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Il 1^ aprile parte ufficialmente l'avventura del Cns Libertas

SERRA SAN BRUNO - Si svolgerà mercoledì 1 aprile alle ore 17.30 presso palazzo Chimirri la serata di presentazione del Comitato provinciale di Vibo Valentia del Centro Nazionale Sportivo Libertas, costituito a gennaio 2015 dopo una lunga fase di commissariamento. Il Cns Libertas è un ente autonomo di promozione e diffusione sportiva, turistica, culturale e ricreativa nato nel 1945 per volontà di Alcide De Gasperi nel quadro di ricostruzione materiale e morale del paese. L’ente è riconosciuto dal Coni in quanto ente di promozione sportiva, dal ministero degli Interni quale ente con funzioni assistenziali. Inoltre, l’ente è iscritto dal 2003 al Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale oltre che essere accreditato presso il Ministero della Solidarietà sociale. Durante la serata verranno anche illustrate tutte le attività messe in cantiere. Si parlerà soprattutto di sport, ma anche di cultura e spettacolo, formazione, ambiente, turismo, politiche sociali, politiche giovanili. All’evento prenderanno parte diversi esponenti del mondo sportivo e associativo. In particolare, saranno presenti i presidenti e i responsabili delle associazioni della provincia di Vibo Valentia affiliati, oltre che i massimi esponenti regionali dell’ente: il commissario straordinario Santo Mineo e il responsabile del settore sport Francesco De Caria, che è anche presidente provinciale. E ha dato già ok alla partecipazione il delegato Coni Vibo Valentia Salvatore Mangone. Sono inoltre state invitate tutte le associazioni e gli enti no profit del circondario delle Serre, nonché i rappresentanti dei comuni.

 

Chiaravalle, De Leo: “A breve il ‘porta a porta’, non pericolosi i rifiuti presso l’isola ecologica”

CHIARAVALLE CENTRALE – Punta al “cambiamento radicale” nella gestione del settore della raccolta dei rifiuti solidi urbani l’amministrazione comunale della cittadina delle Preserre, guidata da Gregorio Tino. Ad approfondire la questione è l’assessore all’Ambiente Giuseppe De Leo che intende superare “il polverone delle polemiche che il consigliere Claudio Foti continua sistematicamente a sollevare” e specifica che, già da prima, “erano in atto le procedure per l’esecuzione di un intervento straordinario di pulizia” dell’isola ecologica di contrada Foresta. L’esponente di Fratelli d’Italia ribadisce che i rifiuti presenti all’interno dell’isola ecologica “sono definiti ‘non pericolosi’ dalla vigente normativa” puntualizzando che il sito “è stato individuato dalla precedente Amministrazione” e che fra le cause che hanno determinato un eccessivo accumulo di materiali presso l’isola vi è anche “il mancato funzionamento dell’impianto di smaltimento di Catanzaro”. Ad ogni modo, già al momento dell’approvazione della delibera del consiglio comunale relativa ai costi dei servizi di raccolta e smaltimento Rsu, “si era tenuto conto della necessità di provvedere alla pulizia dell’isola ecologica, in quanto funzionale all’attuazione del servizio di raccolta ‘porta a porta’ ”. Forniti questi chiarimenti, De Leo passa al contrattacco e, imputata la responsabilità del dissesto finanziario ai predecessori, mette in evidenza che lo stesso “impeto” da parte della minoranza non vi è stato “nel denunciare gli ultimi provvedimenti dell’attuale giunta regionale che ha raddoppiato le tariffe per il conferimento dei rifiuti in discarica, che incidono pesantemente” sui bilanci familiari. Il componente dell’esecutivo comunica poi che “il nuovo servizio di raccolta ‘porta a porta’, di imminente attuazione, oltre ad introdurre un sistema che per la prima volta tiene conto anche delle zone rurali, alla stessa stregua del centro abitato, va incontro agli anziani, ai disabili e a quanti sono impediti, che non dovranno recarsi ai centri di raccolta. Il servizio – aggiunge - affidato provvisoriamente nelle more di espletamento di gara ad evidenza pubblica, comprende la gestione e la riqualificazione dell’isola ecologica che sarà funzionale con la continua presenza di un operatore per 5 giorni, con orari da stabilire, per dare la possibilità cittadini di poter conferire i materiali nell’arco di tutta la giornata”. De Leo ammette infine che è necessario “avere un po’ di pazienza”, ma segnala che il nuovo percorso “darà sicuramente un vantaggio economico” alla comunità.

Fusione/Unione nelle Serre, partono gli incontri con i cittadini

SERRA SAN BRUNO - Mancava solo il delegato del Comune di Simbario all’incontro svoltosi ieri presso il palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci per discutere della possibilità di “fondere” o “unire” i centri delle Serre. I rappresentanti di Serra San Bruno (Bruno Rosi), Mongiana (Bruno Iorfida), Spadola (Nicola Valelà) e Brognaturo (Giuseppe Iennarella), secondo quanto riferito dagli stessi a margine della riunione, hanno deciso di programmare una serie di iniziative – promosse dalla Pro loco serrese che ha preso parte alla discussione e che avrà anche il compito di coinvolgere le diverse associazioni del territorio - aperti alla cittadinanza e agli esperti in materia al fine di approfondire la questione e di comprendere gli orientamenti della popolazione. Sostanzialmente, non è stata ancora scelta una strada precisa, ma si è voluto fare il punto della situazione sondando le disponibilità. Resta comunque probabile che gli amministratori puntino sull’Unione (ed in questo caso dovrebbe essere allargato il perimetro territoriale) poiché l’assenza di Ovidio Romano e la posizione di Giuseppe Barbara, che contattato telefonicamente ha categoricamente escluso l’ipotesi Fusione, sembrano indicare un pensiero abbastanza chiaro. Resta ottimista Rosi che ha valutato “positivamente l’esito dell’incontro” e che è convinto di portare avanti un progetto che possa ottimizzare l’impiego delle risorse e migliorare l’efficienza dei servizi.

L’isolamento delle Serre: le strade che crollano e il senso civico che non c’è

Geografica, ma anche culturale. La distanza che separa l’entroterra vibonese dalle realtà regionali più avanzate (quelle nazionali e quelle europee sono inavvicinabili) ha delle motivazioni ben precise: una viabilità ridotta in condizioni vergognose, che non consente di raggiungere agevolmente i centri decisionali e i mercati che contano, ma anche un’arretratezza sociale e culturale – derivante in parte dalla difficoltà di spostarsi prima accennata e in parte da particolari vicissitudini storiche - da cui nascono quei mali che costituiscono le catene del sottosviluppo. Recarsi presso il relativo svincolo autostradale partendo dalla principale cittadina delle Serre è una corsa ad ostacoli, poiché la carenza di una vera manutenzione ordinaria e straordinaria crea rischi non indifferenti. Esempio lampante è infatti lo stato in cui versa la SS182 nel tratto compreso fra Soriano e la A3. L’arteria in alcuni punti è addirittura crollata da tempo e, finora, anziché mettere in atto i provvedimenti del caso sono state poste delle indicazioni quasi ‘artigianali’ che invitano a schivare il pericolo.  Quest’ultimo, però, sembra crescere con il passare delle settimane, perché il vuoto che s’insinua sotto il manto bituminoso avanza e mangia centimetri su centimetri tanto in senso verticale quanto in senso orizzontale. Senza contare le frane, che spesso costringono i conducenti a percorsi alternativi. Inutile evidenziare che il disincentivo per le aziende ad investire e per i lavoratori e i professionisti a rimanere è immenso. Ed una volta arrivati all’imbocco della Salerno – Reggio Calabria, divenuto luogo di incontro di viaggiatori che si fermano per scambiarsi informazioni, lo scenario peggiora sotto un altro profilo: quello del rispetto dell’ambiente. Perché a margine del canale di scolo, vengono depositati rifiuti di ogni genere, persino vecchi computer. È la prova di un senso civico che non esiste e che testimonia l’incapacità di rimanere nel solco della normale convivenza. E che induce ad operare una riflessione. Giusto protestare e pretendere le opportune misure dalle Istituzioni, altrettanto indispensabile è guardarsi dentro e cominciare a fare la propria parte.

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