‘Ndrangheta, confiscati beni per 2,2 milioni di euro ad un imprenditore
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Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, che ha riguardato un ingente patrimonio riconducibile a un imprenditore reggino, ritenuto contiguo al sodalizio criminale ‘ndranghetistico noto come “cosca Pesce” di Rosarno, egemone nella Piana di Gioia Tauro, con importanti e radicate ramificazioni operative su tutto il territorio nazionale ed estero. L’imprenditore è stato già condannato in primo grado alla pena di 16 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e di 5 anni di reclusione per intestazione fittizia, aggravata dalle finalità mafiose, in due distinti procedimenti penali ed è stato, altresì, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni. A seguito di una mirata attività investigativa e di analisi economico- finanziarie, gli uomini della Guardia di Finanza hanno accertato una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato e i redditi dichiarati dal soggetto investigato, tale da non giustificarne la legittima provenienza. In particolare, sono stati confiscati le quote sociali e il patrimonio aziendale (comprensivo dei conti correnti) di 2 società di trasporti nonché quote di un fondo comune di investimento mobiliare del valore complessivo stimato di oltre 2,2 milioni di euro.
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