Immigrazione, Oliverio: "Regione ed Enti locali, da soli, non ce la possono fare"
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Il presidente della Regione Mario Oliverio, intervenendo al convegno sul tema: “Accoglienza, buone prassi, integrazione”, a Sant’Agata d’Esaro, ha fatto la seguente dichiarazione: “La Calabria, terra di emigrazione ma anche di approdo e di accoglienza per eccellenza, ha necessità, più di altre regioni, di accendere i riflettori su una problematica importante, che è quella dell’accoglienza e dell’integrazione di quanti, disperati e perseguitati, sono costretti a fuggire dai loro paesi per trovare una speranza, un rifugio ed un futuro altrove. Rispetto ad un fenomeno che coinvolge migliaia di uomini e donne, molti dei quali perdono la vita in mare nel tentativo di ricostruirsi un futuro - ha proseguito il governatore - non possiamo girare la testa e assumere atteggiamenti populisti, ma dobbiamo incalzare l’Europa a costruire un adeguato sistema di accoglienza e a stabilire relazioni sempre più intense con le aree di provenienza di questi disperati, la cui condizione è spesso frutto di miseria, sofferenza e squilibri. Bisogna concepire l’accoglienza, insomma, non come una offerta temporanea di ricovero, ma come un sistema di integrazione e di permanenza civile. Fare questo è possibile se c’è una corrispondenza da parte dell’Europa e del Paese. Gli enti locali e la Regione, da soli, non ce la possono fare. Nè si può pensare di continuare a costruire recinti dentro cui ammassare, come animali, migliaia di persone. Il sistema di accoglienza – ha aggiunto il presidente della Regione - deve essere adeguatamente sostenuto ed articolato sul territorio. In tal senso ci sono già alcune esperienze positive a cui guardare messe in piedi soprattutto dalla Chiesa, a cui va il nostro ringraziamento che, anche in questo campo, svolge una funzione di supplenza dello Stato. Bisogna smetterla di gridare strumentalmente ‘al lupo, al lupo’ ed utilizzare il bisogno drammatico di questi esseri umani, facendo finta di non capire che questo atteggiamento lascia spesso questi disperati nelle mani della criminalità organizzata che prima ne organizza gli sbarchi e poi ne utilizza i bisogni, sfruttandoli e trattandoli come bestie. L’operazione di accoglienza, quindi, non deve e non può essere solo di carattere umanitario e di imprescindibile rispetto dei diritti umani, ma è anche interesse di sicurezza sociale e di creazione di un clima di convivenza e di coesione civile. Auspico – ha concluso Oliverio - che la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema d’accoglienza e identificazione presieduta da Gennaro Migliore, possa al più presto rimuovere situazioni umanamente non più tollerabili e che, soprattutto in Europa, possa aprirsi una nuova stagione di attenzione, di civiltà e di rispetto umano e covile verso una problematica che, se non governata adeguatamente, rischia di esplodere e di ritorcersi contro il nostro Paese e la stessa Comunità Europea”.
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