Circolazione in Italia di atti notarili provenienti dall’estero: i requisiti minimi di validità
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Acquistare o vendere una casa in Italia, con procura dall’estero, è un’operazione che deve superare alcuni ostacoli dal punto di vista burocratico, a cominciare dalla validità della procura. Quali sono i requisiti minimi che un documento notarile vidimato all’estero deve rispettare per essere valido anche in Italia? La presenza al momento della firma dell’atto del soggetto che autentica la sottoscrizione. Ma un banale errore può invalidare la procura, almeno stante a questa recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione.
Il caso
Il caso riguarda una procura proveniente dalla Pennsylvania, una scrittura privata vidimata da un notary public (pubblico ufficiale) del luogo con certificazione di validità (Apostille) prevista dalla Convenzione dell’Aia del 5/10/1961, utilizzata nel nostro paese per la vendita di un immobile. La persona che ha sottoscritto la procura in questione ha, in seguito, disconosciuto di aver apposto la propria firma, ritenendo quindi irregolare la vendita stessa dell’immobile. La procura è stata riconosciuta valida in primo grado di giudizio, inefficace in appello, quindi la parola è passata alla Cassazione che con la Sentenza Civile sez.2 n.17713 del 2019 ha cosi giudicato la procura: invalida.
Motivi dell’invalidazione
Questa sentenza si basa soprattutto sull’effrazione delle regole del nostro sistema di diritto internazionale privato (l. n. 218/1995, art. 60) riguardo alla forma e alla sostanza della procura come, nel caso in questione, l’apposizione errata della data di nascita del sottoscrittore. Lex auctoris: un documento proveniente dall’estero deve essere conforme alle leggi che si applicano al suo autore. Se si chiede la produzione di un documento a un notaio italiano questo lo redarrà in conformità alla giurisprudenza del nostro paese, ancorché il documento sia destinato all’estero. Per ricevere l’assistenza di professionisti che abbiano contezza delle leggi di ricezione degli atti che vigono nel paese di destinazione del documento, è meglio rivolgersi da subito a uno studio di esperti di consulenza internazionale. I migliori offrono ai propri clienti assistenza in tutte le fasi di una transazione internazionale, tra cui atti notarili, legali e consolari. Nel caso citato la Suprema Corte ha deciso di invalidare la procura per la mancata identificazione del sottoscrittore (data di nascita errata), controllo che sarebbe dovuto spettare al soggetto incaricato di identificare la persona del sottoscrittore.
Commento
Questa valutazione risulta piuttosto meccanica. La valutazione di un documento proveniente dall’estero dovrebbe riguardare le modalità complessive che regolano la sua creazione e se queste hanno una sostanziale equivalenza funzionale con il documento nazionale richiesto. In molti paesi oggi è considerata valida la firma a distanza, ergo si tratta di procedure che non tengono conto del requisito minimo italiano della firma apposta in presenza. In questo caso dovremmo dedurre che tutti questi documenti non hanno validità in Italia? Si potrebbe considerare la possibilità di stabilire degli aspetti da ritenere essenziali per il nostro sistema di ricezione di questi atti, formulando così un giudizio di equivalenza tra l’atto straniero e quello italiano, e non una richiesta di totale aderenza. Questo vuol dire che andrebbero verificate anche le competenze dei sottoscrittori e certificatori dell’atto. Nel caso specifico della procura di cui sopra segnaliamo che nello stato della Pennsylvania solo chi possiede il titolo di avvocato può presentarsi al pubblico anche come “notary public” in lingua diversa da quella inglese. Questo per evitare confusione tra semplici certificatori (in Pennsylvania 85mila su 13 milioni di abitanti) non in grado di offrire consulenza giuridica, e professionisti abilitati all’avvocatura e alla consulenza internazionale. Concludendo, la soluzione che si può trarre è una valutazione caso per caso che non prescinda dal principio di equivalenza funzionale, quindi con una valutazione degli atti stranieri che tenga conto della qualità e del ruolo del suo autore e delle garanzie legali offerte dal procedimento.