"Catanzaro-Messina a porte chiuse è un'offesa alla città"
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"La decisione del Casms è un’offesa perpetrata ai danni di una città e di una tifoseria sempre corrette e civili". Lo ha affermato l’assessore comunale allo sport Fabio Talarico, sottolineando “che l’amarezza dei tifosi e della società giallorossa sono pienamente condivise da parte dell’amministrazione, che deve rispettare, ma non condivide, un provvedimento deciso a livello nazionale che calpesta i diritti della tifoseria catanzarese e l’immagine di un capoluogo di regione sempre civile e corretto anche in ambito sportivo. Non consentire ai sostenitori giallorossi di assistere all’importante gara di campionato contro il Messina è una decisione che non solo penalizza gli appassionati, ma anche il club e gli stessi calciatori, che vengono privati di quel sostegno del pubblico che al 'Nicola Ceravolo' è sempre stato il dodicesimo uomo in campo. Sarebbe bastato un pizzico di buon senso in più, da parte del Casms, per evitare un provvedimento che lede l’immagine e il buon nome di un’intera città". Questa mattina, inoltre, i consiglieri Vincenzo Capellupo, Domenico Concolino, Sergio Costanzo, Antonio Giglio, Antonio Corsi e Roberto Guerriero, hanno incontrato il Prefetto, Luisa Latella, per discutere del provvedimento che ha vietato l'accesso al pubblico per la partita Catanzaro-Messina in programma sabato prossimo alle 20:30 allo stadio Ceravolo di Catanzaro. "Sappiamo che, inCCittà come nel resto d'Italia e del mondo – hanno spiegato - specie in questo periodo, ci siano problemi più gravi, ma sappiamo anche che lo sport rappresenta un fattore socialmente rilevantissimo, per i molteplici aspetti che investe. Abbiamo chiesto al Prefetto di spiegarci le motivazioni di una decisione che consideriamo sproporzionata, vessatoria, e mortificante, nei confronti dell'intera Città. Il Prefetto ha ricostruito l'iter istituzionale seguito, e ha sostanzialmente affermato, alla luce dei gravi elementi forniti dal Casms, e di una interlocuzione avviata già da una ventina di giorni, di non avere avuto altra scelta, nell'ottica di preservare l'incolumità di cose e persone, peraltro in un momento particolare in cui la presenza delle Forze dell'ordine è richiesta in modo più stringente per altre importantissime questioni nazionali di ordine pubblico. Pur ascoltando le nostre forti perplessità – hanno aggiunto i sei consiglieri comunali - in ordine soprattutto alla valutazione complessiva della questione, e a decisioni diverse che avrebbero potuto essere adottate (divieto di trasferta ai tifosi ospiti, ad esempio), il Prefetto ha garbatamente ma fermamente confermato le motivazioni e la ratio del provvedimento firmato. Rispettiamo quanto affermato dal Prefetto, e comprendiamo che sono varie le componenti che hanno portato alla decisione presa, e varie le responsabilità; probabilmente, più errori hanno portato ad un risultato che noi consideriamo assurdo. C'è, però, nella filiera di responsabilità che, nelle varie decisioni, si accavallano, un corto circuito, un aspetto più grave degli altri, che intendiamo porre in rilievo, e riguarda l'atteggiamento chiuso, ostinato e sordo della Lega Calcio. Consideriamo come fatto del tutto rilevante la fortissima contrarietà, manifestata apertamente dal Prefetto stesso, anche in passato e in forma ufficiale, nei confronti della Lega per l'ostinazione con la quale ha inteso fissare giorni e date di alcune partite fortemente a rischio, infischiandosene di tutte le implicazioni riguardanti l'ordine pubblico. Nello specifico, il Prefetto ha più volte sollecitato la Lega Calcio a non fissare le partite in casa del Catanzaro di sabato, e soprattutto di sera. A causa della collocazione geografica del “Ceravolo”, giocare di sabato confligge con attività commerciali (quali, ad esempio, il mercato degli ambulanti), e il buio serale complica fortemente la gestione dell'ordine pubblico. Non si spiega, quindi – hanno sottolineato - Capellupo, Concolino, Costanzo, Giglio, Corsi e Guerriero - l'assoluta protervia e testardaggine della Lega Calcio nel non ascoltare nemmeno gli appelli ufficiali di Istituzioni dello Stato, probabilmente per favorire lo strapotere delle pay-tv e lo svuotamento degli Stadi. La stessa partita Catanzaro-Messina, se fosse stata fissata o spostata di domenica pomeriggio, probabilmente avrebbe avuto limitazioni diverse. Nel nostro ruolo di Consiglieri comunali, chiederemo all'intero Consiglio di esprimersi con un indirizzo di supporto a quanto affermato dal Prefetto nei confronti della Lega, e cioè di giocare le partite (e in particolar modo quelle considerate a rischio) soltanto la domenica pomeriggio. Il vero corto circuito – hanno concluso - è dato dall'arroganza di chi continua a non capire che lo sport deve appartenere ai cittadini, e non a chi antepone interessi economici e commerciali a valori che hanno ben altre connotazioni".