Emergenza Covid in Calabria, il bollettino di oggi: 2 morti, 27 nuovi contagi e 152 guariti

Due decessi, 152 guariti e 27 nuovi casi positivi*.

Questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria.

Complessivamente, quindi, su 934.639 tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 68.989 hanno dato esito positivo.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: casi attivi 123 (14 in reparto, 1 in terapia intensiva, 108 in isolamento domiciliare); casi chiusi 10128 (9984 guariti, 144 deceduti).

– Cosenza: casi attivi 4351 (20 in reparto, 4 in terapia intensiva, 4327 in isolamento domiciliare); casi chiusi 18693 (18137 guariti, 556 deceduti).

– Crotone: casi attivi 59 (4 in reparto, 0 in terapia intensiva, 55 in isolamento domiciliare); casi chiusi 6512 (6411 guariti, 101 deceduti).

– Reggio Calabria: casi attivi 256 (18 in reparto, 1 in terapia intensiva, 237 in isolamento domiciliare); casi chiusi 22832 (22497 guariti, 335 deceduti).

– Vibo Valentia: casi attivi 54 (3 in reparto, 0 in terapia intensiva, 51 in isolamento domiciliare); casi chiusi 5508 (5416 guariti, 92 deceduti).

I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 1 proveniente da Stato estero, 0 in provincia di Reggio Calabria, 24 in provincia di Cosenza, 0 in provincia di Catanzaro, 2 in provincia di Crotone, 0 in quella di Vibo Valentia

*Dei 27 positivi di oggi uno è un migrante

Vaccino Covid, lotto Astrazeneca ritirato: "In Calabria somministrate più di 5mila dosi"

«In Calabria sono state somministrate 5.674 dosi di vaccino Astrazeneca sulle 8mila totali che facevano parte del lotto ritirato. Il fenomeno è strettamente monitorato e tutti i settori aziendali e regionali di Farmacovigilanza sono stati allertati per le opportune verifiche sulle persone vaccinate».

Quanto alle dosi non inoculate, «sono state sottoposte a sequestro e non verranno, pertanto, utilizzate».

È quanto riporta il verbale dell’ultima riunione dell’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid, avvenuta questa mattina nella Cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro.

«In merito alla situazione generale – spiega il presidente della Regione, Nino Spirlì, a margine della riunione –, sottolineo che sono in aumento i punti di somministrazione e che la Protezione civile sta lavorando per mettere in piedi altri centri. C’è stata una evidente impennata nella campagna di vaccinazione, tanto che dal 50% siamo passati al 75,3%».

Nel corso del vertice – al quale ha preso parte anche il commissario ad acta della Sanità, Guido Longo –, Spirlì ha comunicato che, su sua specifica richiesta, il ministro della Salute, Roberto Speranza, invierà alla Regione Calabria una nota per i medici di Medicina generale, che verranno richiamati – così come già avvenuto in Lombardia – «all’attuazione della campagna di vaccinazione, che deve intendersi quale obbligo convenzionale».

L’Unità di crisi ha istituito presso l’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini” di Catanzaro il punto di stoccaggio centralizzato regionale delle dosi di vaccino, con distribuzione territoriale solo in base alle prenotazioni effettuate.

Durante la riunione, il dirigente generale del dipartimento di Protezione civile, Fortunato Varone, ha comunicato che nelle Aziende sanitarie provinciali di Vibo Valentia e Reggio Calabria e nel Grande ospedale metropolitano «è imminente l’attivazione, sulla piattaforma “Poste italiane”, dei calendari di prenotazione per tutte le categorie previste nella fase “1” del Piano di vaccinazione».

Varone ha anche riferito «di aver coinvolto il comitato regionale di Croce rossa italiana per la creazione dei team di vaccinazione, a cui possono aggiungersi i medici di Medicina generale».

Per facilitare l’attivazione delle prenotazioni, inoltre, il direttore della Prociv ha reso noto «di aver effettuato una riunione con i Centri di servizi di volontariato, al fine di mettere in campo le oltre 1.800 associazioni di volontariato calabresi che possono fornire supporto ai cittadini che hanno difficoltà a usufruire della piattaforma di Poste italiane».

L’Unità di crisi ha evidenziato il trend in rialzo dei contagi settimanali, passati dagli 89 di domenica scorsa agli oltre 400 dell’11 marzo. Un dato «sul quale occorre riflettere, anche rispetto all’incidenza del mondo della scuola e del suo indotto».

“Governo non all’altezza nella gestione dell’emergenza coronavirus”. La denuncia di Marra (Pd)

"Non c’è dubbio che questi ultimi mesi, da gestire siano stati i più difficili dell’ultimo secolo. E sono quasi certo - senza controprova ovvio - che al cospetto di una pandemia di tale portata qualsiasi altro Governo si sarebbe trovato impreparato. Sta di fatto, che questo Governo è risultato impreparato, a tratti impacciato.

Non mi riferisco in termini sanitari, non ho la presunzione di ergermi a tanto sforzo, anche se è stato evidente che il sistema sanitario ‘parcellizzato’ in venti regioni diverse, ha tristemente fallito. E’ imploso! Conseguenza di tagli sconsiderati nel corso di decenni, tanto al sud quanto al nord; e soprattutto, conseguenza di una privatizzazione scellerata di un comparto che, nonostante riesce a vantare figure di primissimo piano invidiateci dal mondo intero, è collassato sotto i colpi di un’emergenza per quaranta giorni oggettivamente incessante.

Ma se è vero che l’impatto sanitario sul sistema Paese è stato dovuto ad una quasi inaspettata e virulenta epidemia, è vero anche che gli interventi del Governo in materia economica e di sostegno a imprese e privati, potevano essere avanzati con più decisione e più ponderazione. Ma così non è stato! Superando facili empatie che potrebbero emergere da una situazione emergenziale, il Premier Conte deresponsabilizzandosi dietro svariate ed ingorde nomine di esperti e task force, ha dimostrato tutta la sua debolezza politica.

I decreti di aprile e maggio piuttosto che ‘Cura Italia’ avrebbe dovuto definirli con il termine ‘Burocrazia Italia’. La cassa integrazione ferma la palo - alla stragrande parte dei lavoratori non è arrivata; il provvedimento sulla liquidità quasi inaccessibile per la documentazione richiesta per l'erogazione dei prestiti; per non parlare del suo accorato appello alla banche, alle quali chiese ‘un atto d’amore’… stendiamo un velo pietoso.

Partite iva e pmi strozzate dall’ emergenza per mancati aiuti strutturali: cosa avrebbero potuto fare con 600 euro di bonus! Mascherine necessarie ed indispensabili ma non garantite dal Governo, e soprattutto difficilmente reperibili. Decreti ministeriali che fanno a pugni con ordinanze regionali, sono la dimostrazione plastica di un disorientamento diffuso che non fa bene alla politica e alla collettività. 

Al Sud, in contesti già tremendamente segnati da disoccupazione e disgregazione, se non si interviene con tempestività e strumenti adeguati, la criminalità organizzata occuperà gli spazi che un’azione di Governo timida lascerà vacanti. C’è il rischio serio infatti, come qualche caso ha già dimostrato, che le mafie siano più veloci, più ‘credibili’ dello Stato. Sarebbe una tragedia nella tragedia.

Pertanto, è indispensabile un cambio di passo di un Governo ad oggi, non all’altezza della sfida dell’emergenza. C’è in ballo la tenuta del tessuto sociale ed economico del nostro Paese!".

E' quanto si legge in una nota il consigliere comunale di Reggio Calabria, Enzo Marra (Pd).

Coronavirus: terza vittima in calabria, è una donna di 67 anni

Si aggrava ulteriormente il bilancio delle persone affette da coronavirus morte oggi in Calabria.

Al 62enne di Fabrizia (Vv) ed alla pensionata di Francavilla Marittima (Cs) (Per  leggere le notizie clicca qui), si è infatti aggiunta una 67enne di Corigliano Rossano (Cs).

La donna si è spenta nel primo pomeriggio, presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cosenza.

L’ennesimo decesso porta a 14 il numero dei pazienti morti in Calabria dopo aver contratto il covid-19.

  • Published in Cronaca

Coronavirus, Santelli "La Calabria non può farsi carico delle persone bloccate a Villa San Giovanni"

"Leggo la dichiarazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che chiede di mettere in quarantena presso un hotel reggino le persone bloccate a Villa San Giovanni".

E' quanto scrive in una nota la presidente della Regione Calabria,Jole Santelli.

"Dev’essere chiaro - prosegue il comunicato - che chi oggi si trova a Villa San Giovanni in attesa di un imbarco, vi è arrivato perché non hanno funzionato i controlli lungo il viaggio dalle città di provenienza.

È giusto che lo Stato si assuma le proprie responsabilità e che quindi i nuclei familiari vengano scortati dalla Polizia fino alle residenze siciliane e lì giustamente posti in quarantena. Non è uno scontro tra le due regioni ma si tratta di una situazione in cui è necessario coniugare legalità e principi di civiltà. 

Quello che non è accettabile - conclude Santelli è la storia di queste ore, lo scotto che pagano famiglie e con loro un comune, quello di Villa San Giovanni, e la Calabria protagonista incolpevole di una situazione in cui non ha nulla a che fare".

 

Coronavirus, Serra: Liberamente chiede unità e lancia un pacchetto di proposte

"In queste ore di apprensione, scandite dai numeri inerenti all’emergenza covid-19, vogliamo innanzitutto mandare un messaggio di sincera solidarietà a tutto il personale, sanitario e non, dell’ospedale San Bruno oltre che di vicinanza ai nostri concittadini colpiti da un male che, come prevedibile,  non sta risparmiando nessun territorio".

E' quanto si legge in una nota del Movimento civico Liberamente

"Nel contempo, e senza alcun intento polemico, vogliamo evidenziare come oggi, che ormai è tardi per convocare la conferenza dei sindaci o per mettere in atto minacce di azioni eclatanti, potrebbe rivelarsi dannoso (come pare sia accaduto per l’accelerazione sulla riapertura del Pronto Soccorso), lanciarsi in iniziative non ponderate. Perché - continua il comunicato -se è giusto che ognuno dia il proprio contributo, occorre anche farlo  nella maniera più attenta ed oculata possibile, consapevoli che ci sono norme e protocolli da rispettare e che questi, condivisibili o meno,  devono fare i conti con le macerie di un sistema sanitario frutto della politica degli ultimi vent’anni. Riteniamo quindi che ognuno possa contribuire lavorando – come anche noi abbiamo fatto e stiamo facendo – sui fronti a propria disposizione, lasciando la scena a chi, con quel poco che gli è rimasto, si sta trovando ad affrontare a mani nude una situazione terribile.

Non è il momento della divisione, ma quello di unirci in un’unica voce per chiedere ciò che tutti vogliamo: i dispositivi di protezione ed i controlli adeguati per la sicurezza di tutti i nostri operatori sanitari; l’effettiva messa in funzione ed adeguata attrezzatura della tenda pre-triage; la messa a disposizione di professionalità - individuate tra quelle collocate in tutto il territorio del distretto - in numero sufficiente a consentire il funzionamento in sicurezza del servizio 118, del PS, della tenda medesima e, non da ultima, della seconda ambulanza.

Considerata poi l'ordinanza regionale di chiusura del territorio comunale, riteniamo possa essere utile attivarsi in sinergia perché chi di competenza valuti l’opportunità di estendere il numero dei tamponi alle categorie più esposte (sanitari e personale ospedaliero, forze dell’ordine, commercianti, commessi, soggetti costretti ancora a muoversi per motivi di lavoro, ai quali tutti va il nostro ringraziamento). Allo stesso modo, si potrebbe pensare alla creazione, come peraltro sta avvenendo in altre province (Piacenza ad esempio), di un’unità speciale di continuità assistenziale costituita da personale adeguatamente preparato ed attrezzato per la cura ed il trattamento a domicilio di eventuali soggetti colpiti dal virus sin dall’esordio della malattia. Tanto potrebbe consentire l’assistenza in sicurezza dei soggetti asintomatici o poco sintomatici presso le proprie abitazioni o, in alternativa, ove gli stessi lo ritenessero più adeguato per una maggior tutela dei familiari, in immobili preventivamente individuati ed attrezzati resi disponibili da parte della Regione.

Ci auspichiamo infine che questa grave situazione possa servire a far capire che il "pubblico" non può essere più un concetto astratto ma  è imprescindibilmente  una parte importante di ciascuna delle nostre vite, così come ci auguriamo che il futuro possa vederci uniti quando si tratterà di  rilanciare la lotta per il diritto alla salute.

Oggi - conclude la nota - non ci importa chi si prenderà il merito di ciò che di buono verrà, perché non è questo il momento del protagonismo, non ora che i nostri sanitari affrontano il dramma di una sanità devastata; che i nostri concittadini vivono l’incubo di un nemico invisibile ; che una nostra famiglia soffre in dignitoso silenzio. Non ora, che la nostra Calabria,  l’Italia, il mondo intero piangono i propri morti".

Coronavirus, Calabria: ordinanza con nuove misure restrittive(I dettagli)

"Oggi ho firmato un’ulteriore ordinanza per la prevenzione e il contenimento dell’emergenza sanitaria in corso. Sono ancora in tanti, infatti, coloro che affrontano con superficialità questo momento, mettendo a repentaglio la propria salute e quella degli altri calabresi. 

Pertanto l’ordinanza prevede che fino al 3 aprile sono consentiti esclusivamente gli spostamenti individuali temporanei con comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute ovvero le esigenze primarie delle persone, svolte nel tempo strettamente indispensabile.

Nell’ordinanza è contenuto un riferimento agli spostamenti con gli animali da affezione che sono consentiti solo in prossimità della propria abitazione. 

Le uscite per gli acquisti essenziali, ad eccezione di quelle per i farmaci, vanno limitate ad una sola volta al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare. L’eventuale presenza di accompagnatori può essere consentita esclusivamente per motivi di salute o di lavoro, secondo quanto indicato. 

È vietata la pratica di ogni attività motoria e sportiva all’aperto, anche in forma individuale. Nel caso l’attività motoria, o la passeggiata, sia connessa a ragioni di salute, dovrà essere effettuata in prossimità della propria abitazione ed evitando ogni possibile compresenza di altre persone.

L’ordinanza prevede anche il divieto dell’uso di apparecchi da intrattenimento e per il gioco nelle rivendite di tabacchi.

Tutti gli esercizi commerciali dovranno osservare la chiusura domenicale, fatta eccezione per le farmacie di turno e le edicole.

Ai sindaci è lasciata la facoltà di disporre, tramite una propria ordinanza, riduzioni dell’orario di apertura al pubblico degli esercizi commerciali, fatta eccezione per chi vende prodotti alimentari e per le farmacie.

Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica comunque la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni, attraverso il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP territorialmente competente, con le modalità già previste dai precedenti provvedimenti regionali, richiamati nella presente Ordinanza".

Lo rende noto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.

Coronavirus, salgono a tre i morti in Calabria

Il coronavirus fa un’altra vittima in Calabria.

Si tratta di un 65enne di Crotone deceduto oggi nell’ospedale pitagorico San Giovanni di Dio, dove era arrivato nella giornata di ieri.

Sale quindi a tre il bilancio delle persone  morte a causa del Covid-19 in Calabria.

Questa mattina, infatti, era arrivata la notizia del decesso di un informatore scientifico ricoverato nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza (per leggere la notizia clicca qui).

Nei giorni scorsi, invece, era morto un impiegato comunale di Montebello Jonico, nel Reggino (per leggere la notizia clicca qui).

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