Serra, il Centro ARSAC ancora impegnato nella lotta al Cinipide del Castagno
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Nell’ambito della campagna 2015 del “Programma nazionale di lotta al Cinipide galligeno del Castagno”, il Centro ARSAC (ex ARSSA) di Serra San Bruno è stato impegnato, nei giorni scorsi, nell’immissione di numerosi esemplari di Torymus sinensis, in una serie di siti, precedentemente individuati, nell’entroterra vibonese e delle Preserre catanzaresi. In particolare, quest’anno, il personale del Centro serrese ha partecipato ad una quarantina di “lanci” in aree castanicole di quel comprensorio, interessando complessivamente una trentina di comuni, ricadenti nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia. Questi interventi, realizzati con cadenza annuale, nella tarda primavera, hanno lo scopo di rendere omogenea ed efficace la diffusione dell’insetto-utile che rappresenta, ad oggi, l’unico mezzo “ecosostenibile” per il contrasto al dannoso Cinipide. L’introduzione del Torymus che, nell’entroterra vibonese, è stata avviata dalla primavera del 2012, ha già mostrato un qualche effetto nel contenimento del patogeno; proseguendo nei “lanci”, il minuscolo insetto, tra qualche anno, dovrebbe esplicare al massimo la sua efficacia, determinando un notevole contenimento del Cinipide, così da rendere “tollerabili” i danni alla produzione castanicola, sia da frutto che da legno. In questa occasione, pare opportuno ricordare come la nocività sia legata al fatto che le “punture” del Cinipide inducono una reazione della pianta che porta alla formazione di escrescenze tondeggianti (dette “galle”), di colore variabile dal giallognolo al rossastro, le quali possono raggiungere i 2 centimetri di diametro ed interessare i germogli dei rami ed anche le foglie. All’interno delle “galle”, si completa il ciclo biologico dell’insetto che, per questo, va ad alterare lo stato fisiologico della pianta, deprimendo sia la produzione frutticola che quella legnosa. Queste escrescenze disseccano tra l’estate e l’inizio dell’autunno, potendo rimanere visibili sugli alberi anche nell’anno successivo. Nel caso di pesanti attacchi, verificatisi alcuni anni fa anche in alcune aree del nostro comprensorio, si può giungere al completo disseccamento delle piante più giovani. Al fine di limitare i danni, i tecnici locali dell’ARSAC, consigliano di ricorrere, nei nuovi impianti, a varietà “resistenti” o, comunque, a piantine di provenienza certa. Una volta rilevata la presenza di questo patogeno, invece, procedere all’asportazione, tra aprile e maggio, delle parti appena invase ed alla loro bruciatura, prima che fuoriescano le femmine alate del Cinipide.