Cisal, battaglia al consiglio nazionale sul “Lavoro che non c’è”
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La sempre più preoccupante problematica legata al mancato sviluppo della occupazione nel Mezzogiorno e quindi in Calabria ed anche nel territorio della provincia di Vibo Valentia, polarizzerà la massima attenzione ai lavori del consiglio nazionale della Cisal, convocato a Salerno, per venerdì, sabato e domenica prossimi, dal segretario generale Francesco Cavallaro. Sulla falsariga del tema centrale del congresso nazionale di Rimini sul “Lavoro che non c’è”, che ha confermato alla guida del quarto sindacato nazionale, Francesco Cavallaro, il parlamentino del Sindacato di via Torino a Roma sarà chiamato ad attuare i consequenziali indirizzi di politica organizzativa e sindacale che rappresentano una fondata speranza per chi spera, legittimamente, in un posto di lavoro, e continua a non credere nelle promesse del governo di Matteo Renzi. La folta rappresentanza territoriale della provincia di Vibo Valentia, guidata dal segretario provinciale Filippo Curtosi, si candida ad un ruolo di primo piano nella discussione che preannuncia sonanti proteste contro la politica deludente e delle enunciazioni portata avanti da Roma. “A distanza di sei mesi dal nostro IX Congresso confederale – ha dichiarato il leader della Cisal presentando la tre giorni di Salerno - siamo costretti a constatare che in Italia, purtroppo, ancora non si registrano reali, apprezzabili incrementi sul piano dell’occupazione. E questo nonostante la confusione, maliziosamente indotta da chi sostiene il contrario, tra trasformazione di precedenti contratti a termine e nuove assunzioni”. “Quel Lavoro – aggiunge, tra l’altro, Cavallaro - che la Costituzione, all’articolo 1, pone invano a fondamento della nostra Repubblica, non è aumentato, specie per i giovani e le donne, in particolare nel Mezzogiorno”. “Il dibattito di Salerno che coinvolgerà tutti i vertici sindacali della Cisal a livello centrale e regionale e i rappresentanti delle principali organizzazioni ad essa affiliate, ci consentirà di declinare in termini operativi la strategia della Confederazione sui grandi temi dell’occupazione, del Mezzogiorno, dell’economia, del fisco, della previdenza, del welfare, della pubblica amministrazione, delle relazioni industriali e del modello contrattuale. Temi – ha concluso - drammaticamente trascurati dalla Legge di Stabilità 2016”.
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