Serra, l’Amministrazione incontra sindacati e rappresentanti dei lavoratori. Federico: “Ex Lsu/Lpu equiparati anche nei tempi di pagamento ai dipendenti storici”
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“La proroga in extremis dei contratti degli ex Lpu costituisce una primissima buona notizia per questi lavoratori precari. Ma è una atto parziale e da completare al più presto con la piena equiparazione agli ex Lsu”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone interviene nel merito del decreto approvato in serata nel Consiglio dei ministri e sottolinea che “l’equiparazione è indispensabile per gli Enti locali che vogliono avvalersi delle deroghe di legge e dare un futuro a questi lavoratori che da oltre un ventennio contribuiscono allo svolgimento di servizi essenziali”.
“In assenza di questo passaggio – spiega Tassone – gli Enti in riequilibrio finanziario pluriennale e in dissesto non potranno procedere con la stabilizzazione pur in presenza delle risorse messe a disposizione dalla Regione Calabria”. Da qui nasce l’appello “a tutte le forze politiche” affinché “facciano quadrato per risolvere un problema che è anche di giustizia sociale”.
Tassone si sofferma inoltre sul percorso degli ex Lsu e invita la Regione a “raccordarsi con gli Enti, in quanto la diversa interpretazione della normativa sulla storicizzazione delle risorse ha spinto i Comuni a procedere ad una stabilizzazione con orario ridotto con conseguente penalizzazione per i lavoratori, che si trovano con stipendi esigui, e le comunità, che vedono riflettersi effetti a cascata sulla fornitura dei servizi”.
“Da sindaco – conclude - ho posto la massima attenzione sulle vicende dei lavoratori precari compiendo tempestivamente tutti gli atti propedeutici alla loro stabilizzazione e da consigliere regionale ho mantenuto inalterata questa attenzione sollecitando le Istituzioni a dare soluzioni adeguate e definitive”.
Serra San Bruno - In vista della scadenza – prevista per il 31 marzo prossimo - del contratto dei Lavoratori di pubblica utilità in forza al Comune di Serra San Bruno, lo Slai cobas ha inviato agli enti interessati una comunicazione di diffida e messa in mora.
Nella missiva, il sindacato chiede “l'immediata stabilizzazione” dei lavoratori i quali “dopo un servizio di oltre vent'anni e dopo un percorso lavorativo particolarmente accidentato e sofferto, rischiano ora seriamente di rimanere fuori dal circuito lavorativo con possibilità pressoché nulle di ricollocamento occupazionale”.
“Per questi motivi – prosegue la lettera - chiediamo l'immediata stabilizzazione di tutti i lavoratori nostri assistiti che ne abbiano diritto, chiedendo di essere informati con tempestività dello stato dell'arte che, comunque, purtroppo, ad oggi sembra ben lungi dall'arrivare a compimento. In caso contrario, tutti i lavoratori accompagnati dalle loro famiglie, che insieme a loro stanno vivendo con grande ansia e preoccupazione questo momento, indiranno un sit-in di protesta permanente innanzi alla sede comunale al fine di sensibilizzare verso la loro situazione chi doveva e poteva fare e, fino ad ora, non ha invece fatto. Sarebbe veramente paradossale che, in un momento come quello che stiamo vivendo in cui addirittura i licenziamenti vengono bloccati per legge, a perdere il lavoro per l'inefficienza e l'inerzia di qualcuno fossero proprio lavoratori di P.U. di Serra San Bruno proprio quando ormai pensavano di poter mettere la parola fine al loro calvario lavorativo e alle incertezze sul proprio futuro che li accompagnano da oltre vent'anni”.
Contestualmente, il sindacato “coglie l'occasione per protestare anche contro l'incomprensibile riduzione di ore - 18 ore settimanali - con cui sono stati stabilizzati gli L.S.U. e con cui, se mai ciò avverrà, verranno stabilizzati i lavoratori di P.U. laddove da anni gli stessi risultano assunti a 30 ore settimanali prima ed a 26 ore sempre settimanali poi. A parte gli ovvi interrogativi su come potranno i servizi comunali e le attività cui gli stessi sono adibiti essere svolti in maniera adeguata alle necessità della collettività con un così ridotto numero di ore lavorate, si sottolinea come la drastica riduzione della retribuzione che gli stessi andranno a percepire - non più di € 600,00/700,00 mensili - risulta assolutamente inadeguato a garantire a loro e alle loro famiglie (essendo la maggior parte coniugati con figli a carico) un'esistenza libera e dignitosa per come previsto dalla nostra Carta Costituzionale. Basti pensare al fatto che i soggetti che possono usufruire del reddito di cittadinanza, e quindi persone prive di occupazione, finirebbero con il poter contare mensilmente su risorse economiche superiori a questi lavoratori che invece un'occupazione ce l'hanno”.
Infine, i rappresentanti del Cobas segnalano: “che tutti, L.P.U. e L.S.U., ormai da tre mesi non percepiscono alcuna retribuzione, a tanto ammontando ormai il ritardo nei pagamenti accumulato da tale Amministrazione. Anche in relazione a tale ultima rivendicazione, pertanto, in mancanza di pagamenti immediati o nel caso in cui non arrivassero riscontri positivi o notizie certe sulle tempistiche di pagamento inevitabilmente brevi, i lavoratori, trascorsi 7 giorni dal ricevimento della presente, protesteranno innanzi alla sede comunale o regionale per dar voce alla propria indignazione ed al proprio disagio”.
Riceviamo e pubblichiamo
"Il Gruppo Consiliare “Ramoscello d’Ulivo per Fabrizia” ha depositato al protocollo del Comune di Fabrizia la proposta delibera di Consiglio Comunale, da convocare nei prossimi giorni, con all’ordine del giorno: “Ispezione atti e controllo amministrativo del concorso espletato per la stabilizzazione di n. 4 Lavoratrici Socialmente Utili di categoria “C” – Determinazione”. La proposta è stata trasmessa per conoscenza, anche, al Prefetto di Vibo Valentia ed al FORMEZ – RIPAM di Roma, per ragguagliarli dell’iniziativa assunta a difesa delle 4 LSU, mandate a casa dal 1° gennaio 2021, dopo che per decenni hanno vissuto in condizioni di precariato lavorativo senza certezze per il loro futuro occupazionale. Dinnanzi, pero, alla drammatica crisi di quattro famiglie che non stanno più percependo uno stipendio, ci ritroviamo la censurabile azione di una maggioranza amministrativa, indifferente e insensibile, che indugia e perde tempo prezioso di fronte alla possibilità di riavviare le procedure di stabilizzazione previste dalla legge che ha prorogato i termini al 31 marzo 2021. Ma, come spesso accade dinnanzi al vuoto inconcludente dell’amministrazione della “chiusure e dei licenziamenti” interessata solo al proprio tornaconto, ciò che fa più specie è l’indifferenza della mancata percezione dei bisogni per le lavoratrici che continuano ad essere prese in giro con promesse non mantenute, mentre il tempo scorre inesorabilmente e non gioca certamente a loro favore. Il momento è grave e drammatico perché gli amministratori si stanno rivelando incapaci di delineare un percorso amministrativo concreto di reintegro e stabilizzazione. E, nel vano tentativo di sminuire la portata dell’avvenuto licenziamento, rifuggono le loro responsabilità scaricando il tutto sulla commissione di esame, o trincerandosi dietro la risposta più assurda e ridicola allo stesso tempo, come afferma il Sindaco: “io non ne sapevo nulla”. Quindi, niente più indugi, tentennamenti, perdite di tempo o sotterfugi vari, la maggioranza abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e adottare tutti i provvedimenti in suo potere per rimediare alla gravissima ingiustizia consumata a danno delle 4 LSU che rischiano di essere lasciate a terra. Anche alla luce della nota del Dipartimento della Funzione Pubblica, n. 7690 del 5 febbraio 2021, che prevede “il recupero di quei lavoratori con qualifiche e profili per i quali, ai fini dell’accesso, non è sufficiente il solo requisito della scuola dell’obbligo”. Ci sono a disposizione dell’Amministrazione Comunale 7 giorni di tempo, dalla pubblicazione della predetta nota sul sito internet del Dipartimento, per inoltrare la comunicazione. Quella data è dietro l’angolo, dopo quella data tutto è perduto e la grave ingiustizia si trasformerebbe in tragedia sociale, specie per le dirette interessate e rispettive famiglie. Noi gruppo “Ramoscello d’Ulivo per Fabrizia” auspichiamo che ciò non accada dichiarandoci sin d’ora disponibili a concorrere con il nostro contributo alla soluzione del problema, nell’esclusivo interesse delle lavoratrici".
Gruppo consiliare "Ramoscello d’ulivo per Fabrizia"
"L’intervento del Governo, che ha prorogato i contratti degli Lsu\Lpu fino al 31 marzo, ha evitato la creazione di un problema di ordine sociale consentendo agli Enti di mettere in campo le azioni necessarie per stabilizzare questi lavoratori che svolgono un ruolo di primaria importanza”.
Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con soddisfazione il comma inserito nel Decreto Milleproroghe che permette la continuazione delle attività ed il completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato.
“Come ho spesso sottolineato – spiega Tassone - risponde ad un criterio di giustizia sociale dare certezze a questi lavoratori che per circa 20 anni hanno vissuto in una sorta di limbo e che hanno bisogno di punti fermi per il futuro. Inoltre, sono divenuti fondamentali per gli Enti perché grazie a loro possono essere forniti servizi essenziali. Da sindaco, ho avuto modo di capire a pieno quanto siano rilevanti e di apprezzarne lo spirito di abnegazione. Prorogarli e stabilizzarli era ed è l’unica via possibile”.
“Nei limiti delle mie competenze – conclude Tassone – condurrò sempre e con il massimo impegno le battaglie che riguardano i lavoratori, soprattutto quelli che vivono il precariato, rispetto al quale dobbiamo spenderci per sostituirlo con condizioni di lavoro stabile”.
“Attivare tutte le azioni necessarie per rendere possibile la stabilizzazione dei 52 lavoratori a tempo determinato (ex Lsu ed ex Lpu) in servizio presso l’ente, fermo restando la sussistenza delle condizioni di legge ed il rispetto dei requisiti e dei vincoli di finanza pubblica”.
È questo lo scopo dichiarato dall’amministrazione comunale di Serra San Bruno che, con apposita deliberazione di giunta, ha autorizzato il primo cittadino Luigi Tassone “alla formulazione e all’inoltro al competente Dipartimento regionale dell’istanza di ammissione al finanziamento ministeriale e regionale per assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori socialmente e di pubblica utilità”.
Dunque, sarà attivata un’interlocuzione con gli uffici regionali e statali al fine di individuare una strada percorribile per la risoluzione definitiva della problematica.
“Abbiamo intenzione – ha infatti affermato il sindaco – di arrivare ad una conclusione positiva per questi lavoratori che da oltre tre lustri prestano servizio con generosità consentendo di erogare servizi essenziali. La nostra volontà è quella di dare certezze individuando, unitamente e secondo le indicazioni dei livelli superiori di governo, la via che possa portare a quella stabilizzazione che garantirebbe serenità alle loro famiglie. Siamo e saremo – ha concluso Tassone - sempre accanto ai lavoratori, consapevoli dei sacrifici che compiono quotidianamente per svolgere in maniera professionale i loro compiti”.
Riceviamo e pubblichiamo
"La Cgil Reggio Calabria – Locri esprime apprezzamento per l’evoluzione della vertenza che riguarda i lavoratori Lsu/Lpu calabresi. La Regione Calabria, in applicazione della normativa nazionale, ha adottato il percorso che prevede la stabilizzazione nel triennio 2018/2020 di tutti i lavoratori Lsu/Lpu in servizio negli enti locali del territorio regionale. Per quanto riguarda invece gli enti in dissesto o in riequilibrio finanziario, a seguito dell’invio da parte dell’Amministrazione regionale delle somme necessarie per l’anno in corso, è giunto il parere positivo per 39 amministrazioni da parte della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del Ministero dell’Interno.
Ciò significa che dal prossimo primo febbraio, i lavoratori, attualmente in utilizzo presso gli enti locali, vedranno automaticamente prorogato il loro contratto a tempo determinato. “Il percorso di regolarizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che ha condotto al risultato odierno – dichiara il segretario generale della Cgil Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto – è sempre stato un obiettivo della nostra organizzazione sindacale e riconosciamo alla politica regionale che, dal giorno del suo insediamento, ha effettuato scelte precise insieme ai sindaci e agli amministratori locali, che hanno consentito di raggiungere questo risultato, attraverso la costante proroga dei contratti. Un altro passo in direzione della tanto agognata stabilizzazione è stato percorso - sostiene Pititto - pur nella piena consapevolezza che, Costituzione alla mano, l’accesso alle pubbliche amministrazioni si basa su pubblici concorsi. Era inevitabile – conclude il segretario - dover riconoscere a queste migliaia di lavoratori, di cui tantissimi operano nel territorio reggino e locrideo e che da decenni spendono la propria professionalità a vantaggio di tantissimi comuni calabresi, una prospettiva di futuro, liberandoli dal gioco del ricatto permanente della politica”.
Il segretario generale della Cgil Reggio Calabria-Locri - Gregorio Pititto
Riceviamo e pubblichiamo una breve nota stampa da parte di Giuseppe Barilaro, sindaco di Acquaro, sulla vicenda degli LSU-LPU.
"La vicenda della proroga degli LSU-LPU in forza ai nostri comuni ci preoccupa e non poco. Oggi, insieme ai colleghi di Dasà, Arena e Pizzoni, abbiamo responsabilmente incontrato i lavoratori ai quali abbiamo trasferito il nostro coinvolgimento nella loro battaglia di vita per il lavoro.
Per un amministratore è sempre triste fare scelte che ledono la tenuta sociale ed economica delle famiglie. È stata una giornata difficile ma abbiamo cercato di essere seri e responsabili nei nostri deliberati. Non penso ci sia bisogno della sponsorizzazione di deputati populisti oltremodo parolai .
Grazie a Dio alla guida della Calabria c’è una persona responsabile, umanamente sensibile, per storia e cultura personale, ai problemi del lavoro e dei lavoratori. Sarà il Presidente Oliverio il faro, la guida, dalla quale nemmeno per un attimo intenderemo discostarci nella difficile battaglia che ci attende al fianco dei lavoratori. Le esigenze e le ragioni dei comuni che hanno deciso di seguire la strada della "non proroga" sono sicuro saranno le "sue ragioni".