Emergenza criminalità ad Arena, Schinella: "Chiederemo l'invio dell'esercito"
- Written by Bruno Vellone
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Non soltanto un grido di dolore, nè solamente solidarietà al consigliere comunale Alessandro Pagano che, nei giorni scorsi, ha subito un nuovo atto intimidatorio vedendosi bruciare un furgone dopo quello dato alle fiamme nel marzo 2011. Al consiglio comunale aperto di Arena il primo cittadino, Antonino Schinella, è voluto andare oltre chiedendo misure straordinarie per una emergenza straordinaria. E a dare solidarietà a tutto un comprensorio che sembra un po’ tornato indietro nel tempo c’erano tanti rappresentanti istituzionali come Vitaliano Papilo sindaco di Gerocarne, Tiziana De Nardo sindaco di Pizzoni, Domenico Villì sindaco di Vazzano, Sergio Cannatelli sindaco di Sorianello, il segretario regionale Cgil Calabria Raffaele Mammoliti, Battista Platì segretario Cgil Vibo Valentia e Abdel Ilah, Nino Di Bella vice sindaco di Dinami. Il sindaco di Arena, Antonino Schinella ha sottolineato come ci sia la necessità di un «un forte grido di coraggio perché chi decide di fare impresa non può sempre sentirsi vittima di soprusi. L'analisi è impietosa – ha sottolineato - quotidiani fatti di cronaca che sono un bollettino di guerra. Qui la forza criminale si sente ed opprime, ma manca il controllo, mancano uomini e mezzi». Secondo Schinella si tratterebbe di una «situazione di gravità straordinaria» e per questo «chiediamo con voce un maggiore controllo del territorio, una richiesta che si alza da più parti». A c’è di più perché «in un contesto di emergenza straordinaria, è necessario chiedere interventi straordinari per questa terra martoriata. Elaboreremo – ha spiegato il primo cittadino di Arena - insieme alla ma mia amministrazione, un documento che invieremo al Ministero della Difesa per chiedere l'invio dell'esercito. Siamo consapevoli che si tratti di una richiesta drastica ma è necessaria». E difatti il vibonese è un territorio dove le intimidazioni ad amministratori o semplici cittadini si contano tutti i giorni, sembra in uno stato di guerra. Uno stato di guerra che però potrebbe esplodere da qui a poco, a quando cioè, in questo territorio, ci saranno numerosi investimenti e finanziamenti sia nel pubblico che nel privato, come nel caso della futura metanizzazione, ecco allora che c'è bisogno di più controllo affinchè gli interessi della comunità non vengano vanificati da altri generi d’interessi. «Solidarietà personale e del Partito democratico» l’ha espressa il consigliere regionale Michele Mirabello che ha sottolineato come «bene ha fatto il sindaco a convocare in consiglio comunale aperto. Queste non sono passerelle ma rappresentano la volontà di compiere atti concreti che vanno nella direzione opposta di chi pensa che questo territorio possa essere governato con i soprusi. Il consigliere Pagano, l'amministrazione comunale, il sindaco e la comunità non sono soli. Questo territorio non può essere controllato con forze dell'ordine ridotte all'osso, e il modo in cui lo Stato ha risposto alla lotta alla criminalità è insufficiente». Per Mirabello la ricetta potrebbe essere quella di un riscatto culturale «senza fare retorica, bisogna eliminare le zone grigie dicendo no quando è none si quando è si, perché è nella fascia intermedia che si insidia la minaccia. Questa è una battaglia di frontiera che va combattuta da forze dell'ordine, istituzioni e scuole». Dal canto suo, Alessandro Pagano, ha escluso che l’atto intimidatorio possa in qualche modo essere riconducibile alla sua attività amministrativa, si tratterebbe piuttosto ad una nuova intimidazione che potrebbe partire da lontano, da quel marzo 2011 quando la sua impresa di costruzione di divani ha dato fastidio a qualcuno.