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Volley, titolo interprovinciale per le ragazze della scuola media "Larussa"

La squadra femminile composta dalle allieve della scuola media ‘Larussa’ di Serra San Bruno (Arianna Raffele, Mara Ariganello, Assunta Valente, Caterina Ariganello, Francesca Condina, Valentina Ureche, Sofia Timpano, Francesca De Raffele, Gesuana Pisani e Maria Paola Luciani) si è aggiudicata il titolo interprovinciale dei Giochi sportivi studenteschi, promossi dal ministero dell’Istruzione, superando in rimonta le avversarie di Marina di Gioiosa (2-1; parziali 23-25, 25-22, 15-7). Gara in salita per le ragazze della cittadina della Certosa che nel primo set hanno avuto qualche problema di ambientamento per poi prendere le misure alle concorrenti e prevalere alla distanza. Anche l’anno scorso la scuola media era riuscita ad ottenere questo risultato, salvo poi cedere nella finale regionale. Si presenta dunque l’occasione per migliorare e per accedere, in caso di successo nello scontro che si terrà il 9 maggio a Lamezia Terme, alla finale nazionale. In precedenza le serresi avevano conquistato il titolo provinciale battendo le compagini di Vibo Valentia e Soriano Calabro. “Voglio ringraziare tutte le ragazze – ha affermato il responsabile dei Giochi per l’Istituto comprensivo ‘Tedeschi’, Bruno Tassone – per l’impegno profuso e per il coinvolgente entusiasmo. Sono contento che abbiano vissuto un’esperienza contraddistinta dai sani valori sportivi. Voglio anche esprimere gratitudine allo staff della scuola e al sindaco Bruno Rosi che ha riconosciuto la valenza dell’evento e ci ha offerto tutto il  supporto logistico. Adesso – ha concluso – mi auguro che i genitori e tutti i simpatizzanti siano presenti alla finale regionale per dare sostegno a queste straordinarie ragazze”. Anche il consigliere comunale Carmine Franzè si è complimentato con le giovani e con quanti hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo.

Vazzano – Vallelonga, l’ennesima strada provinciale interrotta

Dovrebbe rivestire una straordinaria rilevanza, poiché sarà il raccordo fra la Trasversale delle Serre e l’autostrada Salerno – Reggio Calabria. Un tratto essenziale per la viabilità, in chiave presente e in chiave futura. Invece, la strada provinciale 53 Vazzano – Vallelonga, come la strada provinciale 67 nel tratto da Carromonaco al tratto S. Barbara in contrada Piano delle Caverre – centro abitato di Vazzano (che già era stata oggetto ad inizio 2013 di un’ordinanza di sospensione della circolazione per consentire i lavori di manutenzione sul ponte sul fiume Scornari), continua a subire interruzioni senza che vi siano interventi tempestivi volti a ripristinarne la percorribilità. Sono ormai diverse le settimane trascorse da quando un non certo apocalittico smottamento ha richiesto l’inibizione al traffico, ma ancora non vi sono segni di risoluzione della problematica. Eppure l’importanza dell’arteria è riconosciuta anche dall’Anas che, proprio in vista del congiungimento con la Trasversale, aveva effettuato lavori di ‘rifinitura’. Senza contare che, per molti, anche provenienti dalla cittadina della Certosa, questa strada rappresenta una buona via per raggiungere lo svincolo delle Serre. Le deviazioni che si è obbligati a seguire sono contraddistinte da tornanti e restringimenti della carreggiata: non il massimo per i veicoli che si incontrano provenienti da sensi di marcia opposti. Di sicuro, un percorso che non sembra da epoca moderna. Inutile sottolineare che, con questa viabilità e con questo approccio alle questioni, lo sviluppo è destinato ad attendere.

Le radici delle Serre: rivive il villaggio siderurgico in località Chiesa Vecchia di Stilo

È la passione di riscoprire le proprie origini a muovere le azioni di chi continua a studiare, con rinnovato entusiasmo, il territorio calabrese, visionandolo, se necessario, centimetro per centimetro, per svelare i segreti di una storia lontana. Un territorio che racchiude intere epoche di tradizioni e conoscenze, che nelle sue viscere nasconde un’anima e preziosi granelli di sapere. Ad un quarto di secolo dal ritrovamento effettuato dagli esperti Danilo Franco, Salvatore Riggio e Giorgio Metastasio, il villaggio siderurgico sito nelle montagne di Stilo, per merito di un finanziamento regionale concesso dall’ex assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, si ritaglia così la dovuta attenzione mostrando la sua spettacolarità. “Grazie a questi finanziamenti – afferma il professor Franco - la Soprintendenza regionale ai Beni culturali ha da poco completato i lavori di scavo e consolidamento dei resti del ‘Regio Palazzo  delle Ferriere di Stilo’, della chiesa annessa e del forno fusore per il ferro, ivi presente. Questa azione di recupero – precisa - consegna al mondo un reperto del trascorso industriale della Calabria unico nel suo genere e offre agli studiosi di Archeologia industriale un reperto da studiare e far conoscere negli ambienti culturali che si interessano della prima industrializzazione dell'Europa. Il palazzo conserva le caratteristiche tipiche degli edifici abitativo-industriali del tempo, che prevedeva ampie e confortevoli stanze per gli amministratori e per i militari che dovevano proteggere il sito, stalle e depositi. Delle case degli operai non rimane traccia in quanto esse erano realizzate in legno. Rimane invece ben presente la chiesa annessa al palazzo, e poco distante il grandioso forno fusore, che potrebbe essere annoverato come tipologia ai ‘cannecchi’ di tipo bresciano o ai ‘forni a Manica’. È ancora presto – spiega ancora Franco - per fare affermazioni sulla data di realizzazione del complesso, tenendo conto che tutta l'area della Ferdinandea  è stata interessata da un vasto movimento di ‘ferriere itineranti’ che per motivi tecnici venivano spostate alla ricerca di acqua e legna per far ‘marciare’ i forni che producevano armi per il regio esercito dei Borbone. Si può tentare di dire che il sito che insiste nei ‘Piani di Chiesa Vecchia’ possa farsi risalire alla fine del 1790 o all'inizio del secolo successivo, quando era già in costruzione e attivo il polo siderurgico di Mongiana e già si pensava di ripristinare le ‘Vecchie Ferriere di Stilo’. Altre ricerche e studi – conclude - occorrono per dare un quadro più veritiero possibile a quell'area che può definirsi come la ‘culla’ della prima rivoluzione industriale italiana”. Particolare soddisfazione la esprime la Pro loco di Mongiana, i cui componenti hanno preso parte alle spedizione “nei pressi della Reggia di Ferdinandea, dove è stato riportato alla luce un villaggio minerario. L'attività fusiva – è la considerazione di chi ha visitato il luogo - si respira in ogni angolo della località Chiesa Vecchia, dove gli scavi della Soprintendenza archeologica della Calabria hanno permesso di riportare alla luce un villaggio ben radicato e organizzato, nonché i resti maestosi di una chiesa con annessa cripta di sepoltura. Tutto il villaggio ruota attorno ad un altoforno a manica”. Ad entrare nei dettagli è il presidente della Pro loco Francesco Aloi per il quale “camminare in un villaggio così legato a Mongiana fa provare sentimenti contrastanti, fa rivivere e ammirare la bravura e la laboriosità di centinaia di persone che tra quei luoghi sono nate, cresciute e hanno lavorato, anche in funzione dello Stabilimento di Mongiana. È importante – riflette Aloi - creare percorsi condivisi ed in rete, al fine di dare vita ad un vero e proprio sistema delle vie del ferro che da Mongiana si estenda a Stilo, Pazzano, Ferdinandea e Bivongi”.




Fabrizia, il contrattacco della maggioranza: “Inattendibili ‘Crescere Insieme’ e un patronato nella sua orbita”

E’ ancora al centro dello scontro fra opposte fazioni il bando del Psr Calabria che consentirà “l’assunzione” di 100 persone per 51 giornate. Dopo le critiche dei giorni scorsi, la maggioranza, guidata dal sindaco Antonio Minniti, sgombra il campo da dubbi e ribadisce la legittimità della richiesta del modello Isee agli aspiranti concorrenti. Tale modello, per come viene puntualizzato, "ai sensi della circolare INPS n. 171 del 18 dicembre 2014, è riconosciuto espressamente dall'articolo 117, secondo comma, lettera M, dalla Costituzione". L’amministrazione comunale del paese dell’Allaro ritiene infatti di aver “pubblicato un bando chiaro, limpido e trasparente al quale, se i partecipanti si atterranno non avranno di che preoccuparsi poiché i criteri a cui esso è stato uniformato sono tali da non lasciare spazio a discrezionalità alcuna nella formazione della graduatoria, da parte dell’apposita commissione, a tutela di diritti equi ed imprescindibili di chi presenterà domanda”. Il gruppo attualmente preposto alla gestione di Fabrizia rileva la portata dell’operazione che permetterà di dare una boccata d’ossigeno a 100 famiglie e sostiene con ironia di “comprendere lo sbigottimento, il disorientamento ed il turbamento del movimento ‘Crescere Insieme’ ”. “Le strane voci, fuorvianti e disinformate, se sono state diffuse – specifica la compagine con a capo Minniti – ma l’amministrazione non ne ha contezza, sono probabilmente quelle fatte circolare artificiosamente dal movimento ‘Crescere Insieme’ e da patronati gravitanti nella sua orbita, ormai fonte di dubbia e sospetta ispirazione”. Il riferimento non è però all’ex assessore Francesco Fazio, escluso dalla giunta all’indomani delle elezioni regionali, come invece appariva in un primo momento. “Avviare a lavoro 100 disoccupati, seppur per un periodo limitato – viene poi asserito – non è una prerogativa che tutti possono permettersi. Possono farlo soltanto quei comuni attenti alle reali dinamiche di governo e alle buone pratiche della cosa pubblica, che privilegiando l’interesse generale riescono a dare risposte concrete alla domanda di lavoro con particolare riguardo alle fasce più deboli e bisognose della comunità fabriziese in un periodo di grave crisi economica che sta attanagliando la Calabria e l’Italia intera. E ciò – è la chiosa finale dell'amministrazione comunale che invita la controparte a stare serena vista la bontà dell'operazione – non è cosa di poco conto”. 

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