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Serra, Sanità e paradossi: l’Asp paga ora la Tarsu 2009

Tempi difficili, ma anche strani per gli Enti che si trovano a far quadrare i conti. Negli ultimi mesi il Comune di Serra San Bruno si è trovato sotto tiro: da una parte i tagli ai trasferimenti erariali, dall’altra la necessità di accollarsi i costi dei locali del Giudice di Pace e dell’Inps, pena l’interruzione dei servizi. Ecco allora che gli equilibri sono affare assai delicato che rendono indispensabile l’ottimizzazione delle risorse. I cittadini sono chiamati a pagare le tasse e con puntualità perchè altrimenti il sistema rischia il collasso. Le famiglie fanno enormi sacrifici per rispettare le scadenze, operando importanti rinunce in un momento storico in cui del lavoro (e quindi delle entrate) è difficile intravedere le tracce. Già, ma come si comportano le aziende pubbliche? È curioso leggere l’albo pretorio dell’Asp di Vibo, perché fra una delibera e l’altra si scoprono cifre e date interessanti. Ad esempio, è di venerdì scorso una delibera del direttore generale Florindo Antoniozzi recante “Pagamento Tarsu anno di riferimento 2009, Comune di Serra San Bruno”. Dunque, è passato qualche annetto dalla scadenza (nel frattempo l’ospedale ha subito una privazione dietro l’altra) e, anzi, leggendo il contenuto dell’atto viene fuori che l’Asp procederà “al pagamento dell’avviso di mora n. 8 del 06/09/2011 per l’importo di euro 18.369,00 relativo alla tassa rifiuti solidi urbani anno 2009, afferente i locali dello Stabilimento ospedaliero e del Distretto sanitario ubicato in via Scrivo del Comune di Serra San Bruno”. Certo, ci sarà stata la crisi di mezzo, ma l’Asp se l’è presa comoda. Talmente tanto comoda che la tassa, intanto, ha pure cambiato nome.

 

Serra invasa dai rifiuti, Rosi: "Normalità entro due giorni"

Qualcosa non funziona nel servizio di raccolta differenziata. Perchè diverse zone del paese della Certosa sono rimaste invase dai rifiuti nel fine settimana e, anche oggi, si possono notare cumuli sparsi in molti rioni. È una situazione che causa disagi ai residenti e che scoraggia i visitatori, che si aspettavano di trovare un patrimonio naturale incontaminato. “Abbiamo avuto problemi con il conferimento dell’indifferenziata – afferma il sindaco Bruno Rosi appositamente interpellato sull’argomento – ma contiamo di riportare tutto alla normalità entro un paio di giorni”. I correttivi da porre in essere sono urgenti poichè, oltre a visioni e odori sgradevoli, c’è la controindicazione relativa ai cani randagi che vengono attirati dalla spazzatura. Da specificare, infine, anche lo scarso senso civico di alcuni soggetti che non esitano ad abbandonare ai bordi delle strade pneumatici e ingombranti pur sapendo delle attuali difficoltà.

Giudice di Pace, Rosi convoca i sindaci del comprensorio

La scadenza fissata a fine luglio si avvicina, il tempo a disposizione per individuare locali e personale stringe. Il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi, ha così convocato per martedì 21 alle ore 17 i suoi omologhi di Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, Nardodipace, San Nicola da Crissa, Simbario, Spadola e Vallelonga per discutere “circa il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace”. La sede di Serra sarà,  infatti, oggetto di “taglio” definitivo, qualora gli Enti locali non riuscissero ad accollarsi i costi di gestione dell’Ufficio che rappresenta l’ultimo baluardo della giustizia nell’entroterra vibonese. Il problema è che le decisioni romane stanno imponendo una serie di aggravi per i Comuni che devono sobbarcarsi una serie di costi pur di mantenere i servizi e, nello stesso tempo, vedono ridursi i trasferimenti erariali. Il vertice convocato dal capo dell’esecutivo serrese serve per far fronte a questa emergenza, poi sarà il caso di individuare una strategia per impedire che l’intera area sia svuotata della residua presenza dello Stato e, pertanto, soggetta ad un inesorabilmente spopolamento.

 

Provincia di Vibo, arriva il primo stipendio dei dipendenti

C’è la prima boccata d’ossigeno per i dipendenti della Provincia di Vibo Valentia. Parola mantenuta, quindi, quella del presidente Andrea Niglia che si era esposto annunciando la buona notizia. Ma, ieri, i lavoratori avevano protestato lamentando il mancato accredito. Evidentemente i problemi hanno assillato così tanto i dipendenti da impedire loro di aspettare il fine settimana, indicato come momento buono per la concretizzazione dei pagamenti. Fra una decina di giorni dovrebbe inoltre giungere l’altra mensilità, quella “anticipata” dalla Regione. Resta ora da verificare se i dipendenti torneranno sul posto di lavoro.

 

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