Tentato omicidio di un bracciante: arrestato il datore di lavoro

In esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere assentita dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni, nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno tratto in arresto, Virgilio Foti, di 43 anni, accusato del tentato omicidio del cittadino ucraino Vyacheslav Kholodkov, di 48 anni. Il provvedimento restrittivo giunge a conclusione delle indagini avviate lo scorso mese di maggio, quando i Carabinieri della Stazione di Melito Porto Salvo sono intervenuti in seguito ad una segnalazione che indicava la presenza, in Via Zinziluso, a Melito Porto Salvo, di un uomo sanguinante riverso in terra. Le attività investigative hanno consentito poi di ricostruire, secondo gli inquirenti, la precisa dinamica degli eventi. Si è potuto infatti verificare come Kholodkov lavorasse da più di dieci anni per conto della famiglia Foti, occupandosi dei terreni ed accudendo gli animali per una paga, oltretutto in nero, di venti euro giornaliere, ed è proprio nella paga che deve ricercarsi il movente dell’efferato gesto. Qualche giorno prima, infatti, il bracciante avrebbe avuto una discussione con Virgilio Foti, al quale aveva chiesto un aumento di cinque euro giornaliere, oltre a vedere regolarizzata la propria posizione lavorativa. La richiesta –secondo quel che si è potuto ricostruire- non deve aver trovato d’accordo Foti che, pur avendogli sul momento risposto positivamente, di fatto, qualche giorno dopo, approfittando della zona particolarmente isolata in cui si trovava, alla guida del suo autocarro avrebbe puntato volontariamente Kholodkov, che stava percorrendo a piedi una stradina che porta all’azienda dello stesso Foti e lo avrebbe investito in pieno, per poi passargli nuovamente sopra in retromarcia e abbandonarlo sanguinante sulla strada. Kholodkov, tuttora convalescente per le gravi ferite riportate, inizialmente è stato reticente per paura di ritorsioni nei suoi confronti, ma ha poi deciso di riferire l’accaduto. 

 

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