Provveditorato Amministrazione penitenziaria, Cardamone: "PD vuole dividere due città gemelle"
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“È un paradosso incomprensibile e beffardo per le legittime prerogative della città di Catanzaro che il ministro della Giustizia targato Pd, Andrea Orlando, calpesti in questo modo la legge dello Stato, che prevede che il Capoluogo conservi la sede regionale del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria". Lo dichiara in una nota Ivan Cardamone, presidente del Consiglio Comunale di Catanzaro. "Forse il ministro Orlando - rincara la dose Cardamone - ha bisogno ancora una volta che gli si rinfreschi la memoria su ciò che egli stesso ha proposto e ha approvato nel Consiglio dei ministri dello scorso 27 marzo con il Regolamento di organizzazione del ministero della Giustizia e la riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche. Che prevede, fra le altre cose, alcuni precisi obiettivi di revisione della spesa e di miglioramento dell’efficienza degli uffici e conferma la sede calabrese del Provveditorato a Catanzaro. Orlando ha cambiato idea o ha deciso di violare una legge dello Stato? Nel mese scorso una delegazione di amministratori del Comune di Catanzaro si è recata a Roma per fissare un appuntamento con i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ma ancora si attende una risposta nel merito. Mi chiedo come sia possibile che il Comune capoluogo debba ricorrere alle aule di Tribunale per vedersi riconoscere un diritto stabilito dalla legge? Le rassicurazioni propagandate in questi mesi da alcuni esponenti del Pd locale e dal deputato democrat Alfredo D’Attorre, eletto proprio a Catanzaro, si sono rivelate inutili e inconcludenti comunicazioni propagandistiche. Penso sia uno squallido tentativo di bassa politica che prova a dividere, gettandola sul piano del campanile, due città gemelle e amministrate dal centrodestra. È la tempistica con cui è stata resa nota la lettera di Orlando all’ex sindaco Speranza, qualche giorno prima del ballottaggio a Lamezia Terme, che lascia francamente perplessi". "Non vorrei - termina il presidente del Consiglio Comunale - che il Pd provasse a trasferire in casa altrui quello che più lo contraddistingue nelle proprie dinamiche interne: i politici di centrodestra di Catanzaro e Lamezia non si metteranno a litigare come fanno i colleghi dell’altro schieramento, ma si uniranno per difendere le prerogative e gli interessi legittimi di entrambe le città nonostante qualcuno provi la vecchia strategia del “divide et impera”.