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Comunali Serra. Scontro De Raffele-Tassone, il centrosinistra non si presenta al confronto

Comincia in maniera monca e confusionaria il confronto fra le compagini che prenderanno parte alla sfida elettorale che il 5 giugno consegnerà alla cittadina della Certosa una nuova amministrazione. La prima novità che ha riservato il consolidato appuntamento con la trasmissione “On the news” di RS 98 è stata l’assenza del rappresentante della lista “La Serra”, fattispecie che peraltro fa il paio con quella di sabato scorso e che sembra indicare una scelta strategica. Dopo i contrasti sulla controversa vicenda relativa alla presunta richiesta di approvazione di una delibera a pochi minuti dalle dimissioni di 7 consiglieri che hanno determinato lo scioglimento del Consiglio comunale (confermata dall’ex componente dello staff del sindaco Bruno Rosi ed esponente di “SerraPulita” Francesco Tassone e smentita dall’ex presidente del Consiglio e componente dell’asse civico Giuseppe De Raffele), il dibattito – che ha palesato evidenti limiti connessi a stile e contenuto - si è brevemente concentrato sui temi di viabilità, rifiuti, pubblica illuminazione e potabilità dell’acqua. L’entrata in scena di Francesco De Caria (Asse civico) e Salvatore Zaffino (“SerraPulita”) – che hanno sostituito De Raffele e Tassone - ha riportato i binari della discussione sul campo prettamente politico-amministrativo, con il primo che ha rilevato che “Serra è in difficoltà” sottolineando l’esigenza di “dare nuova vitalità al paese” e che ha annunciato che a breve “saranno resi noti candidato a sindaco, lista e programma” ed il secondo che ha posto come priorità la necessità di “non prendere più in giro i calabresi”. “Nel nostro movimento – ha aggiunto Zaffino – uno vale uno e le decisioni sono il frutto di un processo condiviso”. Infine la precisazione telefonica di Mirko Tassone: “non ho la smania – ha affermato – di fare il consigliere comunale a tutti i costi. Ho fatto politica anche prima di rivestire questo ruolo. Se ci sono le condizioni per costruire qualcosa di buono e positivo per Serra – ha concluso - sarò della partita”.

Serra. I rapporti tra Stato e mafia nelle testimonianze di Enzo Scotti

Inconfessabili rapporti, limitazioni nella visione e nella comprensione della realtà, silenzi e connivenze. Sono alcuni degli aspetti che hanno condizionato quelli che sono stati anni difficili per un Paese intero che, però, ha trovato nello spirito e nelle azioni di alcuni grandi uomini  la forza di reagire. La presentazione del libro dell’ex ministro dell’Interno Enzo Scotti “Pax mafiosa o guerra?”, moderata dal professor Cesare Ierullo, ha offerto un illuminante spaccato dell’Italia della Prima Repubblica. Ad introdurre i lavori è stato il professor Nicola Rombolà che ha argomentato due postulati: quello per cui “il male si aggrega ed il bene si disgrega”; quello per cui “la criminalità non è altro che l’effetto di un problema più generale ovvero quello che fa derivare le ingiustizie dalle disuguaglianze del sistema”. Altro tema centrale nel suo discorso è stata “la desertificazione delle coscienze tramite l’inquinamento delle informazioni”. Incentrato sul concetto del prevalere nell’epoca attuale del “pensiero utilitaristico” è stato invece l’intervento del coordinatore regionale della Democrazia Cristiana Eraldo Rizzuti. Dopo i “ricordi” dell’ex docente Vincenzo Ierullo, l’analisi della professoressa Marita Margiotta e la riflessione sull’importanza dei “valori dello sport” del presidente del Centro provinciale Libertas Francesco De Caria, è stato l’autore del volume a guadagnare la scena. “Le democrazie del mondo in questi ultimi 50 anni – ha affermato Scotti – hanno profondamente sottovalutato due sfide mortali per la convivenza civile: la criminalità organizzata ed il terrorismo. Sono due fenomeni dalla natura diversa ma che esprimono entrambi un attacco allo Stato democratico. Va fatta piena luce sulla zona grigia che lega il legale con l’illegale. E per capire come funziona la rete mafiosa bisogna osservare la strada del denaro. La lotta alla mafia – ha concluso – non è indolore, ma richiede costanza e sacrifici”.

Comitato Trasversale delle Serre: “Solleviamo un caso nazionale”. Volano le adesioni

Oltre 600 adesioni in pochi più di due giorni. Il comitato spontaneo “Trasversale delle Serre, 50 anni di sviluppo negato”, costituitosi martedì scorso a Soverato, evidentemente ha colto nel segno. La “vergognosa situazione di stallo dei cantieri”, il disastro di un'opera che poteva segnare positivamente lo sviluppo dei territori lungo l'asse Jonio-Tirreno e che, invece, attende da mezzo secolo di essere realizzata, ha scosso le coscienze e mobilitato i cittadini. Anche  numerosi amministratori locali, in queste ore, stanno aderendo alla protesta. Il vicesindaco di Gagliato, Domenico Aspro, ha messo a disposizione la sala consiliare del suo Comune per svolgere la prima assemblea del Comitato, in programma il prossimo 20 aprile alle ore 18.30. Il sindaco di Davoli, Giuseppe Papaleo, ha dichiarato pubblicamente il proprio plauso per l'iniziativa, rimarcando come “lo sblocco della Trasversale delle Serre aiuterebbe notevolmente il turismo lungo la fascia del Basso Jonio”. “Poter raggiungere l'autostrada in meno di mezz’ora - ha spiegato - agevolerebbe gli albergatori e tutta la nostra economia. Questa battaglia va aiutata e sostenuta”. Scopo del Comitato è quello di “sollevare un caso nazionale attorno alla vicenda della Trasversale delle Serre” per sollecitare l'apertura dei tratti di strada già completati (come nella zona tra Gagliato e Argusto) e per riattivare un discorso progettuale anche per il tratto previsto tra Soverato e l'entroterra, ad oggi esistente solo come ipotesi su carta. Esistono, inoltre, problematiche di varia natura e blocchi dei lavori lungo tutto il tracciato. Particolarmente significativa è la situazione che si sta verificando tra Chiaravalle e Cardinale, zona viadotto Sant'Antonio, dove non si riesce a costruire un raccordo di poche decine di metri per mettere in funzione e collegare due tratti già, praticamente, finiti. Lo sdegno popolare riuscirà a smuovere qualcosa di concreto? “L'Anas, al momento, ancora tace - conclude il portavoce del Comitato, Francesco Pungitore - ma cresceremo così tanto che sarà costretta dalla forza dei numeri e dal peso della nostra protesta a darci delle risposte”.

Isola ecologica di Serra, la Procura autorizza rimozione e smaltimento dei rifiuti

È andata a segno la richiesta, presentata dall’avvocato Antonio Carnovale, di accesso all’isola ecologica di Serra San Bruno al fine di prelevare i rifiuti differenziati presenti. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia ha infatti autorizzato il custode dell’area in sequestro (Roberto Camillen) alla rimozione e conseguente smaltimento di tutti i rifiuti presenti sull’area, secondo i criteri e con le modalità stabilite dalla legge vigente in materia di ordine a ciascuna tipologia di rifiuto, operazioni che verranno seguite e controllate dagli ufficiali di Polizia giudiziaria operanti, con facoltà di subdelega, i quali relazioneranno poi all’Autorità giudiziaria.

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