Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Raffiche di vento, cedono anche alberi di consistenti dimensioni

SERRA SAN BRUNO - Hanno lasciato il segno le folate di vento che hanno imperversato nella notte e nella mattinata nel comprensorio montano. Sono diversi gli alberi spezzati, piegati o sradicati e non solo nelle periferie o nei boschi. Emblematico lo scenario della vegetazione presente lungo via San Brunone di Colonia. Anche alcuni alberi di età superiore ai 20 anni hanno subito gli effetti delle raffiche e hanno ceduto. Numerosi sono i rami caduti su viale Certosa, che rimane comunque percorribile, mentre sono stati danneggiati i tetti di diverse abitazioni (anche della scuola materna di Spinetto). Qualche problema per il Palatenda connesso alla piscina comunale. Le previsioni per le prossime ore sono caratterizzate da elevata variabilità con la schiarita definitiva che dovrebbe arrivare nella giornata di domenica.

Caso Andreacchi, la Commissione Toponomastica dispone “ulteriori approfondimenti”

SERRA SAN BRUNO – Seduta interlocutoria per la Commissione Toponomastica. Sostanzialmente i lavori si sono tradotti in uno studio preliminare atto ad intraprendere successivamente le opportune decisioni. A tenere banco nei giorni scorsi è stata soprattutto la discussione legata ad una possibile intitolazione di una via a Pasquale Andreacchi, il giovane barbaramente assassinato e la cui vicenda attende ancora di essere chiarita. In particolare, la famiglia di Pasquale mira a tenere alto il livello di attenzione anche a distanza di circa 5 anni e mezzo dalla scomparsa e a far emergere la verità. “Abbiamo scelto – ha spiegato al riguardo il presidente della Commissione, Vincenzo De Caria – di effettuare i dovuti approfondimenti per poi mettere il consiglio comunale nelle condizioni di deliberare”. Ad ogni modo, la Commissione dovrebbe tornare a riunirsi nella settimana successiva alla Pasqua.

Serra, una discarica in località Colle del Monaco

Potrebbe essere un patrimonio di incalcolabile valore. Potrebbe, ma non lo è. Non solo per le finanze comunali o per le attività dei boscaioli. Ma soprattutto per la salute di una comunità abituata sin dalle sue origini a vivere a stretto contatto con la natura. Una comunità che, evidentemente, ha smarrito la sua identità e non ha saputo far tesoro del lascito dei propri avi valorizzando un territorio che è (o meglio era) fatto di boschi incontaminati e di limpide sorgenti, di ossigeno puro e di paesaggi spettacolari. Non ha rispettato la sua montagna e, prima ancora, non ha rispettato se stessa. Colpa di una crescita economica disordinata, che ha messo da parte i valori per far posto ad evanescenti comodità. Crescita e non sviluppo, perché quest’ultimo implica avanzamenti sociali e culturali. Di quanto l’uomo non abbia saputo mantenere il corretto rapporto con l’ambiente vi è prova in località Colle del Monaco, dove una sorta di discarica a cielo aperto fa sfoggio degli scarti della gente. Pneumatici, lastre di eternit, bidoni di plastica, scaffali in legno, oggetti in metallo e tanto altro ancora: tutto testimonia un equilibrio spezzato che, con le sembianze di inesorabili mali, si ritorce contro l’autore del disastro. Perché se ai consumi non fa seguito un opportuno smaltimento dei rifiuti, se gli spazi continuano ad essere occupati in modo scriteriato, se il pressappochismo e l’insensibilità prevalgono sul senso civico, il prezzo più caro alla fine lo paga l’intera popolazione.

Serra e Betlemme, gemellaggio per “lo sviluppo spirituale e materiale delle comunità”

La pergamena, sul palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci, è arrivata venerdì. Ma il Patto di gemellaggio fra Betlemme e Serra San Bruno (rappresentati dai rispettivi sindaci Vera Baboun e Bruno Rosi) è stato sottoscritto il 30 gennaio scorso, in occasione del 70° anniversario della costituzione della Fondazione Betania Onlus. I partecipanti al progetto sono 20 (ci sono anche i Comuni di Catanzaro, Chiaravalle Centrale, Girifalco, Simeri Crichi, Gasperina e diverse parrocchie fra cui le 2 serresi di San Biagio e dell’Assunta in cielo di Spinetto) e sono animati da nobili scopi. In particolare, puntano a “mantenere legami duraturi fra Comuni e Realtà ecclesiali; promuovere lo sviluppo spirituale e materiale delle proprie comunità rafforzando le proprie relazioni basate su comuni desideri di pace, amicizia e prosperità; promuovere ogni tipo di relazione sociale; operare nell’ambito delle attività culturali organizzando conferenze su temi considerati di reciproco interesse, incontri tra i giovani e le famiglie, esposizioni di opere d’arte, progetti educativo-formativi e di ricerca storico-culturale per approfondire la reciproca conoscenza; operare nell’ambito economico con incontri fra associazioni professionali, religiose e sociali, con la promozione di pellegrinaggi e la partecipazione a mercati-esposizioni e fiere, con la divulgazione di prodotti tipici e l’informazione sulle attività industriali-artigianali e commerciali di reciproco interesse”. Attività che potranno essere ampliate sotto la direzione della Fondazione Betania Onlus, guidata da don Biagio Amato, che coordina la rete. La durata del gemellaggio è di 5 anni ed è previsto il tacito rinnovo, salvo formale disdetta.  Il disegno, soprattutto in un’epoca in cui la freddezza della finanza pare prendere il sopravvento sul calore dei rapporti fra le persone, mira a far riscoprire quell’umanità che costituisce l’essenza stessa dell’esistenza.

Subscribe to this RSS feed