chiaravallese. La prospettiva futura? “Contribuire alla costruzione di un processo costituente in grado di ricreare un centrosinistra plurale, non soffocato da quelle ambizioni leaderistiche che, purtroppo, non si registrano solo a Roma...”.

Da qui l'apprezzamento per il progetto Mdp “dove donne e uomini si impegnano in un movimento democratico e progressista con l’obiettivo di dare all’Italia un governo che corrisponda ai veri bisogni e agli interessi del nostro Paese”.

“La strada per il futuro è tracciata - conclude Barbieri - e lo si è visto proprio in queste ore in Sicilia dove è stata sconfitta, principalmente, l’idea sprezzante, renziana, di considerare la sinistra ormai superata, mentre i veri giochi di potere si fanno a destra con Berlusconi e con Alfano”.

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Arturo Bova lascia il PD: "Non mi rappresenta più"

“La politica è prima di tutto passione, formazione, idee, confronto e sintesi. Elementi essenziali per costruire una comunità, in particolar modo se si parla di vivere all'interno di un partito politico. Il Pd ad oggi ha smarrito tutti questi elementi, perdendo di vista quei principi fondativi che solo dieci anni fa avevano spinto le forze di centro-sinistra a trovare una sintesi, rinunciando a pezzi di sovranità politica per arginare e sconfiggere la deriva populista e demagoga di destra”.

Lo afferma il consigliere regionale Artuto Bova, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta che aggiunge: “Oggi, purtroppo, possiamo sostenere con fermezza e convinzione che questa gestione del Partito Democratico, autoritaria e scellerata, non ha fatto altro che affievolire lo spirito e il senso di appartenenza di tanti militanti e tanti dirigenti che hanno creduto fortemente in quelle idee fondanti, progressiste e riformiste, annichilendo e travolgendo chiunque abbia osato soltanto suonare un campanello di allarme, mentre nelle piazze vuote si assisteva già allo spettacolo desolante della dismissione della nostra nobile tradizione politica. Perdiamo regioni, città, pezzi interi di territorio, senza che nessuna analisi critica e alcuna strategia venga messa in atto. E non è certo con i soliti slogan o viaggi in treno che si può ricucire lo strappo con un elettorato che vive sulla propria pelle il dramma di una crisi economica senza fine e che ha ormai ridotto allo stremo anche quel ceto che fino a dieci anni fa poteva dirsi medio borghese”.

Ancora Bova: “Ho sentito parlare di ‘rottamazione’, di ‘lanciafiamme’, di ‘notabilati’ e l'elenco potrebbe continuare. In Calabria, però, il Pd ha assicurato la conservazione, spegnendo quelle poche e fievoli luci che hanno cercato in tutti i modi di dare un impulso al cambiamento della rotta. Il referendum contro le trivellazioni petrolifere nel Mediterraneo e la questione ambientalista avevano fortemente minato le mie convinzioni in ordine alla militanza nel Pd, ancor più della tracotanza dimostrata nel soffocare il legittimo e proficuo confronto in occasione di importanti riforme nel mondo della scuola, del lavoro, della pubblica amministrazione e così via. Non basta mettere in campo un progetto riformatore, se non lo si sa accompagnare con un sano confronto fatto di discussione approfondita sui territori, di discussione nei circoli di base, di confronto con il mondo dell'associazionismo, oltre che con i competitori politici. La questione di fiducia imposta sulla legge elettorale, ha suscitato in me quella sensazione di sconfitta e di angoscia di cui ha ben parlato il presidente del Senato Pietro Grasso nel motivare la sua uscita dal Pd.

Sinceramente, adesso, non ce la faccio più! Lascio definitivamente quello che in una ingenua conversazione telefonica con un giornalista ho definito ‘un non luogo politico’: tale è per me oggi il Pd. Lo faccio portando nel cuore un senso immane di sconforto. So di lasciare tanti compagni di viaggio, anche se sono sicuro che le nostre strade non si divideranno, essendo animati dagli stessi propositi. Ma lo faccio anche con l'entusiasmo di chi sa di incontrare tantissimi altri compagni di viaggio che in questi ultimi anni mi hanno sempre detto con affetto e stima sincera che la loro porta era aperta. Con loro condividerò l'impegno appassionato nella costruzione del progetto nazionale e territoriale di Art.1-Mdp. Rappresenterò queste istanze nel Consiglio regionale, nella piena consapevolezza che l'azione di governo regionale debba avere un sussulto di orgoglio, ma con altrettanta fiducia che rimboccandoci le maniche potremo insieme raggiungere quegli obiettivi che il popolo calabrese, l'Italia e l'Europa intera ci chiedono”.

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Arturo Bova sarà a Zurigo all'incontro promosso dal Pd Svizzera sul tema "I beni confiscati alle 'ndrine e i rapporti della 'ndrangheta in Svizzera"

“L’incontro promosso dal Pd Svizzera 2.0 located in Zurich sul tema "I beni confiscati alle 'ndrine e i rapporti della 'ndrangheta in Svizzera" al quale sono stato invitato nella funzione di presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta in Calabria, è attestazione tangibile dell’interesse rispetto ad un argomento di stringente attualità che deve essere posto sempre più al centro dell’agenda politica di tutti i Paesi che hanno deciso di fare fronte comune contro un fenomeno che cerca di allungare i suoi tentacoli nei processi decisionali, nell’economia e nei settori produttivi, mettendo all’angolo le realtà che rifuggono i compromessi e quanti s’ispirano, nel loro agire, ai principi di legalità, trasparenza e correttezza”.

Con queste parole il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale della Calabria, Arturo Bova, annuncia che parteciperà all’assise promossa per sabato 21 ottobre alle ore 10.30 presso la sede dell’Ecap di Zurigo - Neugasse 116.

“’Qui la 'Ndrangheta non entra, neppure in Svizzera’ la frase riportata nella locandina che richiama la targa affissa all’ingresso di Palazzo Campanella. Un grazie di vero cuore al PD Svizzera - ha detto Arturo Bova - per la sensibilità dimostrata su un argomento rilevante e al centro di uno dei dibattiti più ‘frequentati’ a livello mondiale: l’internazionalizzazione della ‘ndrangheta. Proprio l’altro giorno, nella sede del Senato della Repubblica, il presidente della Commissione nazionale antimafia on. Rosy Bindi, aveva esortato tutti i Presidenti delle Commissioni regionali ad incontrare i nostri emigranti e sensibilizzarli sulla problematica dell’espansione delle mafie al di là dei confini geografici del nostro Paese. La risposta - ha concluso il presidente Bova - arriva immediata per la Calabria con l’iniziativa voluta dal PD Svizzera”.

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Casa della Salute di Chiaravalle, Bova (Pd): "Adesso barra dritta e avanti tutta"

“E adesso barra dritta e avanti tutta”. Il consigliere regionale Arturo Bova (Pd) ha ripetuto il suo motto, oggi pomeriggio, incontrando il sindaco di Chiaravalle Centrale presso la sede municipale di via Castello.

Lo ha detto a proposito del progetto della Casa della Salute che, dopo gli ultimi atti amministrativi e il nulla osta odierno del commissario ad acta per la Sanità, Massimo Scura, presto entrerà nella sua fase operativa. Il sindaco Mimmo Donato ha accolto Bova nella sala giunta, in un clima di cordiale amicizia.

“Quello che è accaduto qui a Chiaravalle è l'emblema di una Calabria nuova, che fa comunità, che vuole cambiare” ha rimarcato Arturo Bova, ricordando la mobilitazione dei giorni scorsi che ha, poi, portato allo sblocco di un complesso iter burocratico. “Vedere il sindaco lottare in prima linea per il riconoscimento di un diritto collettivo - ha continuato - e vederlo accompagnato dai giovani, dalla popolazione, dalle associazioni, dalle amministrazioni del comprensorio, è stato un segnale importante. Lo stesso presidente Oliverio lo ha colto come un momento di riflessione. Noi tutti guardiamo, adesso, alla città di Chiaravalle come un modello di buona politica”.

Rispetto alla Casa della Salute, Bova ha affermato che “si farà e in tempi molto rapidi”. “Non lo dicono solo le carte - ha spiegato - ma lo testimonia la volontà della politica”.

Il sindaco, dal canto suo, ha ringraziato il consigliere regionale per l'appoggio costante e l'impegno portato avanti fin dai primi giorni per sostenere le ragioni dell'amministrazione comunale di Chiaravalle. “La battaglia per la Casa della Salute - ha dichiarato Mimmo Donato - può segnare l'inizio di un nuovo corso per questo territorio, per le nostre aree interne, che meritano la giusta attenzione da parte delle istituzioni. Chiediamo solo quello che ci spetta: servizi, assistenza, infrastrutture. Strumenti essenziali per una ripresa più che possibile”.

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Trivellazioni: Arturo Bova scrive a Oliverio

“La Corte Costituzionale, con sentenza n.170/2017, ha dichiarato l’illegittimità del cosiddetto "decreto trivelle" del 2015 perché adottato senza intesa con le Regioni, ma la partita tra le Regioni che hanno fatto ricorso contro il Governo sul tema delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, non è conclusa”.

A comunicarlo, in una nota inviata al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, è Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, componente della Commissione regionale Ambiente e Territorio nonché animatore istituzionale del comitato per il “Sì” al referendum contro le trivelle dello scorso aprile 2016.

Nella nota recapitata al Governatore, Bova sottolinea: “Occorre ora far annullare il decreto vigente del 2016 (pubblicato nel 2017), anch’esso adottato senza intesa con le Regioni, che ha sostituito completamente quello del 2015 oggi dichiarato illegittimo dalla Suprema Corte. L’annullamento del decreto potrebbe determinare il blocco delle attività petrolifere fino a quando i contenuti del decreto non siano concertati tra lo Stato e le Regioni. Il termine per proporre ricorso al TAR è già scaduto. Rimangono aperti, fino alla data del 01/08/2017, i termini per proporre ricorso gerarchico al Presidente della Repubblica. Auspico che la Giunta voglia immediatamente deliberare sul punto, vista la ristrettezza del tempo che ci rimane. Non dimentichiamo che è una battaglia di civiltà che abbiamo il dovere di seguire fino in fondo. In gioco è l’equilibrio del nostro stupendo ecosistema marino e terrestre. Ma, soprattutto, si tratta di definire senza alcuna ambiguità, il tipo di sviluppo che intendiamo perseguire”.

Arturo Bova, presidente della commissione regionale antimafia, sull'operazione della DDA contro il caporalato

Il presidente della Commissione Regionale Antindrangheta, Arturo Bova, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo l’operazione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro sulla gestione del centro accoglienza dei migranti di Isola Capo Rizzuto.

"Il velo sulla criminosa gestione dei migranti è stato squarciato. Già nei giorni scorsi, l’intervento delle Forze dell’Ordine e della magistratura contro il caporalato aveva messo in luce che attorno alla disperazione e al bisogno di uomini, donne e bambini, c’era l’interesse speculativo della criminalità. Ieri abbiamo avuto, addirittura, la conferma – sottolinea Arturo Bova - che i migranti sono stati usati come un bancomat, parecchio redditizio, da parte del crimine organizzato del Crotonese”.

“Da politico e da presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria – dice ancora Bova – continuo a ribadire la necessità di un confronto teso a sciogliere ogni forma, fosse anche minima, di incoerenza, o disattenzione, istituzionale per evitare che l’emergere di tali situazioni distruggano, oltre le vite di centinaia di nostri simili sofferenti, anche le residue potenziali credibilità della Calabria dinanzi agli occhi del Paese e del resto del mondo”.

“Voglio anche esprimere la mia convinta condivisione con la dichiarazione riportata oggi sul quotidiano l’Avvenire di mons. Domenico Graziani, arcivescovo di Crotone e Santa Severina, che in relazione al coinvolgimento di un sacerdote nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, ha ricordato come l’alto magistero della Chiesa risieda essenzialmente nell’ossequio del Vangelo e del bene comune, così come la nota della Conferenza episcopale calabra che evidenzia compiutamente che ..’dove c’è Vangelo non possono esservi mafiosi o interessi comunque criminali..’

“Se anche stavolta le Procure e le Forze dell’Ordine – termina Arturo Bova - hanno dimostrato di avere capacità e determinazione di recidere alla base le ingerenze criminali nel tessuto economico e sociale calabrese, altrettanto dobbiamo fare noi uomini delle istituzioni abbandonando logiche di partito, calcoli personali e strategie da basso impero lavorando per un unico obiettivo: contribuire a sradicare la ‘ndrangheta dalla nostra terra”.

 

Il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta Bova su designazione del prefetto De Felice alla guida di Sacal

“Al prefetto De Felice giunga il mio più sincero in bocca al lupo per delicato impegno per il quale è stato designato. Assumere la presidenza del Cda di Sacal in questo momento è compito gravoso per il quale era necessario puntare su un uomo dalle qualità personali e professionali indiscutibili”.

E’ quanto dichiara il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Arturo Bova che aggiunge: “La sua nomina serve a riportare nell’alveo dell’affidabilità e della sicurezza, la gestione di un asset strategico per la Calabria. Il suo curriculum e le sue capacità professionali e umane saranno, ne sono sicuro, le solide basi su cui ricostruire la credibilità della Sacal dopo lo scandalo che ha coinvolto i vertici dell’azienda e alcuni rappresentanti politici al suo interno, provocando, al netto delle decisioni dei giudici, seri danni all’immagine tanto dell’azienda quanto dell'intera regione”.

“Per quanto mi riguarda, infine - conclude Arturo Bova - sin da ora offro al neo presidente tutta la mia disponibilità a qualsiasi tipo di collaborazione si possa instaurare con la Commissione che mi onoro di presiedere”.

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