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A Maurizio Condipodero la presidenza regionale del CONI

È Maurizio Condipodero il successore di Mimmo Praticò alla guida del CONI Calabria. La proclamazione del nuovo presidente è avvenuta nella splendida cornice dell’Hotel Excelsior di Reggio Calabria, che è la città dell’avvocato 58enne, da sempre animato da una sana passione sportiva e dalla riconosciuta umanità. Premiata anche la sua dedizione alle attività di volontariato. Il professionista, che nel Comitato uscente rivestiva la carica di di rappresentante della Federazione italiana baseball e softball, ha superato sul filo di lana la concorrenza del presidente provinciale di Cosenza Pino Abate ottenendo al secondo scrutinio 26 preferenze contro le 25 dell’avversario (al primo scrutinio si era registrata la parità, 25 voti a 25, con una scheda bianca).

 

Chiusura ufficio postale, mezzo mese di disagi per i serresi

Si preannunciano 15 giorni di passione, soprattutto per gli anziani impossibilitati a spostarsi nei vicini centri, a causa della chiusura dell’ufficio postale della cittadina della Certosa per “urgenti lavori infrastrutturali”. Da domani, infatti, le serrande saranno abbassate, con le porte che saranno  riaperte lunedì 22 giugno. Una situazione che sarebbe stata affrontata senz’altro meglio con la predisposizione di una postazione mobile, ma Poste italiane ha optato per una soluzione diversa invitando gli utenti a rivolgersi agli uffici di Simbario o Brognaturo, peraltro non dotati di Pos esterno per il prelievo del contante e la stampa delle “informative”. Affisso inoltre un secondo annuncio: fino alla seconda metà di settembre l’ufficio postale rimarrà chiuso di sabato (con le eccezioni del 4 luglio e dell’1 agosto). Ad accrescere i disagi, è poi l’avvicinarsi della scadenza della prima rata di acconto per il pagamento di Imu e Tasi, prevista per il 16 giugno, giorno entro cui va regolata anche la Tari (il secondo acconto o l’unica soluzione). Momento delicato, insomma, per i cittadini che devono provvedere ad una serie di esborsi dovendo fare i conti pure con la problematica relativa al luogo del pagamento. Con l’ufficio postale aperto, ci sarebbero state lunghe file, così l’operazione è ancora più complicata e priva di tempo prezioso lavoratori e casalinghe. In questo periodo, purtroppo, le esigenze dei cittadini non paiono avere carattere prioritario.

Rosi bacchetta Papillo: “Sì alla difesa dell’ospedale, no all’adulazione dei potenti”

“Nella foga di prendere le difese d’ufficio del governatore Oliverio e del commissario Scura, il sindaco di Gerocarne si è dimenticato un particolare non irrilevante: quello della difesa della tutela della salute del proprio territorio, della salvaguardia della qualità della vita di una popolazione che, giorno dopo giorno, subisce chiusure e limitazioni, della necessità di battersi per dare una speranza a cittadini laboriosi ma che a causa di vicissitudini storiche, carenze infrastrutturali e scelte governative, devono convivere con mille difficoltà”. Ad affermarlo è il capo dell’esecutivo serrese Bruno Rosi che contesta il distinguo del primo cittadino del centro delle Preserre vibonesi rispetto ai colleghi dell’assemblea del distretto socio-sanitario n. 2. “Innanzitutto – sostiene Rosi - Papillo va informato del fatto che i 5 posti di Day Surgery chirurgico esistono già, come pure la Lungodegenza. Il sindaco di Gerocarne, che ha una sua personalissima visione su un immaginario incremento delle prestazioni ma che stranamente non si accorge della previsione del trasferimento dei posti letto a Vibo una volta ultimato il nuovo ospedale, si faccia spiegare dal suo presidente della Commissione Sanità l’esigenza di cambiare il decreto 9/2015, cosa che lo stesso Mirabello ha ribadito in tutte le salse e in più circostanze, si faccia chiarire perché con l’eventuale trasformazione del Laboratorio analisi in Punto prelievi si intaccherebbe la credibilità stessa del perfetto funzionamento del Pronto soccorso e dei reparti, si faccia dire perché tutti i sindaci, senza differenze di colore politico, hanno scelto di stilare un documento per cercare di far invertire la rotta. Si confronti, si presenti come gli altri alle assemblee distrettuali, si documenti e poi forse capirà”. Da questa analisi critica che prende spunto da rilievi tecnici, il sindaco di Serra San Bruno passa a considerazioni politiche: “i cittadini -  afferma - hanno bisogno di una classe dirigente che s’impegna per la risoluzione dei problemi e che non è assillata dalla volontà d’inseguire innocui pennacchi o evanescenti momenti di gloria mediatica. Ritengo – conclude Rosi - che l’importante sia la stima sincera dei cittadini e non la pacca sulle spalle del potente di turno da adulare ad ogni costo solo per farsi notare”.

L’ira dei dipendenti della Provincia: “Senza stipendio da 5 mesi”

Cominciano a farsi prendere dalla disperazione, dopo aver imparato a convivere con il nervosismo. Perché la situazione diventa sempre più preoccupante: ormai la voce “più” sul conto corrente non si vede da tempo, mentre quella “meno” si ripresenta con una cadenza regolare e la precisione di un orologio svizzero. “Molti di noi – spiega un gruppo di dipendenti della Provincia di Vibo Valentia – vivono in famiglie monoreddito che vanno avanti con quello che è il nostro stipendio. Purtroppo da 5 mesi non percepiamo nulla, ma le bollette e le rate dei mutui le dobbiamo pagare”. È un grido di dolore, perché non ce la fanno più e non intravedono “segnali confortanti”. “A dare maggiore amarezza - dicono - è l’assenza della politica, che sembra essersi dimenticata di noi, che non ci sostiene, che non ci esprime concretamente solidarietà, che non si batte per darci un aiuto”. Le difficoltà si toccano con mano, visto che la quotidianità è fatta di esigenze, talvolta non rinviabili, che riguardano anche figli che non riescono a subire continue privazioni. Va detto che le condizioni attuali prendono origine, oltre che da questo momento storico condizionato da carenze finanziarie a livello globale, da una gestione condotta per anni sotto la spinta di logiche clientelari, mirate a raccogliere l’estemporaneo consenso e non certo ad attuare una programmazione lungimirante e orientata allo sviluppo armonico del territorio. E ora i problemi scoppiano contemporaneamente, con margini di manovra ridotti al lumicino e tagli, spesso obbligati, che incidono in maniera drastica sulla qualità della vita. Gli sprechi di ieri si ripercuotono sulla società di oggi, che questo enorme peso non riesce a reggerlo. E a subire gli effetti nefasti sono soprattutto lavoratori e cittadini, che nelle prospettive di questo angolo di Calabria non ci credono più.

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