Viabilità, nel vibonese spuntano i "segnali invisibili"

«Per andare dove dobbiamo andare … per dove dobbiamo andare?». Era la “semplice” informazione che Totò e Peppino chiedevano in un celebre film ad un vigile milanese. Ed è la medesima domanda che spesse volte, come nel caso di specie, ci si trova a fare con se stessi innanzi alla “curiosa” segnaletica stradale del vibonese che non soltanto non è chiara ed esaustiva ma palesemente incompleta e quando va bene messa in punti appena visibili. In altri termini invisibile. Cartelli bruciati dal sole, indicazioni scollate o scolorite disinformano turisti e automobilisti che se se non fosse grazie all’ausilio delle moderne tecnologie Gps si troverebbero a viaggiare nel deserto vibonese senza indicazioni chiare e precise che possano portarli a destinazione. E chi di questa tecnologia non ne dispone? Deve arrangiarsi e fare come Totò nelle speranza di trovare qualcuno che sappia indicare la via. Perché se ci si dovesse affidare alle indicazioni stradali si correrebbe il rischio di trovarsi da tutt’altra parte della Calabria. Come se non bastasse non sono sufficienti più le buche sulle strade a rendere più pericolosa la circolazione sulle arterie vibonesi dell’entroterra. Sulle provinciali ci si mette ora anche l’erba alta, complice una stagione piovosa che ha favorito la crescita rigogliosa della vegetazione. Talmente alta, in alcuni punti, da oscurare i pochi cartelli efficienti. Lungo le strade, poi, rami e frasche spuntano pericolosamente dal ciglio della carreggiata, invadendo in alcuni casi parte della carreggiata. Pericolosissimo, soprattutto, per i motociclisti ma più in generale per tutti i cittadini. 

 

 

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