Oliverio al direttore dell’Unità: “Istituire una cabina di regia nazionale”
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“All’indomani della riunione della Direzione Nazionale del Pd convocata da Matteo Renzi a Roma il 7 agosto scorso, si sono finalmente riaccesi i riflettori ed è ripartito il dibattito. Mai come in questo momento tanta attenzione è stata dedicata alla Calabria e al Mezzogiorno. Erano 20 anni che ciò non accadeva”. Ha esordito così il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, rispondendo alle domande dal nuovo direttore dell’Unità, Erasmo d’Angelis, nel corso di un dibattito svoltosi all’interno della Festa regionale dell’Unità in corso in questi giorni presso la Vecchia Villa comunale di Cosenza. “Ora, però – ha proseguito - bisogna essere estremamente concreti ed assumere nella programmazione nazionale iniziative che puntino a rendere il Mezzogiorno un’area fondamentale per il Paese. Per capirci: bisogna investire nella modernizzazione delle infrastrutture perché la mobilità diventi occasione di pari opportunità. Bisogna cogliere tutte le opportunità che possono venire al Paese e all’Europa dal Mediterraneo, andando ad intercettare i nuovi traffici marittimi che andranno a crearsi all’interno del Mediterraneo dopo la riapertura del raddoppio del Canale di Suez. In questo senso abbiamo abbiamo presentato al governo un pacchetto di proposte articolato che riguarda l’istituzione della ZES, il rilancio dell’area portuale di Gioia Tauro, le grandi infrastrutture, ecc., evitando di fare l’elenco della spesa ed effettuando scelte di priorità. La seconda linea su cui crediamo si debba intervenire è quella di creare un quadro di convenienze per attirare nuovi investimenti, agendo sulla leva fiscale e su strumenti idonei a recuperare risorse. Mi riferisco, per esempio, al credito d’imposta. Quindi, non la riproposizione di schemi assistenzialistici, ma un meccanismo che serva a innescare processi virtuosi di crescita. Il terzo strumento a cui si dovrà dare vita è, secondo noi, l’istituzione di una cabina di regia nazionale, che serva non a sostituire il potere centrale a quello regionale, ma a costituire un luogo in cui i presidenti delle Regioni, insieme al Governo, possano definire le strategie, stabilire gli investimenti nazionali e comunitari nel Mezzogiorno, snellire le procedure e monitorare le opere”. Sollecitato da D’Angelis il presidente della Regione si è, quindi soffermato, sul peso della criminalità nel Mezzogiorno. “Garantire la legalità - ha detto il Governatore - è la condizione necessaria per far ripartire questa parte del Paese. In questi anni si sono fatti passi importanti e la magistratura ha inferto colpi durissimi alla criminalità. Naturalmente bisogna ancora lavorare molto perché avvenga una bonifica definitiva sul piano sociale e istituzionale. Le istituzioni possono svolgere un ruolo importante assumendo regole e strumenti capaci di determinare una deterrenza al condizionamento mafioso. Gare e appalti devono essere oggetto di una forte attenzione e di una trasparenza assoluta nelle procedure. Poi, insieme a tutto questo, occorre sviluppare un’azione culturale che crei gli anticorpi necessari nella società, che sconfigga pigrizie, che spinga verso la rottura definitiva di una cultura della rassegnazione. In questo senso bisogna definire strumenti che garantiscano e valorizzino la meritocrazia e cresca e si affermi una cultura dei diritti”. Oliverio, infine, ha parlato della grande lezione di solidarietà ed accoglienza che la Calabria ha dato in questi mesi all’Italia e all’Europa rispetto al fenomeno dell’emigrazione e dei rifugiati. "Per troppo tempo – ha detto il Governatore - ci sono state da parte dell’Europa sordità colpevoli, chiusure egoistiche, paure alimentate ad hoc. Oggi, nel momento in cui, lo stesso fenomeno che si è verificato nel Mediterraneo si sta verificando ad est dell’Europa, si scopre che noi avevamo regione, che bisognava cambiare approccio, che una politica di sbarramento sulle frontiere è anacronistica, fuori dalla storia, estremamente fragile. Tutto questo non può che farmi piacere. Siamo di fronte ad un fenomeno epocale destinato ad aumentare e con il quale, se non vogliamo esserne travolti, dovremo fare i conti con intelligenza e nel rispetto della dignità delle persone. Nei prossimi giorni presenteremo una proposta all’Europa, che qui accenno soltanto e che riguarda l’ospitalità ai rifugiati per combattere il fenomeno della desertificazione che in questi anni sta interessando molte aree interne della Calabria e del Mezzogiorno. Acquaformosa docet”. “E’ una sfida complessa – ha concluso Oliverio - sulla quale vale la pena spendersi ed impegnarsi per trasformare il fenomeno dell’emigrazione da problema in risorsa e contribuire alla costruzione di un mondo in cui l’altro è una persona come me e non un nemico da demonizzare e combattere”.
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