Viabilità da Terzo Mondo nel Vibonese: una vergogna senza fine
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Arterie che dovrebbero garantire l’accesso alle principali vie di comunicazione regionali ridotte a pericolosissime mulattiere, vergognosi sistemi di segnalazione dei rischi, sostanziale indifferenza determinata da un sistema che perpetua i vizi esistenti. La viabilità nel Vibonese è l’emblema del fallimento politico, amministrativo e sociale di un territorio incapace di rialzarsi non solo e non tanto per l’incapacità della sua classe dirigente quanto per l’assuefazione alla sofferenza ed al piagnisteo di una popolazione che preferisce tirare a campare senza sudare piuttosto che rimboccarsi le maniche e costruire qualcosa di positivo. Lo stato dell’ex SS 110 che dall’entroterra conduce al bivio Angitola (e dunque all’aeroporto ed alla stazione) rappresenta la plastica raffigurazione dello sfasciume in cui affoga il Vibonese: inevitabili i danni materiali e quelli di immagine per un’area che, nel tempo delle sfide e della competizione globale, arretra fino a sprofondare. Proprio come le sue strade e, in un certo senso, la sua civiltà.
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