Truffa dello specchietto, manette per un 19enne
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Ricercano e individuano la loro vittima, solitamente automobilisti anziani soli o comunque persone vulnerabili; lanciano qualcosa di “solido” sulla carrozzeria dell’autovettura del prescelto in modo da provocare un rumore più o meno percettibile; affiancano la macchina della vittima e, in modo più o meno minaccioso, lo accusano falsamente di aver rotto lo specchietto della propria auto con una manovra sbagliata, chiedendo in cambio una somma di denaro per evitare inutili trafile burocratiche, spesso convincendo lo spaventato guidatore.
È la celeberrima “truffa dello specchietto”, ormai nota e conosciuta in tutto Italia ma che, ancora oggi, coinvolge numerosi automobilisti.
Ed è proprio dopo alcune segnalazioni di analoghi tentativi di truffa, che i carabinieri della Compagnia di Taurianova (Rc) hanno avviato specifici servizi per la ricerca e individuazione dei responsabili che, nella giornata di ieri, hanno portato all’arresto in flagranza di Giuseppe Scafiri, diciannovenne residente a Noto (Sr), ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata, ai danni di un 80enne taurianovese.
In particolare, i militari, dopo una segnalazione di una discussione tra un giovane ed un anziano in una piazzetta appartata di Taurianova, si sono messi subito alla ricerca dell’autovettura guidata dal giovane, una Volkswagen Polo di colore bianco, poco dopo notata e bloccata, nonostante un tentativo di allontanamento, sulla strada provinciale che porta a Gioia Tauro.
A bordo, gli uomini dell'Arma hanno identificato il giovane siciliano al quale hanno chiesto spiegazioni sul comportamento tenuto e, considerate le circostanze, lo hanno sottoposto a perquisizione personale, all’esito della quale è stato trovato in possesso di 870 euro in contanti in banconote di vario taglio, di cui non è riuscito a fornire una plausibile giustificazione.
Una volta condotto in caserma, i carabinieri hanno proceduto a immediati ed efficaci accertamenti investigativi che, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini, hanno consentito d'individuare l’anziana vittima che nel frattempo era già tornata a casa spaventata, nonché ricostruire quanto poco prima accaduto.
Scafiri, infatti, dopo aver notato l’ottantenne, solo in macchina, uscire da un esercizio commerciale, avrebbe lanciato contro la carrozzeria della sua auto un oggetto solido, per poi inseguire la vittima fino ad una piazzetta più appartata, dove ne avrebbe bloccato la marcia.
Con fare minaccioso avrebbe quindi accusato il pensionato di avergli rotto lo specchietto e, nonostante i tentativi di discolparsi dell’uomo, lo avrebbe accusato di avergli provocato un ingente danno, addirittura quantificato in quasi mille euro, chiedendo di consegnarli tutti i soldi che aveva in tasca.
L’ottantenne, confuso e frastornato, avrebbe deciso quindi di consegnare ben 870 euro in contanti, così da poter uscire dall’imbarazzante situazione.
Il giovane, dopo aver ricevuto i soldi, avrebbe intimato alla vittima di tornare a casa e non parlare con nessuno dell’accaduto, per poi dirigersi in auto verso la strada provinciale dove, fortunatamente, è stato individuato e bloccato.
Il giovane è stato quindi tratto in arresto in flagranza per truffa aggravata dalla minorata difesa della vittima e ristretto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio di convalida, all’esito del quale, su proposta della Procura di Palmi, il giudice, convalidando l’arresto, ha disposto per l’uomo il divieto di soggiorno in Calabria e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo di residenza.
Non si esclude che il giovane, verosimilmente insieme ad altri, fosse in “trasferta “nel territorio reggino per compiere in modo seriale questo tipo di reati, che colpiscono le persone più deboli e indifese.
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