Regione. Fattori di rischio del territorio vibonese oggi all'esame della Commissione Ambiente

La quarta Commissione "Assetto e Utilizzazione del territorio e protezione dell'Ambiente", presieduta dal consigliere Mimmo Bevacqua, ha audito stamani la dottoressa Annita Serio (commissario straordinario Autorità regionale dei Trasporti in Calabria) in merito alla costituzione dell’ART CAL - nuovo ente di governo del bacino unico regionale per i servizi di Tasporto Pubblico Locale (TPL). "Oggi abbiamo acquisito informazioni utili sull’attuazione della legge sui trasporti che richiede la consumazione di diversi passaggi. L’obiettivo - ha detto il presidente della Commissione, Bevacqua -  è quello di dare seguito a quanto il Consiglio ha deliberato qualche mese fa. Nel corso della seduta odierna abbiamo avuto modo di cogliere e rilevare una serie di questioni e dubbi interpretativi che riteniamo debbano essere fugati attraverso l’audizione dell’assessore regionale ai Trasporti Musmanno e del Dirigente generale dello stesso Dipartimento. Nell’occasione, fra l’altro - ha aggiunto - ho rivolto alla Commissaria l’invito a procedere speditamente alla convocazione dell’Assemblea dell’organismo per consentire la gestione ordinaria, (visto che la legge è chiara e non lascia nessuna ombra di dubbio su tale aspetto), individuando così i componenti e persino le formalità di convocazione. Il compito della Commissione è infatti, anche quello di verificare l’efficacia e la reale applicazione delle leggi approvate". Successivamente, l’organismo ha audito - su precisa richiesta formalizzata dal consigliere Vincenzo Pasqua - il dottor Carlo Tansi (dirigente UOA Protezione Civile della Calabria) rispetto agli esiti delle attività tecniche in ordine alle cause che hanno determinato l’apertura di plurime voragini nel territorio del Comune di Vibo Valentia. Prima della stessa audizione, i consiglieri regionali Mimmo Tallini e Giovanni Nucera hanno abbandonato l’Aula.  Dopo aver illustrato "i fattori di rischio nel territorio vibonese, specie in considerazione delle peculiari caratteristiche idrogeologiche che lo contraddistinguono nonché delle condizioni della rete idrica e fognaria", il dottor Tansi ha comunicato che "si procederà ad una mappatura completa dei cunicoli di età borbonica presenti nel sottosuolo in cui vi sono innesti della rete fognaria per valutare lo stato di consistenza dei luoghi ed avviare così i lavori di consolidamento specie laddove insistono criticità". In merito il presidente Bevacqua ha dichiarato: “Disponiamo ora di un quadro chiaro e completo delle criticità rilevate nel territorio vibonese. Parliamo di situazioni che si sono incancrenite nel tempo e rispetto a cui occorre assumere i necessari provvedimenti. Da qui, la necessità di sviluppare un ragionamento in termini di programmazione e non più solo di emergenza. Un’impostazione costruttiva e di pianificazione seria e concertata. Solo così potremo garantire alla Calabria una prospettiva reale di sviluppo".  Sullo stesso punto all’ordine del giorno, il consigliere Vincenzo Pasqua ha dichiarato: “Esprimo grande soddisfazione per la puntualità e per l’esaustività dell’analisi completa che è stata oggi posta in essere dal responsabile della Protezione Civile regionale in ordine alle cause che hanno determinato l’apertura di plurime voragini all’interno del Comune di Vibo. Colgo altresì l’occasione per complimentarmi con il dottor Tansi per il riconoscimento ottenuto a livello nazionale relativamente all’approvazione del Piano di prevenzione del rischio sismico, rispetto a cui la Regione Calabria è la prima in Italia". Alla seduta hanno preso parte il segretario-questore Giuseppe Neri, il vicepresidente della Commissione speciale di Vigilanza Vincenzo Pasqua e  il capogruppo di Ncd, Giovanni Arruzzolo.

 

Giovani e boschi: presentato il progetto "Montagna solidale"

Tutela dell’ambiente e salvaguardia del suolo, messa in sicurezza dei boschi e dei corsi d’acqua, interventi per la prevenzione dei dissesti e volti alla conservazione di beni artistici, storici e culturali ma anche importanti occasioni di lavoro e di crescita per i giovani dei territori montani. Sono solo alcuni esempi delle attività di valorizzazione e difesa del patrimonio delle aree montuose calabresi al centro della proposta "Montagna Solidale" presentata oggi a Lamezia Terme dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua (PD), presidente della Commissione consiliare Assetto e utilizzazione del territorio. "Il progetto è ambizioso – ha sottolineato l’esponente politico illustrando la bozza della proposta di legge – perché è finalizzato a mettere a sistema due potenzialità della Regione che sino a oggi sono state considerate soltanto problemi ed emergenze e potrebbero, invece, trasformarsi, sin da subito, in due eccezionali occasioni di crescita e di sviluppo: la straordinaria risorsa umana costituita dai giovani che resistono sui territori e l’enorme patrimonio montagna/bosco". In sostanza, "Montagna Solidale" avrà una durata di cinque anni e conta sul coinvolgimento di circa 5000 giovani per quattro mesi in ciascun anno. "Si prevedono attività formative – ha spiegato Bevacqua – e poi l’utilizzazione dei giovani con benefici diretti attesi in materia di recupero e valorizzazione del patrimonio forestale pubblico e privato e di aree di particolare interesse ambientale soggette a pericoli di dissesto, nonché benefici indiretti derivanti dal mantenimento dei giovani nei loro territori e di rivitalizzazione economico-sociale e attivazione dei consumi nelle aree interessate. E si conta – ha aggiunto –  sulla nascita di cooperative e piccole imprese capaci poi di proseguire autonomamente un loro percorso”. Per quanto riguarda le risorse finanziarie si punta su specifiche misure di intervento previste dalle norme comunitarie ma anche sulle strategie indicate dal governo nazionale. Nel confronto diretto, svoltosi in una sala del Grand’Hotel Lamezia, sono intervenuti tra gli altri nella discussione: Basilio Santagata, sindaco di Castroregio e presidente del Gal Alto Jonio cosentino; Giuseppe Rizzo, sindaco di Cerzeto; Raffale Pirillo, sindaco di Mangone; Luigi Stasi, sindaco di Longobucco e Giovanni Cirillo in rappresentanza della Coldiretti-Calabria. Unanime l’adesione e il sostegno all’iniziativa, diversi i suggerimenti: dalla necessità di istituire un "tavolo tecnico" per far confrontare operativamente esperti, dirigenti degli enti locali, imprenditori e professionisti a quella di "far capire" la valenza del progetto con una campagna di informazione. "Sono estremamente soddisfatto delle presenze significative e qualificate e dei contributi dell’incontro odierno che segue quello di un mese fa a Cosenza – ha affermato Mimmo Bevacqua annunciando altri prossimi eventi – in quanto la proposta Montagna solidale è un ‘work in progress’, un progetto aperto. Consapevole che la tematica necessita di un sostegno diffuso e qualificato, ho inteso non formalizzare il testo legislativo per mantenerlo aperto ai contributi dei sindaci, dei Gal, delle associazioni professionali e di tutti i soggetti che in montagna lavorano e prestano la propria opera istituzionale o professionale".

 

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Regione. Questi i provvedimenti approvati oggi in Commissione Territorio e Ambiente

La quarta Commissione consiliare, "Assetto e utilizzazione del territorio, protezione dell’ambiente", presieduta dal consigliere Domenico Bevacqua, ha approvato nel corso della seduta odierna una proposta di Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale con cui si integra la legge regionale n. 11/2003 in materia di bonifica e tutela del territorio rurale di competenza dei Consorzi di Bonifica. Inoltre, la Commissione ha audito il sindaco di Rende, Marcello Manna ed i rappresentanti dell’Arpacal e dell’Asp di Cosenza relativamente alla bonifica e messa in sicurezza dell’area industriale ex Legnochimica di Rende. Nel corso dei lavori, ancora, la Commissione ha incardinato l’esame di due testi di legge, primi firmatari i consiglieri Battaglia e Orsomarso per disciplinare l’assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Sul tema sono stati auditi i rappresentanti regionali del Sunia e dell’Ania. "Oggi – ha commentato il presidente Bevacqua a conclusione dei lavori – con l’approvazione del Provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, si è completato l’iter legislativo che consente ai Consorzi di Bonifica di redigere i così detti 'Piani di Classifica'. Contemporaneamente, proprio per un’esigenza di attualizzare la materia, è stata depositata presso gli Uffici della Commissione una Proposta di legge, la n. 45, con cui si interviene  per identificare i criteri di ripartizione dei contributi e relativi benefici per i singoli immobili, che sarà presto esaminata dalla Commissione, tenuto conto dei suggerimenti che arriveranno da parte dei comuni e dalle associazioni del settore presente sul territorio. La seduta – continua – il presidente Bevacqua – ha affrontato le problematiche relative al piano di bonifica dell’ex Legnochimica di Rende. Abbiamo audito il sindaco Manna, ed i rappresentanti di Arpacal ed Asp, ai quali è stato reso noto il mio impegno e quello della Commissione, in attesa della definizione del nuovo piano di bonifica del sito ed in presenza di concreti rischi per la salute dei cittadini, di una sollecitazione per la Giunta regionale e con un incontro con l’assessore all’Ambiente, ai fini di un urgente aggiornamento delle linee guida relative ai piani di bonifica dei siti inquinati ed inquinanti, sottolineando però la necessità che gli enti territorialmente competenti si attivino con maggiore determinazione per superare gli ostacoli derivanti dalla deficitaria coordinazione che talvolta pare sconfinare nel mancato riconoscimento delle specifiche competenze.  La Commissione – prosegue Domenico Bevacqua – ha avviato l’esame di due Progetti di legge, primi firmatari i colleghi Battaglia ed Orsomarso, sull’edilizia pubblica, sociale e popolare.  E’ emersa la necessità di giungere ad un testo coordinato e possibilmente condiviso che rivisiti il sistema di riscossione dei canoni e di alienazione degli immobili, cono particolare attenzione al recupero dei fabbricati presenti nei centri storici. Voglio infine ringraziare l’assessore Roberto Musmanno per il suo contributo e per l’attenzione istituzionale con la quale opportunamente segue i lavori della Commissione".  Ai lavori sono intervenuti i consiglieri Pasqua, Bova, Arruzzolo, Battaglia, Tallini e Nucera.

 

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"Il futuro modello di organizzazione dei nostri Comuni è la fusione"

"Ridefinendo la geografia economica e sociale di una parte della Regione, tanto importante quanto al momento sofferente per la mancanza di forza organizzativa, la decisione dei Comuni di Corigliano e Rossano di fondersi rappresenta un elemento di rilancio di un’area che è destinata, nel prossimo futuro a marcare positivamente l’unione,  Il presidente della Commissione regionale Ambiente, Mimmo Bevacqua plaude alla decisione del Comune di Corigliano che ieri ha adottato la delibera di avvio del procedimento di costruzione dell’area urbana Corigliano – Rossano e rilancia. "I tempi sono maturi per guardare oltre i due Comuni, a Sibari. Il nuovo modello di riorganizzazione del sistema delle autonomie locali – ha detto l’esponente del PD – non può escludere un’area altrettanto omogenea ai due enti, che è portatrice di ulteriori elementi di sviluppo che aspettano di essere messi a sistema. Mi riferisco all’ingente patrimonio culturale, storico, archeologico, religioso e paesaggistico - ambientale della Sibaritide che necessita di un nuovo inizio. E l’inclusione nel progetto di fusione è ciò che ci vuole per ridisegnare i confini di un aggregato urbano, che ha tutti gli elementi: mare, porti, scavi, storia e cultura, per poter diventare un’area di traino, influenza e forza". "La strada è tracciata – ha concluso Bevacqua – il futuro modello di organizzazione dei nostri Comuni è la fusione, un modello di governo che va nella direzione dell’ottimizzazione della gestione, della razionalizzazione della spesa e della riduzione delle diseconomie incidendo in maniera determinante, anche sull’utilizzo dei finanziamenti e delle risorse pubbliche".

 

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"La nuova Legge Urbanistica regionale prevede uso controllato e messa in sicurezza dei territori"

"Esprimo viva soddisfazione per l’approvazione della legge in materia urbanistica licenziata ieri dal Consiglio regionale". E’ quanto afferma in una dichiarazione il presidente della Commissione "Ambiente e Territorio", Mimmo Bevacqua all’indomani della deliberazione assunta dall’Assemblea regionale. "Con tale provvedimento - ha evidenziato Bevacqua, sottolineando i punti qualificanti - restituiamo al territorio calabrese la dignità e la valenza che merita. Consumo di suolo vicino allo zero, valutazione delle risorse territoriali, compatibilità ambientale e pianificazione degli interventi, in relazione alle peculiarità dei territori e in sintonia con la vocazione degli stessi, rappresentano gli elementi di svolta che consentiranno alla nostra Regione di invertire l’abitudine consolidata di autorizzare sempre nuove costruzioni a fronte di piani di riqualificazione e riutilizzo di suolo e manufatti". "La nuova legge che evita la decadenza dei Piani regolatori vigenti - evidenzia l’esponente Pd - introduce, attraverso una serie di norme mirate e oculate, l’uso controllato del suolo e la messa in sicurezza dei territori. Circostanze queste che riallineano la Calabria alla normativa nazionale ed europea, non solo in materia urbanistica, ma anche paesaggistica. Le semplificazioni burocratiche che in essa sono contenute, forniranno ai Comuni uno strumento normativo di indubbia valenza programmatica che consentirà agli stessi di dotarsi del solo regolamento operativo, redatto, naturalmente, secondo il principio di conservazione del suolo, nei casi di sviluppo del territorio entro i 5000 abitanti".  Bevacqua ha infine sottolineato "il lavoro intenso e proficuo svolto dalla Commissione, che seppure in tempi strettissimi - il provvedimento è stato licenziato dalla Giunta l’11 dicembre - ha saputo svolgere fino in fondo il suo ruolo, proponendo una serie di modifiche interamente accolte dall’Aula, a dimostrazione dello spirito costruttivo in seno alla Commissione ‘Ambiente’, condiviso anche con l’Esecutivo e che ha consentito, seppure in parte, di migliorare il testo originariamente proposto. Di questo voglio dare pubblicamente atto ai colleghi della Commissione e anche all’assessore Rossi, che ringrazio per aver accolto favorevolmente le modifiche proposte dall’Organismo consiliare da me presieduto, avendo così reso politicamente ed istituzionalmente più forte il provvedimento licenziato dal Consiglio regionale".

 

Regione. Queste le due proposte di legge approvate dalla Commissione Ambiente e Territorio

La quarta Commissione "Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’Ambiente", presieduta dal consigliere Mimmo Bevacqua ha approvato a maggioranza (con l’astensione del consigliere Mimmo Tallini) due proposte di legge d’iniziativa della Giunta regionale. Il primo provvedimento licenziato dall’organismo consiliare modifica la legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2005 e s.m.i. (Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica), introducendo la trasmissione in forma digitale  dei progetti nonché di tutti gli atti ad essi attinenti così come l’istruttoria da parte degli uffici preposti. Intenso il dibattito subito dopo la relazione dell’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno e l’audizione degli Ordini Professionali: Giuseppe Macrì (presidente Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Catanzaro); Rocco Zito, (consigliere Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Reggio Calabria); Salvatore Saccà, (presidente Ordine degli Ingegneri di Catanzaro) e Ferdinando Chillà, (presidente Collegio dei Geometri e Geometri laureati di Catanzaro). "La proposta normativa, che punta a garantire un sempre maggior controllo sistematico in tema di normativa sismica, oltre a conseguire l’importante obiettivo dell’eliminazione del cartaceo, con risparmio dei costi e velocizzazione delle procedure - spiega il presidente Mimmo Bevacqua - consentirà anche una maggiore uniformità nella formulazione dei progetti, nonché la loro valutazione con tempi sempre più certi. Ritengo infine - sottolinea il presidente - siano da recepire le osservazioni sui tempi di proroga formulate dai rappresentanti degli Ordini Professionali auditi oggi".  Il secondo provvedimento licenziato reca "Modifiche ed integrazioni alla Legge Urbanistica della Calabria (l. r. del 16 aprile 2002 n. 19 'Norme per la tutela, governo ed uso del territorio)". Illustrato in Aula dall’assessore alla Pianificazione Territoriale ed Urbanistica Francesco Rossi, "l’articolato - spiega il presidente - prevede che entro 24 mesi dall’approvazione della proposta di legge, tutti i Comuni debbano dotarsi di uno strumento di pianificazione". E’ altresì prevista come misura di salvaguardia del paesaggio, l’inibizione delle varianti urbanistiche ad eccezione di quelle derivanti da preminenti interessi pubblici nel caso di progetti sottoposti alla disciplina del DPR 327/01, del D.lgs. n. 163/2006 e L. 133/2008, nonché da strumenti di programmazione negoziata individuati dal POR Calabria o da contratti di programma statali o regionali. "Si tratta - sottolinea Bevacqua - di un provvedimento di valenza strategica per il territorio che abbraccia uno degli obiettivi programmatici della nostra azione politica: il consumo zero di suolo rispetto ad un’edificazione incontrollata ed indiscriminata che, negli anni passati, ha prodotto grande nocumento all’ambiente e alla salvaguardia del paesaggio. Verranno altresì velocizzate e snellite tutte le procedure, specie per i piccoli Comuni per i quali è stata prevista una procedura semplificata che sicuramente aiuterà gli uffici tecnici, spesso carenti di strutture di supporto adeguate. Tale provvedimento, infine, si pone nell’ottica - conclude il presidente della quarta Commissione - di assicurare maggiore organicità e controllo all’opera di pianificazione del territorio". 

 

Regione, Il PD Bevacqua eletto presidente della Commissione Ambiente

E’ il consigliere regionale Domenico Bevacqua (Pd) il neo presidente della quarta Commissione consiliare "Assetto, utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente", eletto oggi dallo stesso organismo consiliare. Bevacqua ha ottenuto 4 preferenze. Presenti e votanti 6 (una scheda bianca), una preferenza per il consigliere Pasqua.In apertura dei lavori, coordinati dal vicepresidente dell’organismo Mimmo Tallini, il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto ha rivolto l’augurio di buon lavoro alla Commissione che ha guidato fino a qualche mese fa, "sottolineando  l’importanza del ruolo e delle competenze dell’organismo chiamato ad affrontare una serie di criticità in un territorio difficile come quello calabrese”.  A margine della sua elezione, Bevacqua “ha ringraziato i consiglieri e il partito che lo ha indicato per il consenso accordatogli assicurando che la sua azione proseguirà nel solco tracciato dal presidente Irto alla guida della quarta Commissione". "La Calabria ha tante criticità e debolezze ma l’istituzione regionale - ha detto Bevacqua - ha tutte le competenze e capacità per affrontare le problematiche territoriali. Dobbiamo governare ed amministrare nel rispetto delle regole, dei ruoli e delle comunità che rappresentiamo. Lavorare in sinergia oggi - ha evidenziato - è la migliore risposta all’antipolitica. Per questo - ha concluso Bevacqua - siamo chiamati a mettere insieme esperienza, professionalità e innovazione per affrontare le grandi questioni del dissesto idro-geologico, il piano dei trasporti e quello dei rifiuti". Hanno partecipato ai lavori della Commissione i consiglieri: Tallini, Nucera, il segretario-questore Neri, Bevacqua, Pasqua e Arruzzolo.

 

Proposta consiglieri regionali PD: "Limiti allo sfruttamento del suolo agricolo"

"Urge, tra gli interventi da attuare, anche l’introduzione di una normativa che stabilisca precisi limiti allo sfruttamento del suolo in favore dell’agricoltura e dell’ambiente, contro il trend negativo dell’abbandono delle aree agricole e dell’aumento vertiginoso delle zone edificate che produce gravi ripercussioni sull’equilibrio idrogeologico di un territorio particolarmente vulnerabile, oggi fortemente a rischio, come dimostrano peraltro, i recenti episodi che hanno colpito duramente l’Alto Jonio Cosentino, e specie, i Comuni di Rossano e Corigliano".  Partendo da questa premessa, il consigliere regionale Domenico Battaglia (primo firmatario) ha riproposto, assieme ai consiglieri Aieta, Bevacqua e Mirabello, il progetto di legge dal titolo "Disposizioni concernenti norme per il contenimento del consumo di suolo agricolo”, “accogliendo l’accorato appello delle associazioni di categoria, dei sindacati confederali e di Legambiente".  “Si tratta - ricorda l’esponente del Pd - di un testo già licenziato nella scorsa legislatura, il 10 aprile 2014, dalla IV Commissione consiliare, in seguito ad una proposta normativa depositata dai consiglieri Giordano e Gallo, ma poi non convertita in legge dal Consiglio regionale".  Secondo Battaglia: "Tale provvedimento si pone in linea con le vocazioni più autentiche della Calabria che annovera fra le sue maggiori potenzialità il paesaggio, le ricchezze naturalistiche, la biodiversità e che vede nell’agricoltura e nel turismo la  scommessa della nostra regione per lo sviluppo ed il progresso. La corretta gestione del suolo, dunque, rappresenta la premessa imprescindibile per immaginare e concretizzare efficaci e virtuose politiche territoriali e per preservare l’ambiente dalla cementificazione selvaggia che costituisce la principale causa del dissesto idrogeologico del nostro territorio".  "Eppure, ogni giorno, in Italia si consumano più di 100 ettari di suolo, una tendenza che, dagli anni ‘70 a oggi, ha fatto registrare la perdita di 5 milioni di ettari di terreno agricolo. Questa progressiva contrazione delle aree agricole - spiega Battaglia - discende dall’abbandono delle terre coltivabili e dall’aumento delle aree edificate specie nei siti pianeggianti (aree costiere, frange urbane, pianure) che sono anche i più adatti all’uso della coltivazione. Analizzando le cifre relative al nostro territorio, negli ultimi 30 anni, secondo uno studio della Coldiretti su dati Istat, la Calabria ha perso il 23,9 % della propria Superficie Agricola Utilizzata (SAU), prima tra le regioni del Sud e sopra la media nazionale che è del 18,8%”. Ci auguriamo che il testo di legge venga licenziato al più presto da questo Consiglio regionale anche in omaggio alla normativa comunitaria che dà particolare risalto e centralità all’ambiente e alla biodiversità".

 

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