Il mondo in aereo e l'Italia in Calesse

Siamo nel bel mezzo di una tempesta di proporzioni apocalittiche, ma ci comportiamo come se fossimo sdraiati in riva al mare con un aperitivo in mano.

Con tutta evidenza, la pandemia non sembra essere il problema principale della classe politica italiana.

A dimostrarlo, l’indecoroso teatrino portato in scena nelle ultime settimane.

Non fosse bastato il pantano in cui il governo era piombato già a dicembre per i mal di pancia che ne hanno provocato la crisi prima e la caduta poi; abbiamo pure dovuto fare i conti con un esecutivo che si è ostinato ad andare avanti, a dispetto della mancanza dei numeri necessari per governare.

Con la sfrenata e inconcludente ricerca di voltagabbana o “costruttori” - che dir si voglia - abbiamo perso un’altra settimana che ci saremmo potuti risparmiare se, dopo il voto in Senato, Conte avesse responsabilmente preso atto della situazione e presentato le dimissioni.

Come se non bastasse, in un periodo storico in cui ogni giorno corrisponde ad un mese, ci permettiamo il lusso di trastullarci con i bizantinismi di una Costituzione ottocentesca.

 Dopo la salita di Conte al Quirinale, sarebbe stato necessario procedere speditamente con consultazioni lampo.

Invece, il Capo dello Stato ha visto i presidenti di Camera e Senato solo questo pomeriggio. Per i colloqui con i rappresentanti delle forze politiche presenti in Parlamento, bisognerà aspettare le giornate di domani e dopodomani.

Ben che vada, quindi, conosceremo l’esito delle consultazioni solo sabato.

In un mondo normale, mezza giornata per sapere cosa pensino di fare i partiti, sarebbe più che sufficiente, in Italia, invece, ci trastulliamo in inutili e dannose liturgie.

Intanto, mentre il tempo scorre e le persone continuano a morire, il Fondo monetario internazionale ha  tagliato di oltre 2 punti le stime di crescita dell’economia italiana nel 2021.

Una previsione che evidentemente non sembra interessare chi vive nelle calde stanze del Palazzo e pensa di poter far viaggiare il Paese in calesse, in un tempo in cui il resto del mondo corre in aereo.

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