Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

Rosi: “Parte il progetto HCP, Comune sensibile con i soggetti deboli”

L’obiettivo è quello di offrire una sorta di “premio” finalizzato alla cura, a domicilio, delle persone non autosufficienti. L’avviso pubblico Home Care Premium è un’iniziativa - promossa dall’Inps che ha approvato il progetto del distretto socio-sanitario n. 2 di cui Serra San Bruno è Comune capofila - che intende tradursi in un sostegno concreto per chi si trova in uno stato di bisogno derivante da precarie condizioni fisiche. Sostanzialmente, l’Inps assegna un contributo al beneficiario da utilizzare per l’assunzione di una badante che può essere scelta dalla famiglia dello stesso purché non sia parente entro il 4° grado. La domanda (scaricabile dal sito del Comune) va proposta on line entro le ore 12 del 27 febbraio dai dipendenti o dai pensionati pubblici per se stessi, per i loro coniugi conviventi, per i loro familiari di primo grado non autosufficienti. Chi usufruisce delle prestazioni deve accusare una patologia che incide sulla sua autonomia e deve essere residente in uno dei 19 comuni del distretto. Oltre all’assistenza domiciliare, vengono messe a disposizione delle prestazioni integrative relative a servizi professionali domiciliari, servizi e strutture a carattere extradomiciliare, sollievo, trasferimento dell’assistito, consegna del pasto a domicilio, supporti (fornitura ed installazione a domicilio di dotazioni e attrezzature o strumenti tecnologici di domotica per la gestione dell’ambiente domestico e delle comunicazioni, tali da ridurre il grado di non autosufficienza) e percorsi di integrazione scolastica (servizi di assistenza specialistica ad personam in favore di studenti con disabilità volti a favorire l’autonomia e la comunicazione). “Il progetto – ha dichiarato al riguardo il sindaco Bruno Rosi – dimostra la nostra sensibilità verso le categorie in difficoltà ed in particolare verso gli anziani che rappresentano una risorsa importante per la nostra comunità. Sull’aspetto sociale continueremo ad insistere – ha concluso il primo cittadino – per dare delle serie risposte alla popolazione”.

Consiglio regionale, convocata per martedì la Conferenza dei presidenti dei gruppi

Il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo ha convocato la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. La prima riunione dei Capigruppo della X legislatura è prevista per martedì 24 febbraio alle ore 15. All'ordine del giorno della seduta, cui dovrebbe partecipare il governatore Mario Oliverio o un suo rappresentante, vi è la programmazione dei lavori del consiglio.

Censore: "Spiraglio per i 43 Uffici del giudice di pace soppressi e accorpati"

"La revisione della geografia giudiziaria, che ha comportato la chiusura di numerosissimi uffici di Giudice di pace, è andata ad aggiungersi ad una lunga serie di altre spoliazioni di uffici e di servizi pubblici. Per cui, lo slittamento al 30 luglio 2015 del termine entro il quale gli enti locali interessati possono richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di pace è una misura che tende a mantenere inalterate le legittime aspettative di giustizia per i cittadini dei comprensori interessati e ad evitare un ulteriore depauperamento ai danni dei territori periferici e più deboli”. E’ quanto afferma il deputato del Pd Bruno Censore commentando la misura che, di fatto, riapre i termini per gli enti locali di attivare le necessarie procedure atte a scongiurare la chiusura definitiva dei presidi e contenuta nel pacchetto di emendamenti al dl Milleproroghe, depositato nella commissione Bilancio e Affari costituzionali della Camera dei Deputati. "In sostanza – prosegue Censore, che membro della stessa commissione - il decreto legislativo n.156 del 7 settembre 2012 ha introdotto un innovativo sistema di funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace, con un coinvolgimento diretto nella gestione del servizio giustizia da parte dei Comuni interessati. La norma, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 settembre 2012, prevedeva che entro 60 giorni dalla pubblicazione stessa, gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, avrebbero potuto richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo messo a disposizione dagli enti medesimi. Successivamente, valutata la rispondenza delle richieste, in attuazione del D.M. 7 marzo 2014, il Ministro della giustizia ha firmato il Decreto che ha disposto la soppressione e l’accorpamento, nella sola Calabria, di ben 43 uffici, di cui 7 a Vibo Valentia (Arena, Mileto, Nicotera, Pizzo, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Tropea), 3 a Crotone (Santa Severina, Savelli, Strongoli), 12 in provincia di Catanzaro (Badolato, Borgia, Chiaravalle Centrale, Cropani, Davoli, Squillace, Taverna, Tiriolo, Filadelfia, Maida, Nocera Terinese, Soveria Mannelli), 10 a Reggio Calabria (Gallina, Melito, Villa San Giovanni, Taurianova, Bianco, Caulonia, Gioiosa Ionica, Siderno, Staiti) e 11 nel Cosentino (San Giovanni in Fiore, Amantea, Belvedere, Cetraro, Cassano Jonio, Corigliano Calabro, Cropalati, Lungro, Mormanno, Oriolo, San Demetrio Corone). Adesso – aggiunge il Deputato del PD - l’emendamento al dl Milleproroghe prevede che il termine di cui all’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n.156 del 7 settembre 2012 sia differito al 30 luglio 2015, riaprendo così, di fatto, i termini per gli enti locali interessati di attivare le necessarie procedure atte a scongiurare la chiusura definitiva dei presidi, ad evitare una spoliazione di uffici e servizi e a garantire un adeguato ed equo diritto alla giustizia su tutto il territorio regionale”.

 

Inchiesta Gruppi Provincia: Pino Raffele a rischio processo, archiviazione per Bruno Rosi

Indagini chiuse relativamente all’inchiesta concernente la concessione di un totale di circa 100 mila euro ai gruppi consiliari della Provincia di Vibo Valentia. Lo riporta il quotidianoweb.it.

Nel mirino della magistratura erano originariamente finiti in 33 con accuse che andavano dal falso al peculato. L’emissione del provvedimento da parte del pm Michele Sirgiovanni lascia ora intravedere la richiesta di rinvio a giudizio per 8 soggetti. Sotto la lente d’ingrandimento restano le posizioni dell’ex presidente della giunta Francesco De Nisi, dell’ex presidente del consiglio provinciale Giuseppe Barilaro, degli ex consiglieri Pino Raffele, Francesco Filippis, Giuseppe Condello, Carlo Brosio e dei funzionari Antonio Vinci ed Armanda De Sossi. Archiviazione, invece, per gli altri 25 esponenti politici: Martino Porcelli, Paolo Barbieri, Pasquale Fera, Giuseppe Barbuto e Rosa Olimpia Valenzisi, Domenico Antonio Crupi, Bruno Rosi, Barbara Citton, Renato Savio Arone, Aurelio Maccarone, Gianluca Callipo, Carmine Mangiardi, Nicola Altieri, Sergio Francesco Rizzo, Stefano Soriano, Salvatore Di Sì, Giuseppe Grillone, Domenico Fraone,  Francesco Pititto, Giovanni Macrì, Rocco Pistininzi, Giuseppe Rodolico, Francesco Antonio Bilotta, Francesco Miceli e Nicola Crupi. Nell’inchiesta non è mai entrato l’altro ex consigliere serrese Gerardo Bertucci.

Appositamente interpellato dal nostro giornale, Pino Raffele ha specificato che “ancora non mi è stato notificato nulla”, mentre il sindaco della cittadina della Certosa Bruno Rosi mostra tutta la sua soddisfazione per la richiesta di archiviazione chiarendo che “ho sempre detto di essere estraneo rispetto alle accuse ipotizzate e non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto che la vicenda si sarebbe conclusa positivamente”.

Subscribe to this RSS feed